Riflessione sulla libertà

Senza regole, senza ordinamenti l'uomo è perso, non avrebbe la forza di vivere nella libertà. È stato l'uomo ad affibiarsi restrizioni di ogni tipo ed è l'uomo che le potrebbe sciogliere. Noi, solo noi, abbiamo il potere di farlo, ma...

Riflessione sulla libertà

da Quaderni Cannibali

del 06 novembre 2009

 

L'adolescenza è l'età in cui nella persona giunge “l’ora che indaga” (Montale), dove le certezze vengono messe alla prova ed il ragazzo deve entrare nella vita, acquisendo personalmente le ragioni delle sue scelte e della sua avventura umana. E’ inevitabile che voglia camminare con le sue gambe, che non accetti più di essere governato da altri. Nei genitori egli identifica il legame principale che sinora l’ha costituito e che - nella forma della dipendenza - deve essere sciolto.

 

 

 

L’educazione di un giovane consiste essenzialmente nel trasmettergli dei criteri ideali, dei valori, dei punti di riferimento grandi con cui egli possa affrontare il cammino della sua esistenza - affettività, studio o lavoro, acquisizione della cittadinanza attiva e quindi partecipazione alla vita della polis - e su cui possa poggiare concreti comportamenti, lasciando alla sua responsabilità e maturità il rischio delle decisioni e delle scelte. Propongo una riflessione sulla libertà

 

TRACCIA. 

 

Attraverso la letteratura, la filosofia, l’arte hai incontrato riflessioni ed espressioni della libertà. Rifletti su questo tema, facendo riferimento- oltre che ai contenuti scolastici- anche alla tua esperienza e alla società in cui vivi.

 

Che cos’è la LIBERTA’?

 

Per il “Dizionario della lingua italiana” la libertà è:

 

L’essere libero, la condizione di essere libero;

·        Stato di chi non è prigioniero;

 

Facoltà dell’uomo di agire e pensare in piena autonomia;

 

Essere esente da legami, responsabilità, oneri;

·        Condizione d’indipendenza da legami, specialmente di carattere sentimentale;

 

Indipendenza di una comunità politica dalla dominazione straniera o da una dittatura interna godendo di libere istituzioni;

 

Mancanza di controllo nel comportamento o nel linguaggio;

 

Condizione di chi può agire nella vita pratica secondo le proprie scelte, grazie ad un potere specifico riconosciutogli dalla legge;

 

Stato selvatico o brado degli animali;

 

Insieme di garanzie che regolano o vietano le costrizioni alle quali potrebbe essere costretto o impedito chi ne è titolare in qualsivoglia manifestazione o situazione privata o sociale.

 

Queste sono le principali definizioni, seguono poi una lista di tipologie di libertà: di associazione, di stampa, politica, sessuale, provvisoria, controllata, morale, di riunione, di movimento, dell’aria, di circolazione. Tutte definizioni molto corrette, ma nel dizionario della lingua italiana non è esplicitato se la libertà è una condizione esistente e verificabile nella realtà o se è solamente un modello di vita ideale.

 

Alle definizioni numero 5, 7 e 8 non c’è niente di particolarmente rilevante da controbattere, ma per le altre definizioni bisognerebbe indire un dibattito, per poterle spiegare. Come tutti notiamo, l’ uomo è il risultato di due dimensioni: quella individuale e quella sociale, dimensioni che si condizionano a vicenda. L’uomo, avendo bisogno di continue interazioni con il mondo esterno, si è costruito tutto intorno una società con regole che normano i comportamenti dei singoli, per mantenere un continuo equilibrio.

 

L’uomo che fa parte di una società o di un gruppo agirà come membro e non come singolo. Ogni uomo fa parte di una società, perciò ogni uomo è condizionato dalla stessa. Ogni singolo individuo, come tale, sarà convinto di prendere decisioni in piena autonomia, ma tutto l’ambiente in cui è immerso lo condiziona, volontariamente o non, con continui stimoli. Al momento di prendere una decisione più o meno importante, autonomamente, il soggetto in questione, per arrivare alla “giusta” scelta, inizierà con il prendere in considerazione i pro e i contro.

Questa non è libertà.

 

Qualsiasi uomo e qualsiasi donna, a mio parere, non potrà mai essere esente da legami, anche se parliamo di quelli sentimentali: l’uomo, avendo la capacità di provare emozioni e sentimenti, si legherà più o meno profondamente con legami sentimentali ad altri individui. Anche se convinto di essere dispensato da ogni tipo di legame, resta il fatto che, essendo immerso in un ambiente che contribuisce alla sua esistenza, si sentirà legato a quest’ultimo, forse con un legame puramente opportunistico, ma pur sempre un legame.

Forse nemmeno gli animali più selvaggi sono liberi. Vivono istintivamente, ma quando spronati dallo stesso istinto, attaccano l’animale superiore, l’uomo, vengono puniti, uccisi, a causa della loro libertà.

 

L’uomo ricerca la libertà, la brama, la desidera. È l’uomo, lo stesso uomo, che annulla  -ogni volta che ne ha la possibilità- quella libertà a cui con cupidigia tende.

Senza regole, senza ordinamenti l’uomo è perso, non avrebbe la forza di vivere nella libertà. È stato l’uomo ad affibiarsi restrizioni di ogni tipo ed è l’uomo che le potrebbe sciogliere.

 

Noi, solo noi, abbiamo il potere di farlo, ma…

 

Matteo Lusso

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