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Se il Dna ha poca fantasiadi Gianni Rivera

Nel passato lo sport del pallone si distingueva nel gioco danubiano, sudamericano, nordeuropeo, sudeuropeo per evidenziarne le differenze. Oggi, lo si può notare osservando l'impostazione delle singole compagini, non si vedono differenze: sembrano la copia una dell'altra.


Se il Dna ha poca fantasiadi Gianni Rivera

da Attualità

del 30 giugno 2010

 

 

La delusione, per l'eliminazione degli azzurri ai mondiali del Sud Africa, non deve sottrarci da una valutazione di quanto ha sinora offerto la competizione. Si potrebbe suddividere in due parti il comportamento delle squadre partecipanti. Il primo riguarda le nazionali di cui abbiamo maggiore conoscenza:  Brasile. Argentina, Germania, Inghilterra, e così via. La seconda le emergenti:  quelle africane che già si sono affacciate al grande calcio e quelle asiatiche che cominciano a non essere più i 'materassi' del passato.

 

Il gioco del calcio degli ultimi anni ha modificato la sua struttura, come del resto altre discipline sportive tipo il tennis. I dirigenti e soprattutto gli allenatori dei settori giovanili delle squadre che si considerano più deboli, hanno cercato di ovviare alle differenze tecniche rinforzando la parte fisica. Il calcio attuale è così diventato più muscolare. Si è badato ad approfondire la ricerca dei futuri calciatori privilegiando l'aspetto fisico a quello tecnico.

 

Nel passato lo sport del pallone si distingueva nel gioco danubiano, sudamericano, nordeuropeo, sudeuropeo per evidenziarne le differenze. Oggi, lo si può notare osservando l'impostazione delle singole compagini, non si vedono differenze:  sembrano la copia una dell'altra.

 

Intanto occorre dire che, tolte poche eccezioni, nessuna si sente perdente. Neanche quando incontra squadre più titolate (vedi la Slovacchia contro l'Italia). Certo, può poi capitare quanto successo alla Corea del Nord che, forse illusa dalla buona prestazione contro il Brasile, ha subito due sonore sconfitte. Ciò vuol dire che non bisogna mai smettere di essere umili.

 

Gli incontri, come abbiamo visto, si svolgono soprattutto sul piano fisico, così la differenza tecnica si nota meno. Il fatto che si privilegi la condizione atletica nelle gare comporta la diminuzione della fantasia e dei colpi raffinati:  entrambe le caratteristiche hanno necessità di più tempo per realizzarsi. Questo sistema si è materializzato nel corso degli anni. E il mondiale sudafricano lo ha sancito definitivamente.

 

Molti cominciano a rimpiangere le invenzioni tecniche del passato immaginando un ritorno a quei sistemi che davano più spazio alle qualità individuali. Personalmente credo che sarà impossibile. Il Dna si modifica in continuazione. Penso che andremo avanti con continui cambiamenti che oggi non possiamo prevedere. Non dimentichiamoci che nella storia scritta dall'uomo il suo atteggiamento si è modificato di continuo. Le epoche si aprono e si chiudono. Il gioco del calcio, come lo conosciamo noi, ha un centinaio di anni. Come possiamo stabilire il suo percorso quando i nostri eredi subentreranno alla nostra conduzione? La frase ricorrente 'Ai miei tempi era molto meglio' non ha più significato.

 

(©L'Osservatore Romano - 28-29 giugno 2010)

Gianni Rivera

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