La Commissione Scuola della Conferenza Episcopale Triveneto ha emanato il documento “Per una scuola della società civile attraverso l'autonomia e la parità". Si vuole sollecitare ad agire per la parità nei confronti dei candidati alle prossime elezioni politiche.
La Commissione Scuola della Conferenza Episcopale Triveneto (CET) ha emanato il documento “Per una scuola della società civile attraverso l’autonomia e la parità”, firmato dalle varie aggregazioni che operano nell’ambito delle scuole paritarie cattoliche in vista delle prossime elezioni politiche.
Tale documento, spiega il coordinatore don Edmondo Lanciarotta, nasce così: “Il Comitato parità CET ha invitato i presidenti regionali delle aggregazioni delle scuole cattoliche (FISM, FIDAE, AGESC, CdP, CONFAP) delle regioni dell'Italia del Nord ad un incontro in data 10.1.2013 per sollecitare un'azione congiunta a livello nazionale e regionale per la parità nei confronti dei candidati alle prossime elezioni politiche.
Dall'incontro molto positivo ed unico, presenti anche alcuni presidenti e rappresentanti nazionali, è stato affidato alla presidenza nazionale di stendere un Documento unitario da diffondere e da prendere come base per incontri a livello nazionale e a livello regionale e locale con gli esponenti politici e candidati che saranno realizzati sotto la responsabilità delle aggregazioni delle scuole cattoliche.
Il Documento resta aperto ad integrazioni a livello locale oltre che a contributi da parte delle altre aggregazioni cattoliche impegnate nel mondo della scuola e dell'educazione”.
Riportiamo di seguito il documento integrale:
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L’autonomia scolastica è lo strumento strategico per inserire il sistema scolastico italiano a pieno titolo nel contesto culturale e formativo europeo.
La scuola dell’autonomia è la scuola della comunità e della società civile. Lo Stato, anche secondo il dettato costituzionale, determina e garantisce i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili all’istruzione e all’educazione su tutto il territorio nazionale.
La “gestione” delle istituzioni scolastiche e formative attiene alle competenze regionali, mentre il “governo” della scuola attiene al livello nazionale. In un sistema di governo fondato sul principio costituzionale della sussidiarietà, lo Stato detta le norme di carattere generale del sistema d’istruzione e attua il controllo e la valutazione dei risultati raggiunti ed interviene in forma sussidiaria nei confronti degli enti territoriali che non sono in grado di assicurare l’erogazione del servizio ed il raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni. In questo contesto la famiglia, come sancito dalla nostra carta costituzionale e dalle dichiarazioni internazionali dei diritti, deve godere, per il suo primario e inalienabile diritto-dovere educativo, di una piena libertà di scelta tra scuole statali, scuole paritarie, centri di formazione professionale e di una reale corresponsabilità all’interno degli istituti scolastici, cooperando fattivamente alla definizione del “patto educativo tra scuola, studenti, famiglia e comunità locale“. Affinché il diritto di libera scelta educativa della famiglia possa essere reale è necessario tutelare e garantire la libertà e il pluralismo delle istituzioni scolastiche e dei modelli pedagogico-educativi.
Dopo la riforma del 2001 della nostra Carta fondamentale, l’istanza della parità effettiva tra scuole statali e scuole paritarie va letta a partire dall’introduzione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche considerata alla luce del nuovo Titolo V della Costituzione (Legge costituzionale n.3/2001).
Considerato in questa nuova cornice, la parità risulta:
- ulteriormente fondata in base ai principi della costituzionalizzazione dell’autonomia scolastica e della sussidiarietà in materia di istruzione e di formazione professionale;
- riferita al riconoscimento del carattere pubblico del servizio reso dalle scuole che costituiscono il sistema nazionale di istruzione;
- ridefinita come equità nell’accesso degli alunni e delle loro famiglie al sistema pubblico di istruzione e di formazione.
E’ necessario che la classe politica nella sua interezza prenda piena consapevolezza degli elementi costituzionali che esplicitano e rendono cogente la piena attuazione della libertà di scelta educativa e il riconoscimento, giuridico ed economico, del carattere pubblico del servizio offerto anche dalle scuole paritarie e dai centri di formazione professionale. Una sinergica correlazione tra le norme generali sull’istruzione e le prestazioni essenziali in materia di istruzione e formazione professionale garantiscono il coordinamento delle scuole (statali e paritarie) verso la realizzazione di fini sociali del sistema formativo. L’indicazione dei livelli essenziali delle prestazioni specifica il livello qualitativo che devono raggiungere l’offerta formativa delle scuole e dei centri di formazione professionale (fondamentali per contrastare l’elevata dispersione scolastica) e gli apprendimenti e le competenze acquisite degli alunni.
Il sistema dell’istruzione e dell’istruzione e formazione professionale (IeFP), indipendentemente dalla configurazione giuridica degli enti gestori, è pubblico e consente l’accreditamento delle scuole e dei centri che vi fanno parte, in quanto:
- è rivolto a tutti i soggetti titolari del diritto all’istruzione;
- rispetta le norme generali e le prestazioni essenziali;
- è retto dai principi di sussidiarietà, di autonomia e di pluralismo delle istituzioni scolastiche e formative.
In vista delle prossime elezioni politiche ci rivolgiamo a tutte le forze politiche affinché nel corso della prossima legislatura portino a compimento i principi costituzionali dell’autonomia e della parità, per adeguare il nostro sistema di istruzione e di formazione ai parametri europei e alle sfide culturali, sociali ed economiche della complessa contemporaneità. Le associazioni firmatarie del presente documento chiedono di prendere con decisione l’iniziativa avviando il superamento di ogni discriminazione economica tra alunni del sistema nazionale di istruzione e di formazione e basandosi sul principio costituzionale della sussidiarietà.
Chiedono pertanto che:
- tutte le istituzioni scolastiche e formative del sistema nazionale di istruzione, indipendentemente dalla natura giuridica della gestione, possano essere accessibili a tutti considerando che sono gli stessi alunni, con i genitori, titolari del diritto all’istruzione;
- nell’esercizio di tale diritto costituzionale, sia superata ogni discriminazione economica tra gli alunni di scuole statali e paritarie allo scopo di renderne possibile l’esercizio senza condizionamenti di sorta;
- al personale docente e non docente delle scuole paritarie
- conseguentemente alla parità economica
- possa essere assicurato un trattamento economico equipollente, a tutela della professionalità.
Circa lo strumento di attuazione propongono un finanziamento diretto alle scuole autonome accreditate del sistema nazionale di istruzione (statali e paritarie) sulla base del “costo standard di gestione delle scuole”, da calcolare attraverso:
- il numero degli alunni iscritti e/o il numero delle sezioni/classi funzionanti;
- i costi fissi di funzionamento delle scuole anche con l’introduzione di opportuni accorgimenti, già operanti in altri Stati, in grado di distinguere tra i vari ordini e gradi di scuole e di tenere conto della situazione di aree particolarmente disagiate.
Si chiede, infine, che sin dai primissimi mesi della nuova legislatura si proceda a:
- semplificare e razionalizzare i passaggi burocratici che rallentano e complicano l’erogazione dei contributi alle scuole paritarie e ai centri di formazione professionale;
- adeguare, finalmente, l’entità dei contributi statali e regionali, che sono a sgravio delle rette scolastiche a carico delle famiglie, a maggior ragione dato il quadro socioeconomico odierno di gran parte delle stesse, anche attraverso adeguati interventi e soluzioni di tipo fiscale;
- rendere coerente lo stanziamento nazionale destinato alle attività Ie FP alla domanda di formazione che emerge dalle Regioni.
18 gennaio 2013
FIDAE, FISM , CONFAP, FOE CDO, AGIDAE, AGeSC, MSC
Commissione Scuola della Conferenza Episcopale Triveneto
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