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Studenti... ma cosa capita?

Come al Parini, ma più in grande: in sei hanno allagato la loro scuola media. Non una sola volta, ma ben due. Al terzo tentativo sono però stati sorpresi...Volevano «marinare legalmente» la scuola. Probabilmente per questo motivo hanno pensato di farla saltare in aria. Sono infatti accusati di avere fatto esplodere due ordigni...


Studenti... ma cosa capita?

da Attualità

del 01 gennaio 2002

 STUDENTI ALLAGANO DUE VOLTE LA LORO SCUOLA

 

Sono stati sorpresi dai carabinieri mentre tentavano la bravata per la terza volta. Probabile un gesto di emulazione del Parini

CESANO BOSCONE (Milano) - Come al Parini, ma più in grande: in sei hanno allagato la loro scuola media. Non una sola volta, ma ben due. Al terzo tentativo sono però stati sorpresi e bloccati dai carabinieri. È accaduto nel Milanese, a Cesano Boscone, nell'istituto Leonardo da Vinci. L'età dei ragazzi, cinque maschi e una femmina, ritenuti responsabili dei vandalismi e individuati dai militari varia dai 12 ai 15 anni. Al Tribunale dei Minori di Milano sono stati denunciati tre 15enni e un 14enne, che frequentano altre scuole di Corsico. Non sono invece imputabili un 13enne e la ragazzina, 12enne, l'unica che frequenta la scuola presa di mira.

TRE VOLTE - I carabinieri, convinti che i due atti di vandalismo compiuti nella scuola il 10 e il 12 gennaio scorsi fossero gesti di emulazione dell'allagamento avvenuto al liceo Parini di Milano lo scorso novembre, si sono appostati all'esterno e all'interno dell'edificio scolastico, e dopo alcuni giorni hanno sorpreso il gruppetto in azione. Il 10 gennaio c'era stato l'episodio dalle conseguenze più gravi: l'acqua, uscita dai rubinetti dei bagni lasciati aperti, aveva invaso i pavimenti e danneggiato l'impianto elettrico delle aule sottostanti. Due giorni dopo, i dipendenti dell'istituto si erano accorti di un altro allagamento ed erano riusciti, con l'aiuto dei carabinieri, a limitare i danni. La notte del 15 gennaio, però, gli investigatori hanno sorpreso il gruppo impegnato nel terzo tentativo.

 

 

STUDENTI DI FOLIGNO METTONO DUE BOMBE A SCUOLA

 

Fermati dalla Polizia: avrebbero fatto esplodere due ordigni all'ingresso dell'istituto. Forse volevano «marinare»

FOLIGNO - Volevano «marinare legalmente» la scuola. Probabilmente per questo motivo hanno pensato di farla saltare in aria. Sono infatti accusati di avere fatto esplodere due ordigni - rudimentali ma, secondo i primi accertamenti, dal potenziale piuttosto elevato - davanti all'ingresso di una scuola di Foligno tre studenti incensurati subito dopo rintracciati dalla polizia: uno, maggiorenne, è stato arrestato e gli altri due, incensurati, indagati a piede libero. I motivi del gesto sono ancora al vaglio degli investigatori che non hanno reso noto quale scuola frequentassero i tre, ma si pensa che tutto sia riconducibile ad un banale tentativo di «bigiare» legalmente le lezioni.

L'ESPLOSIONE - L'episodio è avvenuto martedì sera quando due forti esplosioni in sequenza sono state udite nel centro di Foligno (qualcuno ha anche pensato a una fuga di gas). Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco e una pattuglia della squadra volante del commissariato di Foligno. Gli agenti hanno notato vicino all'ingresso dell'istituto professionale per il commercio vari elementi che li hanno portati a ipotizzare l'atto doloso. Sono stati tra l'altro rinvenuti frammenti di bombolette di gas da campeggio. Alcuni testimoni hanno invece riferito alla polizia di avere visto dei giovani allontanarsi in auto. Pompieri e personale del commissariato hanno anche verificato che la scuola aveva subito ingenti danni, non solo all'ingresso. L'onda d'urto ha infatti provocato la rottura dei vetri delle finestre e la caduta di calcinacci, aperto porte e fatto volare fogli, ma fori sono stati riscontrati anche sul tetto della struttura.

L'ARRESTO - Sul posto è quindi giunto personale dell'anticrimine e della scientifica. Intanto è scattato il piano previsto in caso di esplosioni e controlli sono stati attuati a largo raggio. Il personale di una volante ha così notato tre giovani apparsi piuttosto titubanti. In base agli elementi raccolti sul posto delle due esplosioni gli agenti hanno ipotizzato che potessero essere quelli che si erano allontanati subito dopo le deflagrazioni. Altri indizi ritenuti utili alle indagini sono stati trovati nell'auto del maggiorenne, parcheggiata poco lontano e alla quale gli stessi studenti hanno condotto la polizia. I tre - di 16, 17 e 19 anni, tutti appartenenti a famiglie stimate in città - sono stati quindi condotti in commissariato. Il maggiorenne, come detto, è stato arrestato; denunciati gli altri due. A loro carico vengono ipotizzati i reati di porto e detenzione di materiale esplodente, danneggiamento ed esplosione in luogo pubblico. Con gli investigatori non hanno comunque fatto alcuna ammissione riguardo alla loro presunta responsabilità. Secondo i primi accertamenti della polizia scientifica, a scoppiare potrebbero essere stati due tubi metallici (in ghisa o piombo), riempiti forse di polvere nera e chiusi alle estremità. L'ipotesi è che per innescarli siano state utilizzate delle micce.

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