13 novembre. Scopriamo la figura di Sant'Artemide Zatti, salesiano infermiere di cui oggi ricorre la memoria liturgica.
Chi era Artemide Zatti?
Artemide Zatti era un infermiere e missionario salesiano, nato in Italia e poi emigrato in Argentina. È conosciuto come il "santo infermiere" per la sua dedizione totale ai malati, soprattutto i più poveri.
Perché è emigrato in Argentina?
La sua famiglia era in difficoltà economiche, così, come tanti italiani all’epoca, decisero di cercare una vita migliore in Argentina. Aveva solo 17 anni quando si trasferì con i suoi.
Come è diventato un salesiano?
Appena arrivato in Argentina, Artemide iniziò a frequentare la parrocchia dei salesiani, e qui incontrò figure che lo colpirono per la loro umanità e spiritualità. Si ispirò a Don Bosco e, sentendo una chiamata speciale, decise di entrare nell’aspirantato salesiano per iniziare il suo cammino religioso.
È vero che si è ammalato di tubercolosi?
Sì, è successo mentre si prendeva cura di un sacerdote malato. In quel periodo la tubercolosi era una malattia molto seria, spesso mortale. Artemide fece una promessa a Maria Ausiliatrice: se fosse guarito, avrebbe dedicato la sua vita ad aiutare i malati. E... incredibilmente guarì! Da quel momento si dedicò completamente alla cura degli altri.
Come lavorava come infermiere?
Artemide lavorava all'ospedale San Giuseppe a Viedma, in Patagonia. Faceva praticamente tutto: dall’accoglienza dei pazienti alla gestione dell’ospedale. E non si limitava a curare i malati in ospedale: li visitava anche a casa, percorrendo chilometri in bicicletta. Non chiedeva mai soldi e aiutava soprattutto chi non poteva permettersi le cure.
Come faceva a gestire tutto?
Aveva una routine intensa, ma era anche molto organizzato e, soprattutto, aveva una fede grandissima. Si alzava alle 4:30 del mattino per pregare e iniziava a lavorare prestissimo. I colleghi e i malati lo ricordano come una persona sempre allegra e positiva, capace di trasmettere serenità e coraggio a chiunque incontrasse.
Perché è stato fatto santo?
La sua vita è stata un esempio straordinario di amore verso gli altri, specialmente i più deboli e bisognosi. È stato beatificato nel 2002 da Papa Giovanni Paolo II e canonizzato da Papa Francesco nel 2022. La Chiesa ha riconosciuto la sua santità perché ha vissuto una vita di carità e sacrificio, proprio nello spirito salesiano.
Cosa possiamo imparare dalla vita di Artemide Zatti?
Dal suo esempio possiamo imparare tantissimo: a non scoraggiarci mai, a dare il meglio di noi per aiutare gli altri e a vivere con fede e positività anche nelle situazioni più difficili. Zatti non era un supereroe, ma una persona normale che ha scelto di amare gli altri in modo straordinario.
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