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Sorrideva alle Ss

È morta nel giugno scorso a Monaco di Baviera, suor Imma Mack, la 'postina di Dachau'. Imma Mack, religiosa tedesca che durante la Seconda guerra mondiale aiutò gli internati nel campo di concentramento nazista di Dachau, è morta in un monastero bavarese, all'età di 82 anni. Nata nel 1924 in una famiglia che si oppose al nazismo, Imma Mack aveva appena una ventina d'anni quando, prima ancora di diventare suora, rischiò la vita per far entrare di nascosto nel lager cibo, medicine e ostie.


Sorrideva alle Ss

da Quaderni Cannibali

del 06 luglio 2006

È morta nel giugno scorso a Monaco di Baviera, suor Imma Mack, la 'postina di Dachau'. La religiosa, che aveva compiuto 82 anni, era diventata famosissima in Germania e fuori, per la sua 'attività' in favore delle centinaia di sacerdoti cattolici internati nel famigerato campo di concentramento nazista di Dachau. Imma Mack, appena ventenne, rischiò la sua vita per aiutare gli altri. Tra il maggio 1944 e l'aprile 1945 'trafugò', nel Lager citato alimentari, medicinali, lettere, con pericolo di essere immediatamente fucilata, se fosse stata scoperta dalle criminali Ss: la polizia segreta di Stato del regime nazista. La giovane entrava ed usciva da quel luogo con il falso nome di 'Mädi'.

Un ex-deportato, Otto Pies, affermò che la 'ragazza, con giovanile spregiudicatezza, intraprendeva la strada, difficile e pericolosa, verso quell'inferno di sterminio'. L'interessata disse di sé: 'Sorridevo anche alle Ss e non sospettavano nulla di me, ben sapendo, naturalmente, il pericolo mortale al quale andavo incontro, se scoperta...'.

Era postulante nella congregazione delle Suore maestre della Beata Vergine, Imma Mack quando, per la prima volta, la sua superiore la inviò a Dachau per comperare piantine di verdura e fiori per il convento, nella ' plantage' del campo di concentramento. Lavorava là dentro, uno dei tanti preti internati, Ferdinand Schönwälder e 'insieme' organizzarono la pericolosa attività: quella, in particolare, di portare fuori lettere dei detenuti e dentro quelle dei loro parenti.

Suor Imma ricordava spesso il primo impatto con il Lager: dinanzi a due baracche, enormi mucchi di vecchie scarpe puzzolenti e luridi vestiti pure maleodoranti. Il sacerdote le raccontò della fame, degli stenti, delle percosse, delle malattie, della morte che regnava dietro quel filo spinato chiuso da un portone d'acciaio sul quale spiccava scritta, 'Arbeit macht frei' (Il lavoro rende l iberi). L'ecclesiastico pregò la signorina di portare in occasione delle visite successive ostie e vino da Messa affinché, di nascosto, numerosi sacerdoti polacchi, tra i 1.700 che erano stati deportati a Dachau, potessero qualche volta celebrare.

Settimana per settimana, Imma Marck si recò al campo con quanto era stato desiderato: viaggiava un po' in treno e l'ultimo tratto lo percorreva in bicicletta, per la 'Strasse der Ss': la strada delle Ss.

Nella prima settimana di Avvento del 1944 ebbe un incarico che è passato alla storia: portare la richiesta al cardinale di Monaco, Michael Faulhaber, di permettere che venisse ordinato sacerdote il diacono Karl Leisner, dal vescovo francese di Clermont-Ferrand, Gabriel Piguet, anch'egli internato.

La ragazza riuscì a far giungere nel Lager paramenti, libri liturgici, olii consacrati per l'ordinazione del giovane diacono che era molto malato. Il novello prete poté dire una sola Messa nel campo di sterminio, al quale però sopravvisse. Morì poco tempo dopo la liberazione, da parte delle truppe americane, di quel Lager.

Nel dicembre 2004 nell'ex-campo di concentramento ebbe luogo una solenne commemorazione in ricordo di don Karl Leisner, nel frattempo dichiarato beato dalla Chiesa cattolica. Alcune centinaia di fedeli tedeschi, francesi, olandesi, polacchi con vescovi delle loro nazioni che presiedettero il servizio liturgico, ricordarono quella consacrazione sacerdotale e l'opera di suor Imma Mack. Fu eseguita la Messa con accompagnamento d'orchestra nella parte musicale, composta nell'estate 1944 dal domenicano padre Gregor Schwache, pure detenuto a Dachau. Nei discorsi del cardinale di Monaco, Friedrich Wetter, e del vescovo francese Piguet, furono letti alcuni passi del diario del beato Leisner, dove egli parla del suo ardente desiderio per un'Europa pacifica e riconciliata. Poi i prelati si recarono a rendere omaggio alla religiosa che era stata in certo qual modo, la 'protagonista' di quell'avvenimento.

Il governo francese, a nome del proprio ambasciatore in Germania, il 19 dicembre 2004 concedeva a suor Imma l'onorificenza di ' femme cavalier' della Legione d'onore, 'in ringraziamento per il suo impegno e il suo coraggio al servizio della pace e della riconciliazione tra Germania e Francia'.

Numerose altre onorificenze erano state concesse a questa suora, anche in Italia. Libri, film, articoli numerosissimi sono stati dedicati alla religiosa ora scomparsa. Il libro più bello è stato scritto dalla medesima su 'pressione' della sua superiora. Porta il titolo nella traduzione italiana Perché mi piacciono le azalee . La postina di Dachau (Paoline Editoriale Libri, 1991, pp. 124, trad. P.Vicentin, euro 6,20), in ricordo dei fiori che Imma si recava a comperare nel Lager di Dachau. Un volumetto che ha fatto storia nell'immane catastrofe del nazionalsocialismo hitleriano.

Paolo Vicentin

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