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Omelia della 5° Domenica di Quaresima

Prepariamoci al Vangelo della Domenica meditando con l'aiuto dell'omelia di don Gianni. “Esci dalla tua terra e va' nel paese che ti indicherò!” e Abramo lascia la sua città e segue il suo Dio. La sua risposta sarà sempre “Eccomi”. Dio, come ricompensa di un'obbedienza così pronta, gli promette una discendenza “numerosa come le stelle del cielo e come i granelli di sabbia della spiaggia!”


Omelia della 5° Domenica di Quaresima

da Quaderni Cannibali

del 07 aprile 2011

 

5° DOMENICA di Quaresima10 aprile 2011  “Io sono la Risurrezione e la Vita!”   Letture:Ezechiele 37, 12-14 Romani 8,8-11                              Giovanni 11, 1-45

 

          Abbiamo lavorato sodo per educare i nostri figli con grandi sacrifici, talvolta troppi sacrifici, facendo i pendolari per andare a lavorare, tagli nello stile di vita e la mancanza di uno spazio adeguato per noi due; la cosa appare sempre meno divertente. È dura, ma vogliamo farlo. Però arriva una lettera, confidenziale e abbastanza brusca: è del Preside. “Nostra figlia è stata presa perché rubava per procurarsi droghe pesanti”… Questo è il dolore della notte: è “novità perché tutto gli si è volto a rovescio”.

          Fu un servizio sui bambini di strada che finalmente mi fece svegliare: “C’è un mondo lì fuori e io ne sono responsabile”. Con l’incoraggiamento e qualche aiuto della Diocesi, lasciai il mio lavoro per passare ad un corso di addestramento sulla povertà. Era dura: credo che mi mancasse il prestigio che mi derivava normalmente dal mio lavoro. Ma non mollai ed ora sono, è vero, un po’ nervoso, ma pronto… E ora la notizia che la Diocesi non è più interessata. Non è solo un momento più difficile, ma un totale sconvolgimento di vita.

          Non è che voglio ritornare sulla mia decisione. Ma non capisco quello che mi succede. La mia vita è stata vuota e mi sono abituato a tentare di riempirla con tante relazioni illusorie in realtà vuote e inutili. Quando però mi sono imbattuto in un gruppo diverso ed ho iniziato a pregare, tutto il mio buio è scomparso improvvisamente ed ho avuto motivazioni ed energia sufficienti per un cambiamento reale nella mia vita. Fino ad ora avevo parlato del mio cammino personale ad un numero infinito di persone e questo sembrava aiutarli. Ma ora mi sento un impostore. Vengo a pregare, molto, però non avverto più alcuna presenza. Non mi interessa più il modo di prima; non è che ci sia qualche altra alternativa; ma tutto è diventato veramente noioso. All’inizio pensavo che si trattasse di un giorno di pausa, ma era lo stesso il giorno dopo e quello successivo; è diventata un’abitudine… Non è solo un momento più difficile, ma un totale sconvolgimento di vita.

          “Esci dalla tua terra e va’ nel paese che ti indicherò!” e Abramo lascia la sua città e segue il suo Dio. La sua risposta sarà sempre “Eccomi”. Dio, come ricompensa di un’obbedienza così pronta, gli promette una discendenza “numerosa come le stelle del cielo e come i granelli di sabbia della spiaggia!”, ma il tempo passa e sua moglie Sara non riesce a dargli un erede… Dopo 20 anni di attese, di speranze ecco che il figlio Isacco arriva: quale gioia! Dio ha tenuto fede alle sue promesse! Sia benedetto il Signore!

          Passano pochi anni e arriva un nuovo ordine, assurdo, incomprensibile: “Prendi il tuo unico figlio, quello che ami, e offrimelo in olocausto sul monte che io ti indicherò!” La risposta di Abramo è il silenzio obbediente: “si alzò di buon mattino, sellò l’asino…”

          Il momento della crisi: sembra allora che tra Dio e l’uomo si parli un’altra lingua, incomprensibile; sembra che sia calato il sipario e sia stata pronunciata la parola fine su un’attività che Dio aveva iniziato e suggerito… “Ma come? Dio mi ha chiamato e io gli ho risposto di sì con dedizione totale. Mi ha dato un figlio e ora me lo riprende? Dove sei, mio Signore?!”

          E Dio tace. Momento tragico dove la vita religiosa tocca la disperazione e l’uomo lotta nella notte contro l’Inafferrabile.

          Ora potresti tu raccontare la tua storia, perché certamente anche nella tua vita è capitato qualcosa che ha portato un totale sconvolgimento!, qualcosa in cui ti è sembrato di essere tradito non solo dalle persone vicine, ma anche da Dio. Di un Dio silenzioso…

          È la notte del venerdì santo, che crea sconcerto; è la notte e l’oscurità del sabato santo. Sono le ore misteriose della nascita e della morte.

          Ci sentiamo come Lazzaro nel sepolcro e non siamo neppure sicuri che il Maestro si ricordi di noi. Sì perché è proprio l’immagine di Dio ad essere messa in discussione.

          Se il cristianesimo fosse un’impresa umana che si svolge davanti ad un Dio spettatore, non sarebbe così. Le tenebre significherebbero una semplice oscurità.

          Ma se l’impresa è divina, e il divino preme per riempirci, la notte diventa il grembo in cui nasce una vita nuova. Le ore della notte offrono il vuoto di cui Dio ha bisogno per effondersi completamente.

          Di fronte alla sofferenza che sconcerta, alla notte che fa paura resta solo una via per uscire alla luce e verso la vita: non cessare di avere fede in Lui, “risurrezione e vita”.

Buona Pasqua di Risurrezione!!!

 

don Gianni

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