Nell'udienza di ieri, Papa Francesco ha espresso di nuovo la sua vicinanza...
del 13 ottobre
"Le opere di misericordia risvegliano in noi l'esigenza e la capacità di rendere viva e operosa la fede e la carità". Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell'udienza generale in piazza San Pietro, preannunciando che dedicherà alle sette opere di misericordia spirituali e alle sette materiali le prossime catechesi del mercoledì, nel quadro del Giubileo della misericordia che si conclude il 20 novembre. "Sono convinto che attraverso questi semplici gesti quotidiani possiamo compiere una vera rivoluzione culturale, come è stato in passato", ha detto il Papa: "Se ognuno di noi ogni giorno ne fa una di queste questa sarà una rivoluzione nel mondo: ma tutti, ognuno!". Opere di misericordia antidoto a indifferenza
Le opere di misericordia "educano all'attenzione verso le esigenze più elementari dei nostri fratelli più piccoli, nei quali è presente Gesù" e rappresentano un "antidoto" in un mondo "colpito dal virus dell'indifferenza": ha detto il Papa all'udienza generale. Nel corso dei secoli, ha detto Francesco, "tante persone semplici le hanno messe in pratica, dando così genuina testimonianza della fede". "La Chiesa d'altronde, fedele al suo Signore, nutre un amore preferenziale per i più deboli. Spesso sono le persone più vicine a noi che hanno bisogno del nostro aiuto. Non dobbiamo andare alla ricerca di chissà quali imprese da realizzare. È meglio iniziare da quelle più semplici, che il Signore ci indica come le più urgenti". Madre Teresa, esempio di misericordia verso gli ultimi
Papa Francesco ha concluso la catechesi dell'udienza generale in piazza San Pietro ricordando madre Teresa, da poco canonizzata: "Non la ricordiamo per le tante case che ha aperto nel mondo, ma perché si chinava su ogni persona che trovava in mezzo alla strada per restituirle la dignità. Quanti bambini abbandonati ha stretto tra le sue braccia; quanti moribondi ha accompagnato sulla soglia dell'eternità tenendoli per mano!". Appello per la Siria: cessate il fuoco almeno per sgomberare
"Voglio sottolineare e ribadire la mia vicinanza a tutte le vittime del disumano conflitto in Siria", ha detto Papa Francesco a conclusione dell'udienza generale in piazza San Pietro. "È con un senso di urgenza che rinnovo il mio appello, implorando, con tutta la mia forza, i responsabili, affinché si provveda a un immediato cessate il fuoco, che sia imposto e rispettato almeno per il tempo necessario a consentire l`evacuazione dei civili, soprattutto dei bambini, che sono ancora intrappolati sotto i bombardamenti cruenti".
Disastri naturali possono essere limitati
Il Papa ha ricordato che "i disastri naturali potrebbero essere evitati o quanto meno limitati, poiché i loro effetti sono spesso dovuti a mancanze di cura dell'ambiente da parte dell'uomo. Incoraggio pertanto a unire gli sforzi in modo lungimirante nella tutela della nostra casa comune, promuovendo una cultura di prevenzione, con l'aiuto anche delle nuove conoscenze, riducendo i rischi per le popolazioni più vulnerabili". Il Pontefice ha ricordato come il 13 ottobre ricorra la giornata la Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali, che quest'anno propone il tema: "Ridurre la mortalità". In piazza San Pietro il Papa beve il mate
Prima dell'udienza papa Francesco ha dato un passaggio ad un gruppo di alcuni bambini sulla jeep bianca aperta adibita a "papamobile". Girando tra i fedeli a bordo della jeep prima della catechesi Francesco, giunto in piazza poco dopo le 9.20, ha anche bevuto il "mate", tradizionale the argentino, che gli ha offerto un gruppo di fedeli argentini. Domenica prossima il Papa canonizza JoséGabriel del Rosario Brochero, il popolare "cura Brochero"argentino, prete gaucho vissuto tra il 1840 e il 1914, e il numero di fedeli argentini già presenti a Roma è superiore rispetto al solito.
Tratto da http://www.avvenire.it
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