Sabato 24 agosto 1957

Ieri non ho potuto scrivere, a causa del braccio che mi fa per altro ancora male quest'oggi. Non va affatto, mi annoio, ho voglia di fumare, nessuna dì pregare e ho male ai denti.

Sabato 24 agosto 1957

da L'autore

del 26 novembre 2009

 

Prendere col sorriso ciò che Gesù mi manda

 

Sabato 24 agosto

 

Ieri non ho potuto scrivere, a causa del braccio che mi fa per altro ancora male quest'oggi. Non va affatto, mi annoio, ho voglia di fumare, nessuna dì pregare e ho male ai denti. Soltanto alla sera va un po' meglio, mi sento un po' più in pace e ottimista, ma la giornata è uno stento.

 

Evidentemente potrei fare un sacco di cose: leggere, camminare, disegnare,. soprattutto studiare, ma non lo voglio fare perché è inutile e i tempi sono troppo brevi. Non voglio perdere il contatto con il cielo ritornando troppo completamente sulla terra. Ho perduto la gioia del paradiso e il mondo non può arrecarmi consolazioni, cosicché io resto tra i due, stiracchiato e infelice, aspettando che l'uno o l'altro vinca la partita.

 

Ecco, sono già otto giorni che questo dura, e come nel salmo mi domando: Fino a quando? [Sal 12,1-3].  Che strana natura possiedo. Incapace di sforzo continuato. Se fossi monaco, ogni quindici giorni uscirei senza permesso. Un sant'uomo!

 

E soprattutto il tabacco che mi da noie. Sono ancor sempre a tre sigarette, e bene spesso mi rammarico di aver diminuito la mia razione così rapidamente. Comunque, bisogna mantenere. Non  ho che da dirmi che sono punito e spedito alla segreta. È vero che qui ho la tentazione in più. Tento di agire d'astuzia con i mozziconi, ma non attacca. Che vita! Ciò che v'è di peggio, è che il tabacco farebbe del bene al mio dente; ho la gengiva tutta rossa e dolente.

 

Ancora qualcosa in più da accettare. Mi son ripromesso di prendere col sorriso tutto ciò che il Signore vorrà mandarmi, senza avere la presunzione di augurarmi una cosa qualsiasi. Mi conosco fin troppo! Allora, coraggio, l'arrivo è vicino, ma il mio sorriso è giallo, e presto digrignerò i denti, poi manderò tutto a spasso, fino al momento in cui il Signore ritornerà e io rigriderò: misericordia.

 

E poi domani il molto onorevole Maìtre Baudet ritorna dai suoi bagni brètoni e avrò la gioia di rivederlo nella mia cella, probabilmente lunedì. Aspettavo pure il cappellano che mi aveva promesso di venire, e poi. aspetto sempre.

 

E vero che con questi regolamenti sospettosi, non ci si sente troppo a proprio agio, e quando si devono dare dei consigli davanti a un uditorio di miscredenti, l'ispirazione ha piuttosto la tendenza a farsi rara.

 

Jacques Fesch

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