Una marcia col sorriso.L'esperienza degli amici del TGS Eurogroup.L'esperienza della Su e Zò? Direi che rappresenta uno tra i più bei incontri vissuti con gli amici del TGS...La marcia “with smiles”: un racconto dall'Inghilterra.Non sapevamo cosa aspettarci quando ci organizzammo per venire a Venezia appositamente per prendere parte alla Su e Zo 2004. Ci era stato riferito in occasioni diverse che era una “passeggiata”, una “marcia” e una “gara”...
del 01 gennaio 2002
L’esperienza degli amici del TGS Eurogroup
L’esperienza della Su e Zò? Direi che rappresenta uno tra i più bei incontri vissuti con gli amici del TGS. Nonostante mi sia dovuta alzare (come tanti altri del resto!!) alle 5.30 la stanchezza è passata poi in secondo piano: è bello animare la manifestazione, vedere alcune persone che apprezzano il nostro servizio e scherzano con noi, altre che si fingono brontolone ma in realtà si divertono e accorgersi (alla fine della giornata) che è stato tutto così spontaneo! Abbiamo lavorato e ci siamo divertiti senza rendercene conto! Questo perché si costruisce ogni volta qualcosa per il semplice piacere di divertirsi e stare insieme!
Sara
Come ogni anno la Su e Zò è un'occasione straordinaria per conoscere nuove persone e stare a contatto con la gente. Trovo che il contesto in cui la manifestazione si svolge sia ideale per finalità di questo genere: una manifestazione all'aria aperta, aperta a tutti, a tutte le nazionalità, a Venezia, una città che, a modo suo, è internazionale.
Lavorare allo stand delle iscrizioni di Piazza San Marco è sempre una buona occasione per aiutare le persone... quello che è bello, è che a volte basta una semplice informazione o anche solo un sorriso per aiutare il prossimo.
Umberto
La Su e Zo è stata una bellissima esperienza. Ne parlavo proprio ieri sera con Paolo: una cosa nuova che dopo un anno di matrimonio ci ha fatti risentire un po' scout, ci ha fatto passare una bella giornata all'aria aperta e inoltre ci ha dato nuovi spunti. Perché pare una stupidaggine ma quando si è sposati si ha ancora più bisogno di nuovi stimoli, avventure da condividere anche se brevi e nuove basi per discussioni. L'anno prossimo noi due sposini dobbiamo tornare per forza! Teneteci già in conto!!
Marta
Per me la giornata si è aperta con la Messa in Basilica di San Marco: il modo migliore per cominciare bene la giornata assieme ad una rappresentanza dei volontari della Su e Zo, tutti armati di chitarra e voce da vendere! Poi il via alla festa: sbandieratori, palloncini, targhe, medaglie, premiazioni ufficiali, rinfreschi con le autorità, discorsi di rito... Ma il momento più bello e più vero è stato proprio il 'giro di ricognizione' che ho fatto assieme a don Igino, il nostro delegato salesiano, alla sua prima Su e Zo. In pratica siamo fuggiti dal caos di Piazza San Marco e ci siamo tuffati in mezzo alla SueZo: da S.Marco a S.Maurizio, all'Accademia, alle Zattere e poi di ritorno per S.Stefano e S.Angelo fino al Ponte di Rialto e di nuovo a S.Maurizio e a S.Marco, per passare in rassegna tutti i 'tigiessini' che facevano assistenza al ristoro o lungo il percorso, salutarli, abbracciarli, sostenerli, incitare la folla assieme a loro. Fare la Suezo al fianco di Igi è stato per me un vero piacere, davvero il momento forte della giornata!
Gino
La marcia “with smiles”un racconto dall’Inghilterra
Non sapevamo cosa aspettarci quando ci organizzammo per venire a Venezia appositamente per prendere parte alla Su e Zo 2004. Ci era stato riferito in occasioni diverse che era una “passeggiata”, una “marcia” e una “gara”.
Quella mattina ci incamminammo di buon ora per arrivare in Piazza in tempo per l’inizio della marcia. Era tutto molto tranquillo nelle calli a ridosso di San Marco, non c’era molta gente - ma non appena entrati nella Piazza siamo rimasti incantati da quello che si presentava ai nostri occhi! C’era una folla strepitosa (da dove era arrivata?), migliaia di corridori e podisti, bande, gruppi annunciati da grandi striscioni, gente in costumi tradizionali, bambini in uniforme da scout, famiglie, gruppi di amici che si incontravano - ma, più di ogni altra cosa, c’era un’atmosfera eccitata che anticipava la partenza. E quanti amici del TGS indaffarati ad organizzare l’evento!
Le bande cominciavano a suonare e le bandiere erano issate ai pennoni più alti. La varietà dei vestiti era incredibile: alcuni indossavano quelli che noi potremmo definire “costumi elisabettiani” (ma presumibilmente si trattava di una dinastia diversa in Italia...), i militari vestivano gli abiti da parata, un paio di uomini in costume guidavano una processione e, per non dimenticare che stava per cominciare una gara, alcune persone vestivano abiti sportivi e pantaloncini in lycra molto attillati, più centinaia di persone comuni che vestivano come noi abiti confortevoli da passeggiata.
Dopo un po’ pensammo che fosse una buona idea scoprire dove era stata fissata la partenza - così girammo l’angolo di Palazzo Ducale verso il Bacino di San Marco, e ci stupimmo di vedere un enorme gonfiabile a forma di arco, e in più ci rendemmo conto che c’erano circa 9000 persone davanti a noi! Così partimmo.
Il primo ponte era già intasato poiché mentre tutti cercavano di andare avanti i turisti tentavano di andare nella direzione opposta - e allo stesso tempo alcuni cercavano di rimanere fermi in cima al ponte per fotografare il Ponte dei Sospiri! Ci chiedevamo se esisteva un “numero massimo di persone” (come negli ascensori): come avrebbero potuto immaginare un tal numero di persone su questo ponte quando lo costruirono??
Dopo il primo ponte la folla si diradava e poco dopo avevamo già assunto un buon passo seguendo il tracciato che era ben delineato davanti a noi. Iniziavamo a chiacchierare con altri marciatori - alcuni avevano già partecipato alla marcia in passato, per altri era la prima volta. Tutti erano molto socievoli. Speravamo che qualcuno ci chiedesse da dove venivamo - e poi avremmo potuto rispondere che avevamo intrapreso questo viaggio dall’Inghilterra appositamente per questa occasione!
Camminavamo lungo calli e fondamenta che non avevamo mai visto prima - era interessante vedere quelle parti di Venezia che rimangono generalmente al di fuori dei normali percorsi turistici.
Lungo il tracciato e sui ponti erano posizionati i volontari della marcia che ci indicavano il percorso da seguire: molti erano leader o studenti TGS, così avevamo la scusa per fermarci a salutarli.
Molto presto abbiamo perso il conto dei ponti attraversati, così chiedevamo informazioni al riguardo ai volontari che supervisionavano il percorso, ma le loro risposte sembravano alquanto variabili!
Mentre camminavamo e chiacchieravamo con i nostri amici, ammirando il panorama e godendoci il sole, quasi non ci accorgevamo che il tempo passava e, dopo un paio di brevi soste lungo il percorso per una bibita, avevamo già completato il percorso! Eravamo ormai stremate verso la fine, ma siamo riuscite a correre gli ultimi metri con le braccia in aria, in puro stile olimpionico, come se fossimo le prime a tagliare il nastro dell’arrivo! Abbiamo ricevuto le nostre medaglie, di cui siamo molto orgogliose.
La marcia “with smiles”, con i sorrisi. Quanta gente amichevole, che cerca di parlare Inglese e di capire il nostro patetico Italiano. Quante volte il piacere di incontrare nuovamente vecchi leader e studenti TGS, le nostre guide lungo il percorso - quante maglie aveva Roberta sotto la sua felpa? e quale studente impertinente (un esperto di Shakespeare) ci suggeriva di prendere il percorso breve??
Tutta la giornata è stata estremamente piacevole, tutti erano così gioviali e disponibili, e l’evento così ben organizzato.
Il giorno seguente abbiamo avuto modo di ripassare il “percorso letterario” suggerito, leggere le cronache dei giornali che parlavano della “carica dei novemila”, e trovare un manifesto a ricordo della fantastica giornata.
E speriamo di tornarci ancora...
Jackie e Sally, collaboratrici TGS Eurogroup a Guildford, Gran Bretagna
Igino Zanandrea
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