Storia del Natale

Il 25 dicembre come data di questa festa risale agli inizi del 4 secolo(fra il 325 e il 324). Il 25 dicembre nell'impero romano era la data dedicata all'adorazione del Sole.

Storia del Natale

da Quaderni Cannibali

del 18 dicembre 2009

 

Prima di questa data la Cristianità in Oriente e in Occidente era celebrata il 6 gennaio che rimarrà poi solo per la Chiesa Orientale. Anche qui deriva da una festa pagana: festa di Dioniso legata all’allungarsi delle giornate.

 

 

Inoltre si dice Epifania (Manifestazione) in quanto era legata al Battesimo di Ges√π che secondo alcune concezioni eretiche si era manifestato come Cristo-Dio solo allora. Nella Chiesa Orientale la notte si celebra la Nascita di Ges√π e il giorno dopo il Battesimo.La Chiesa Armena lo celebra il 18/19 gennaio.

Gesù non può essere nato in dicembre/gennaio perché stando ai dati del Vangelo di Luca che parla dei pastori nei campi, questi in Palestina vivono nei campi nel periodo marzo/aprile fino a novembre.In scritti dei primi secoli si parla del 28 marzo, del 19 aprile, del 2 aprile.

STORIA DEL PRESEPE

Il presepio come lo vediamo rappresentare ancor oggi nasce secondo la tradizione dal desiderio di San Francesco di far rivivere in uno scenario naturale la nascita di Betlemme coinvolgendo il popolo nella rievocazione che ebbe luogo a Greccio la notte di Natale del 1223, episodio rappresentato poi magistralmente da Giotto nell'affresco della Basilica Superiore di Assisi. Primo esempio di presepe inanimato è invece quello che Arnolfo di Carnbio scolpirà nel legno nel 1280 e del quale oggi si conservano le statue residue nella cripta della Cappella Sistina di S. Maria Maggiore in Roma.

Da allora e fino alla metà del 1400 gli artisti producono statue di legno o terracotta che sistemano davanti a una pittura riproducente un paesaggio come sfondo alla scena della Natività, il tutto collocato all'interno delle chiese. Culla di tale attività artistica fu la Toscana ma ben presto il presepe si diffuse nel regno di Napoli ad opera di Carlo III di Borbone e nel resto degli Stati italiani.

Nel '600 e '700 gli artisti napoletani danno alla sacra rappresentazione un'impronta naturalistica inserendo la Natività nel paesaggio campano ricostruito in scorci di vita che vedono personaggi della nobillà, della borghesia e del popolo còlti nelle loro occupazioni giornaliere o nei momenti di svago, nelle taverne a banchettare o impegnati in balli e serenate. La diffusione a livello popolare si realizza pienamente nel secolo scorso quando ogni famiglia in occasione del Natale costruisce un presepe riproducendo la Natività secondo i canoni tradizionali con materiali - statuine in gesso o terracotta, carta pesta e altro - forniti da un fiorente artigianato.

A Roma le famiglie importanti per censo e ricchezza gareggiavano tra loro nel costruire i presepi più imponenti, ambientati nella stessa città o nella campagna romana, che permettevano di visitare ai concittadini e ai turisti.

STORIA DELL’ALBERO DI NATALE

Numerosi sono stati i tentativi di trovare un'antica genealogia all'albero di Natale, e diverse sono le teorie che di volta in volta lo fanno risalire ad antenati babilonesi, egiziani e druidici. L'unico vero legame con queste culture è dato dalla indiscutibile presenza dell'elemento vegetale nelle feste di mezz'inverno.

Una storia per certi versi meglio documentata, per quanto riguarda l'origine dell'albero di Natale, la ritroviamo nella storia medievale dell'Albero del Paradiso. Tra i numerosi misteri del Medioevo, uno dei pi√π popolari era il Dramma del Paradiso, che raccontava la storia della Creazione e l'espulsione di Adamo ed Eva dal Giardino dell'Eden. L'arredo scenico che rappresentava il Paradiso perduto era un albero, spesso un abete, a cui erano appese le mele e delle cialde rotonde ad imitazione dell'ostia consacrata. Anche quando i misteri caddero in disgrazia la gente tenne vivo il ricordo addobbando un albero del Paradiso nelle loro case il 24 dicembre, la festa dei santi Adamo ed Eva.

Dalle regioni protestanti della Germania l'albero di Natale si diffuse lentamente in tutta Europa e nel Nord America.

Arturo Gabanizza

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