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Omelia della 7° Domenica del Tempo Ordinario

Omelia di don Gianni sul Vangelo di Domenica 20 Febbraio. Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra. Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste.


Omelia della 7° Domenica del Tempo Ordinario

da Quaderni Cannibali

del 16 febbraio 2011

 

 

7° DOMENICA del tempo ordinario6 febbraio 2011  “Ma io vi dico...!”  Letture:Isaia 63,16-64,7                 1 Corinti 1,3-9                                  Marco 13,33-37

 

            Il discorso della montagna ci accompagnerà ancora per alcune settimane; in questa domenica ci vengono proposti i due ultimi “Ma io vi dico…” di Gesù, i più impegnativi!!!!!!!!!!!Queste, che sono tra le pagine più radicali del Vangelo, sono anche le più umane, perché qui ritroviamo la radice della vita buona. Il discorso della montagna vuole condurci alla radice, lungo una doppia direttrice: la linea del cuore e la linea della persona. Il grande principio di Gesù è il ritorno al cuore, che è il laboratorio dove si forma ciò che poi uscirà fuori e prenderà figura di parola, gesto, atto. È necessario guarire il cuore per guarire la vita.(E. Ronchi).           1. “Signore non sono degno”: così ripetiamo prima di accostarci alla comunione, consapevoli che l’unione con Gesù nell’Eucaristia comporta la condivisione della sua scelta di vita, per questo con tutta sincerità gli diciamo “Non sono degno”, cioè so di non farcela a divenire come te pane spezzato, sangue versato, senza riserve, per i fratelli. So che non avrò la forza di lasciarmi ‘consumare’ da loro… Oggi poi meno che mai: Gesù propone al cristiano una meta irraggiungibile: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro!” Un oceano sconfinato si spalanca di fronte ai nostri occhi, un cuore che sa solo amare ci viene offerto come modello   “Signore, pietà!”           2. Ti riporto il testo che sentirai leggere domenica: Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da' a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle.           Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.           Mi ha aiutato a comprendere meglio questo testo l’immagine della passione e morte di Gesù e la parabola del Padre misericordioso. Ve vuoi, puoi tenere sullo sfondo questi momenti della vita di Gesù… Ci sono dei richiami agli schiaffi che Gesù riceve dalla soldataglia, alla sua spogliazione prima di essere crocifisso (gli tolgono anche la tunica!), a Simone il Cireneo che è obbligato a portare la croce di Gesù…. La prima reazione è quella di dire: E’ impossibile! Qui ci viene chiesto qualcosa che va al di là delle nostre capacità! Buoni sì, ma non stupidi! ….   Ciò che Gesù chiede ai suoi discepoli è la disposizione interiore ad accettare anche l’ingiustizia, a sopportare l’umiliazione piuttosto che reagire facendo del male al fratello.           L’unico modo per interrompere il ciclo diabolico offesa-violenza è il perdono. “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” e lo stavano uccidendo! Questo circolo di offese e di violenze può essere spezzato solo con un gesto originale, assolutamente nuovo: il perdono! Nel Padre nostro chiediamo al Padre che ci doni un cuore grande, capace di perdonare, sull’esempio di Lui che ci perdona sempre!   Tutto questo costa … sangue, ma è la croce di Gesù che ci dona questa forza e questa audacia.

 

don Gianni

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