Ecco qualche consiglio e riflessione in base a tanti anni sul campo o meglio “fuori campo”. Sono le parole di un Prof, dunque potranno non piacere tanto agli studenti, ma meglio dirle...
del 05 aprile 2018
Ecco qualche consiglio e riflessione in base a tanti anni sul campo o meglio “fuori campo”. Sono le parole di un Prof., dunque potranno non piacere tanto agli studenti, ma meglio dirle...
Tra le domande degli studenti una che ricorre spesso, sin dal primo giorno di scuola, riguarda la gita scolastica! Alla risposta positiva – precisando però che si chiama “visita d’istruzione” - seguono altre domande: “dove?”, “quando?”, “quanti giorni?”. In realtà, non interessa “dove” e “quando”, poiché in fondo le mete sono tutte uguali, l’importante è partire! Man mano che il tempo passa, la richiesta si fa incalzante e si aggiunge un’altra questione: “Quale prof. ci accompagnerà in gita?”. Sì, perché gli studenti sanno bene – quando vogliono, s’informano! – che da un po’ di anni c’è un notevole calo delle disponibilità dei docenti ad accompagnare per più giorni le classi in visita d’istruzione. Perché? Troppa responsabilità, nessun incentivo economico, gli studenti tendono a mettersi nei guai. Naturalmente si aggiungono problematiche personali, familiari, lavorative (se si insegna in più scuole), sulle quali non si discute, per quanto presenti pure negli anni in cui trovare gli insegnanti non era tanto difficile. Così, nei consigli di classe le adesioni dei docenti sono minime o zero e, al momento di organizzare il tutto, per avere gli accompagnatori bisogna fare un lavoro di convincimento personale, di incastro di possibilità, di campagna acquisti senza denaro. Ormai, un po’ dovunque ci siamo, qualcuno è persino partito e rientrato; per altri il conto alla rovescia o gli ultimi preparativi, non prima, però, di firmare un patto di corresponsabilità, le necessarie autorizzazioni, il regolamento da rispettare. Qualche punto fermo proviamo a scriverlo anche noi, non delle regole ma consigli e riflessioni in base a tanti anni sul campo o meglio “fuori campo”. Sono le parole di un Prof., dunque potranno non piacere tanto agli studenti, ma meglio dirle:
Marco Pappalardo
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