L'E-vangelizzazione attraverso la rete, una nuova opportunità per la Chiesa. Intervista a Francesco Diani, ideatore e curatore della 'Lista dei Siti Cattolici in Italia': «nel mio piccolo, di rispondere all'esortazione del Papa “a varcare coraggiosamente la soglia di Internet per 'prendere il largo' nella Rete”».
del 01 gennaio 2002
Crescono più di ogni altro gruppo i siti cattolici in rete. Tra istituti religiosi, parrocchie, diocesi, università, centri culturali, congregazioni religiose, quotidiani, settimanali, radio e tv in rete, dall'estate 1999 al 14 gennaio 2005 i siti cattolici si sono quintuplicati, superando la quota dei novemila.
La Conferenza Episcopale Italiana nel Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa ha esortato le parrocchie, le diocesi, i movimenti e l’intero mondo cattolico a rafforzare la presenza nei mezzi di comunicazione, con particolare attenzione all’utilizzo di internet.
Per approfondire quanto possa essere efficace e di qualità il contributo dei cattolici in rete, ZENIT ha intervistato Francesco Diani, che collabora con la Conferenza Episcopale Italiana nei Progetti Informatici e nell'Ufficio nazionale per le Comunicazioni Sociali.
Diani è creatore e coordinatore dei siti: 'Encliclopedia dei Santi e Beati' (www.santiebeati.it ), 'Lista dei Siti Cattolici in Italia' (www.siticattolici.it) e 'LaChiesa.it' (www.lachiesa.it).
Come e perché è nata l'idea di raccogliere i siti cattolici?
Francesco Diani: Nel 1996/97 lavoravo professionalmente con il mondo dell'Informatica, cominciai a conoscere Internet dal suo arrivo in Italia, frequentavo e svolgevo Corsi o Convegni su Internet. Come cristiano ero da tempo impegnato nella Catechesi, prima agli Adulti della Parrocchia, quindi anche nella preparazione dei Fidanzati del Vicariato.
Parallelamente procedevo negli Studi Teologici presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Mantova e partecipavo ad alcune realtà diocesane (Consiglio Pastorale Diocesano, Centro Missionario Diocesano) e vicariali.
Quando venne il momento di pensare ad un titolo per la Tesi della Scuola di Teologia la soluzione più immediata fu quella di coniugare le due esperienze (l'Informatica e la Pastorale). Sempre per la Tesi, a livello sperimentale partì anche il sito della mia parrocchia dove collocai un progetto pilota di Catechesi via Internet. Ed iniziai la ricerca per vedere cosa esisteva sulla Rete.
La 'Lista dei Siti Cattolici in Italia' è proprio figlia di questa ricerca operata nel mondo telematico che vedeva nascere i primi progetti sperimentali di qualche pioniere all'interno del mondo ecclesiale.
Al termine della Tesi mi sono ritrovato con circa 150 link che gli amici mi hanno chiesto di mettere a disposizione di tutti. Così ho messo in linea la 'Lista' in data 12 giugno 1997 e l'ho mantenuta aggiornata fino ad oggi.
Può illustrarci quanto è grande la galassia di questi siti? A che ritmo crescono ed in quali settori ?
Francesco Diani: Oggi i siti registrati in “Siticattolici.it” sono 10.400 link di cui 9.070 funzionanti. L'attuale ritmo di crescita è di circa 120-130 nuovi siti al mese. Parallelamente in questi anni si è registrata la chiusura di 1.300 siti. Sono i siti delle parrocchie a farsi maggiormente sentire: attualmente se ne contano 2.147, quasi un quarto del totale.
La regione con più presenze è la Lombardia (459), quella che cresce di più è la Sicilia (+24%), mentre più 'lente' sono la Toscana (+10%) e il Piemonte (+7%). L'incremento maggiore, però, l'hanno registrato le realtà riconducibili alla Cultura, alle Università ed ai Centri Culturali (+15,7%) e ancor di più le radio e le tv cattoliche (+18%).
Molto vivace anche la crescita dei siti del mondo dei Religiosi (ordini, congregazioni, istituti missionari) che hanno superato quota mille. Si difendono bene, ma con un trend inferiore alla media, le associazioni ed i movimenti ecclesiali - con 1.848 realtà web, un quinto circa del totale - che si trovano ad occupare il secondo posto per quantità di questa classifica virtuale. Scendendo ancora troviamo i siti personali che toccano quota 522 (+8,7%, ma sotto la media).
Questa la distribuzione per categorie (numero link e percentuale di crescita rispetto agli 8.000 siti del novembre 2003): Parrocchie: 2147; +14,4%. Associazioni e Movimenti Ecclesiali: 1848; +10,4%. Ordini e Istituti Religiosi - Missioni: 1106; +14,4%. Diocesi e Uffici Pastorali: 605; +14,4%. Altre Realtà: 526; +16,7%. Siti Personali: 522; +8,7%. Luoghi cattolici: 427; +12,1%. Santi, Beati e Testimoni: 382; +8,2%. Cultura e Università: 368; +15,7%. Stampa ed Editoria: 334; +9,2%. Musica: 319; +13,9%. Pastorale e Spiritualità: 249; +9,2%. Radio e TV Cattoliche: 72; +18,0%. MailingList, NewsGroup, Chat: 64;+1,6%. Giubileo ed Eventi: 56; +3,7%. Banche dati e Portali: 45; +9,8%. TOTALE: 9070; +12,5%.
L’impressione che si ha guardando la pagina dei siti cattolici è quella di una grande dinamicità. È così anche nella qualità dei contenuti?
Francesco Diani: Dinamicità, senz'altro ma, secondo me, il termine più appropriato è 'eterogeneità'. Da una parte i siti dilettantistici come i siti personali tematici e, spesso, parrocchiali, che hanno origine nel volontariato o nell'iniziativa dei singoli, sono anche quelli dalla vita più breve perché vi collaborano poche persone, quando non una o addirittura nessuna (perché quelle poche o quell'una non hanno tempo di accudire regolarmente il sito).
D'altra parte troviamo i siti (o portali) di servizio, più curati e più professionali. È incoraggiante constatarne un persistente incremento e ricondurli a forme di presenza più studiate. Corrispondono a progetti più solidi e sono spesso realizzazioni di carattere istituzionale.
Ma l'aspetto principale della 'qualità dei contenuti' deriva dalla caratteristica di 'sito cattolico', ovvero quale garanzia ha il navigatore che questi siti rispettino tale requisito? Ecco che diventa delicato il lavoro di selezione e di applicazione dei criteri di ecclesialità (mi riferisco al Codice di Diritto Canonico 205) in molti siti con affermazioni di principio ('sito cattolico', appunto) che possono essere di fatto contraddette da quanto contenuto nel sito.
In parte dipende dal fatto che la realizzazione è curata da persone volenterose ma prive di controllo e di competenza culturale e, in molti casi, i risultati possono divergere dalle intenzioni.
La rete è molto utilizzata dai mezzi di comunicazione, sia per raccogliere informazioni che per diffonderle. In che modo e quanto i media cattolici la stanno utilizzando?
Francesco Diani: Forse non in modo adeguato. C'è da notare un certo ritardo dell'informazione religiosa ad approdare in modo significativo alla Rete. Quando tanti quotidiani laici erano già attivi e accrescevano la loro diffusione in Internet, le 'nostre' forme ufficiali più importanti (Avvenire, Osservatore Romano, ecc.) all'inizio erano un pò 'blindate' e di non immediata e facile consultazione. D'altro canto il Web ha permesso la nascita di nuove agenzie di informazione anche nel mondo ecclesiale. Alcuni sostengono che lo strumento telematico sia troppo freddo per trasmettere contenuti spirituali. Quanti sono i siti che organizzano catene di preghiera e propongono riflessioni spirituali?
Francesco Diani: Chiunque può sviluppare un sito web e mettere a disposizione la propria visione spirituale a chi capita sul suo sito. Ma escludendo quei siti che danno rapide soluzioni del tipo 'cliccate qui e sarete salvati!', fortunatamente ci sono siti che si impegnano nell'E-vangelizzazione, non solo con un approccio informativo (risorse documentali, dottrina e principi cristiani, ecc.) ma anche con un impegno e una presenza interattiva (web-community, interazione attraverso mailing list, newsgroup, chat). Per molte persone disaffezionate dalla Chiesa questi possono essere luoghi dove sentirsi a casa, utili e stimolanti per riprendere il cammino interrotto.
Bisogna però che riesca a far capire, che ci deve poi essere il momento di spegnere il computer per meditare la Parola di Dio e mettersi a pregare nelle concrete comunità, non più quelle virtuali, ma quelle dove si celebra davvero l'Eucarestia e si vive la carità cristiana. Guardando quotidianamente quanto accade in rete nel mondo cattolico, qual è la sua impressione, si sta crescendo o la secolarizzazione ed il nichilismo stanno schiacciando i credenti?
Francesco Diani: Se posso azzardare un parere sulla 'Grande Missione' credo che la rete sia una magnifica opportunità (è un dono di Dio creatore!) dove la Chiesa si fa voce attiva per annunciare la Buona Notizia. In tal senso cerco, nel mio piccolo, di rispondere all'esortazione del Papa “a varcare coraggiosamente la soglia di Internet per 'prendere il largo' nella Rete”.
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