È «liberal» l'approvazione della omosessualità ed è «liberal» la condanna di chi, col proprio comportamento, ostacola e impedisce la libertà assoluta dell'altro rendendosi quindi passibile di condanna a morte. Due logiche figlie della cultura che rinnega le radici cristiane della vita sociale e della civiltà occidentale...
«Ondata liberale nelle urne: lo Stato di Washington e quello del Colorado votano per la legalizzazione della marijuana per “uso ricreativo”. Il Massachusetts solo per “fini terapeutici”. Via libera ai matrimoni omosessuali negli Stati di Washington, Maryland e Maine. Bocciata invece in California l'abolizione della pena di morte» [Fonte: Repubblica.it]
È sempre istruttivo leggere le notizie, ed ora che, abituandomi a Twitter, si possono avere in tempo reale, sembra proprio che non sfugga più nulla: tutto sotto controllo! Così abbiamo saputo che in America ha vinto Obama, e che in Italia è stato «Bocciato testo base contro omofobia. Opposizione da parte di Pdl, Lega e Udc». Non c’è che dire: e si risparmia pure sulla carta stampata, e il panorama è dei più ampi. Benedetto internet, e chi l’ha inventato!
Ma è poi tutto così vero? E le notizie sono tutte così «neutre», lasciando al lettore / fruitore il massimo di libertà nella interpretazione?
Provate a guardare la notizia che si trova su Repubblica. it, a proposito dei referendum che si sono svolti in America in concomitanza con l’elezione del Presidente (ah, con l’invidia del fair play americano, signorilità lodata anche dal nostro Napolitano, che ritrova la stima e il rispetto per quella Nazione che i suoi «compagni» spesso additavano come l’emblema di tutti i vizi da combattere con la medicina del comunismo).
Riporto qui sotto la notizia, ridotta all’osso:
Lo Stato di Washington e del Colorado dicono sì alla legalizzazione della marijuana per “uso ricreativo”. Dai referendum americani arriva una ventata liberale: dopo “l’uso terapeutico” (già dal 2009 legalizzato in Colorado, facendo di Denver una sorta di mecca per l’acquisto di cannabis curativa) ora sarà possibile possedere erba anche senza ricetta. In sostanza fumarsi una canna non sarà più un reato, e neanche portarsela in giro. […]
In ballo non c’era solo la questione droga: i 176 referendum su cui si è votato toccavano temi molto accesi e anche curiosi. Dai matrimoni gay, passando per l’uso obbligatorio dei preservativi nei film porno e i finanziamenti all’aborto.
Risultato importante per i diritti degli omosessuali a Washington, Maryland e Maine: il referendum approva i matrimoni omosessuali. È la prima volta che viene dato il via libera ai matrimoni gay in un referendum.
[…] In contrasto con la ventata liberal degli altri referendum, arriva invece il voto della California sulla pena di morte: gli elettori hanno detto no alla sua abolizione.
sorge una domanda: «Perché l’approvazione della pena di morte – certo in contrasto con la nostra mentalità europea – viene letta in antitesi con la ventata liberal che avrebbe risvegliato l’America?»
Se il valore ultimo della vita è l’affermazione assoluta della libertà in senso individualistico, come la «Semiramìs, di cui si legge / che succedette a Nino e fu sua sposa: / tenne la terra che ’l Soldan corregge» e che «A vizio di lussuria fu sì rotta, / che libito fé licito in sua legge, / per tòrre il biasmo in che era condotta»; se questa idea di libertà è norma e criterio della convivenza civile, per cui lo Stato ha il dovere di essere garante di ogni scelta che vada in quella direzione (e quindi approvazione e legalizzazione del comportamento omosessuale e del tipo di rapporto – a me ripugna dire «di famiglia» – che ne consegue), allora perché meravigliarsi della condanna capitale a chi contrasta questo supremo diritto della libertà umana?
È «liberal» l’approvazione della omosessualità ed è «liberal» la condanna di chi, col proprio comportamento, ostacola e impedisce la libertà assoluta dell’altro rendendosi quindi passibile di condanna a morte. Non sono due logiche diverse, ma una e l’altra figlie di quella cultura che – avendo rinnegato le radici cristiane della vita sociale e della civiltà occidentale – a poco a poco sta riformulando la vita in termini di godimento individuale e di dittatura dei desideri.
Don Gabriele Mangiarotti
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