Quando senti di non farcela più riposa in Dio

Gesù non mi dice che risolverà i miei problemi, ma che allevierà il mio peso, la mia stanchezza, la mia angoscia. Il peso lo porta Lui

Quando senti di non farcela più riposa in Dio

del 21 luglio 2017

Gesù non mi dice che risolverà i miei problemi, ma che allevierà il mio peso, la mia stanchezza, la mia angoscia. Il peso lo porta Lui

 

A volte associo Dio al lavoro, al sacrificio, alle norme e ai divieti, a qualcosa di serio. Ma non è così. Gesù è il mio riposo. Prende su di sé il mio carico. Stare con Lui mi libera dal peso.

Ascolto questa affermazione di Gesù e mi rilasso, sono a casa. Mi metto in pantofole. Voglio andare da Lui. Mi dice: “Venite a me”. Mi piace questo invito.

C’è tanta gente che fugge… Io stesso a volte fuggo dagli impegni, dalle responsabilità, dai problemi, dagli sforzi. Fuggo dalla gente che esige. E Gesù mi dice che quando sono stanco devo andare da Lui.

Sono stanco e angosciato? Perché? Cosa mi inquieta? Non sarà che voglio avere il controllo di tutto?

Voglio imparare a riposare in Gesù e a mettere la mia vita nelle sue mani. Non mi dice che risolverà i problemi, ma che allevierà il mio peso, la mia stanchezza, la mia angoscia. Il peso lo porta Lui. Lo ha già preso su di Sé un giorno per sempre.

E mi piace pensare che Dio sia così. È il mio riposo, la mia roccia, la mia casa in una notte fredda. È il mio porto nella tormenta, il luogo del mio abbraccio, il pozzo al quale posso dissetarmi.

Non è una lista di doveri. Il mio carico è leggero, mi dice Gesù. Ma a volte questo carico mi pesa. E intorno a me vedo tanti uomini con carichi pesanti. Chiedo a Gesù di prenderli su di Sé, di andare da loro per dare loro forza.

Gli chiedo di mettersi sotto a loro per sostenerli, di incoraggiarli. Gli chiedo di mandare loro degli angeli umani per consolarli. Di aiutarmi ad essere riposo e sollievo per gli altri.

Credo di trovarmi in questo mondo per fare quello che faceva Gesù: sostenere e aiutare a portare i pesi. Vivere in Cristo è questo. So che il suo giogo è dolce e il suo carico leggero.

Gesù parla di Dio. Lo fa sempre. Come Maria. Parla agli uomini dell’amore di Dio. Dice loro che nel suo amore c’è l’amore di Dio Padre.

È vero. Il suo amore senza misura, fino all’estremo. Il suo amore che si fa carne, incondizionato, tenero, personale, eterno. Il suo amore profondo, umano, vivo, vicino, paziente. Quell’amore che perdona mille volte e torna a credere. Quell’amore che viene a cercarmi e mi chiama. Quell’amore può essere solo di Dio.

Gesù e il Padre sono una cosa sola, e Gesù ha dedicato tutta la sua vita a rivelare con le parole e i gesti come sia questo amore di Dio per ciascuno.

Parla con una tenerezza impressionante. Parla ai suoi amici, ai suoi figli, con la stessa tenerezza con cui ha parlato a suo Padre: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”.

 

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

 

Padre Carlos Padilla

https://it.aleteia.org/

 

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