Superare la morte

Commemorazione dei defunti

Come superare l'angoscia della morte? Il messaggio cristiano dona senso alla perdita delle persone care.

Commemorare i defunti

Il lutto è un’esperienza dolorosa che ognuno di noi è chiamato ad affrontare nella vita. Si tratta di un processo di elaborazione legato alla perdita di una persona cara, che può suscitare tante e diverse emozioni, tra cui tristezza, rabbia, senso di colpa e di vuoto, smarrimento. 

La Chiesa, il 2 di novembre di ogni anno, celebra una liturgia che fa memoria dei fedeli defunti. Riporta cioè alla memoria viva di chi ancora vive nel mondo, la presenza di coloro che non ci sono più. 

Nel Vangelo di Giovanni troviamo un passaggio particolare, in cui Gesù rimane addolorato per la perdita di un amico. Si tratta del famoso episodio della Resurrezione di Lazzaro. Riportiamo qui, fin dall'inizio, questo brano per poter comprendere successivamente come elaborare il lutto per la perdita di una persona cara.

Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo».

Marta e Maria fanno fatica ad accettare la morte del fratello, e un pochino anche si arrabbiano con Gesù (Se tu fossi stato qui). Gesù chiede a Marta un atto di fede in lui e presenta la verità del messaggio cristiano: ovvero che in Cristo la morte è vinta. Lui è la Resurrezione e la vita, chiunque vive e crede in lui non morirà in eterno.

Le fasi del lutto*

Ci sono dunque delle fasi che, di fronte alla morte di una persona cara, ciascuno è chiamato ad attraversare ed elaborare:

La fase del rifiuto e negazione è la prima fase del processo di elaborazione del lutto. In questa, la persona cerca di negare la realtà della perdita, rifiutandosi di accettare che ciò che è accaduto sia effettivamente vero. Questo meccanismo di difesa può manifestarsi attraverso una serie di comportamenti, come ad esempio la ricerca insistente della persona scomparsa, la sensazione di non riuscire a credere alla sua morte, o la convinzione che si tratti di un errore o di una confusione. Questa fase può durare anche diverse settimane o mesi, e può essere accompagnata da emozioni, come paura, ansia, confusione e disorientamento.  È importante sottolineare che la negazione non è un atteggiamento di debolezza o di mancanza di coraggio, ma piuttosto una modalità di difesa che la persona mette in atto per proteggersi dal dolore e dallo shock della perdita.

C'è poi anche la fase della rabbia, che si manifesta quando la persona inizia ad accettare la realtà della perdita. La rabbia può essere rivolta verso la persona scomparsa, verso sé stessi, verso gli altri, verso la vita in generale, o verso Dio o la sorte. Questa emozione può manifestarsi in modi diversi, come ad esempio attraverso comportamenti aggressivi, iracondi, o cinici, oppure attraverso la depressione. In questa fase, la persona può sentirsi sopraffatta dalle emozioni e dalla difficoltà di accettare la perdita. Riteniamo importante sottolineare che la rabbia non deve essere confusa con l’odio o con un desiderio di vendetta: si tratta di un’emozione necessaria per il processo di elaborazione del lutto.

La fase più importante, che può essere accolta fin da subito, è quella della accettazione dove la persona in lutto inizia a integrare gradualmente la consapevolezza della perdita nella propria realtà e a trovare un proprio equilibrio emotivo. Accettare la perdita non significa dimenticare la persona cara o smettere di provare dolore, ma piuttosto riconoscere che la perdita è una parte irrevocabile della vita. È un processo che richiede tempo, pazienza e comprensione di sé stessi. Durante questa fase, è comune sperimentare una mescolanza di emozioni, compresa la tristezza intermittente. Tuttavia, ci si apre anche a momenti di serenità e ricordi positivi legati alla persona amata. Il focus si sposta gradualmente dalla sofferenza profonda verso una prospettiva più ampia sulla vita e sul futuro. È importante sottolineare che l’accettazione non significa necessariamente raggiungere una totale guarigione emotiva, ma piuttosto trovare un modo per vivere con il dolore in modo significativo. 

L’accettazione non significa dimenticare la persona amata, ma piuttosto onorarne la memoria e trovare modi significativi per mantenere viva la sua presenza nelle nostre vite. È un processo personale e unico, e ogni individuo lo vive in modo diverso. Con il tempo, l’accettazione può portare a una maggiore serenità e a una nuova prospettiva sulla vita.

Come si supera il dolore di un lutto?

La perdita di una persona cara porta con sé un profondo dolore emotivo che può sembrare insuperabile. 

Questo processo richiede tempo, pazienza e un impegno attivo nel processo di guarigione. Ecco alcune strategie che possono aiutare nel percorso di superamento del dolore.

Accettare e onorare i propri sentimenti 
È fondamentale permettersi di provare ed esprimere le diverse emozioni che emergono durante il lutto. Accettare e onorare questi sentimenti è un passo importante verso la guarigione.

Cercare supporto sociale ed emotivo 
Condividere il dolore e le emozioni legate al lutto con amici, familiari o gruppi di supporto può essere molto terapeutico. Parlare delle proprie esperienze, ricevere sostegno e sentirsi compresi può aiutare a lenire il dolore.

Prendersi cura di sé stessi 
Durante il periodo di lutto, è fondamentale dedicare attenzione e cura a sé stessi. Ciò può includere pratiche di auto-cura come l’esercizio fisico regolare, il riposo sufficiente, una dieta equilibrata e l’evitare l’abuso di sostanze nocive.

Affrontare il dolore in modo creativo 
Trovare modi creativi per esprimere il dolore è, in alcuni casi, un mezzo efficace per elaborarlo. Questo può includere attività come la scrittura di un diario, la creazione di opere d’arte o l’adesione a gruppi di supporto per il lutto che incoraggiano l’espressione creativa.

Cerca il supporto della comunità cristiana 
In certi casi, è utile cercare l’aiuto di persone, anche professioniste, che hanno già attraversato la fase del lutto. Grazie alla loro esperienza possono offrire strumenti per la gestione del dolore e aiutare a individuare risorse interne ed esterne per la guarigione.

Praticare la resilienza 
La resilienza è la capacità di adattarsi e riprendersi in modo positivo e costruttivo dalle avversità. Praticarla può aiutare a superare il dolore del lutto. Questo può essere fatto attraverso la ricerca di significato nella perdita, lo sviluppo di una visione positiva del futuro e l’adattamento ai cambiamenti che la perdita ha portato nella propria vita.

Ogni percorso di guarigione è unico e personale. È importante essere gentili con sé stessi, accettare che il processo di guarigione richiede tempo e permettersi di vivere il proprio percorso di superamento del dolore.

La speranza cristiana

La speranza cristiana, che si fonda sulla Resurrezione di Gesù, aiuta a superare il dolore del lutto e ad accogliere la mancanza della persona amata sapendola ancora viva, nell'eternità di Dio, dove un giorno tutti saremo riuniti e saremo una sola cosa con Lui.

Preghiera in Gennaio

Concludiamo questo articolo suggerendo un canto, che è preghiera, scritto da Fabrizio de André e dedicata al suo amico Luigi Tenco, morto suicida nel gennaio 1967.

Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
Quando a te la sua anima
E al mondo la sua pelle
Dovrà riconsegnare
Quando verrà al tuo cielo
Là dove in pieno giorno
Risplendono le stelle
Quando attraverserà
L'ultimo vecchio ponte
Ai suicidi dirà
Baciandoli alla fronte
Venite in Paradiso
Là dove vado anch'io
Perché non c'è l'inferno
Nel mondo del buon Dio
Fate che giunga a Voi
Con le sue ossa stanche
Seguito da migliaia
Di quelle facce bianche
Fate che a voi ritorni
Fra i morti per oltraggio
Che al cielo ed alla terra
Mostrarono il coraggio
Signori benpensanti
Spero non vi dispiaccia
Se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
Soffocherà il singhiozzo
Di quelle labbra smorte
Che all'odio e all'ignoranza
Preferirono la morte
Dio di misericordia
Il tuo bel Paradiso
L'hai fatto soprattutto
Per chi non ha sorriso
Per quelli che han vissuto
Con la coscienza pura
L'inferno esiste solo
Per chi ne ha paura
Meglio di lui nessuno
Mai ti potrà indicare
Gli errori di noi tutti
Che puoi e vuoi salvare
Ascolta la sua voce
Che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
Vedrai, sarai contento
Dio di misericordia
Vedrai, sarai contento

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* cfr. fasi del lutto

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