Non esiste altro progetto, altra soluzione, altra pace. Non posso pensare di dire “io costruirò la pace” o “noi costruiremo la pace” senza prima dire “mio Signore, mio Dio” (Gv20,28) con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze! Non possiamo dire al mondo (a meno di non voler tradire lo stesso mondo), come cristiani un generico “pace” senza dire al mondo intero che Cristo è la nostra, la mia pace.
del 12 gennaio 2003'Dal momento che ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi per mezzo di Gesù Cristo' Ef 1,5 ovvero, un cristiano dice 'pace'! 'Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano, sia pace sulle tue mura'. (salmo 122) E' il canto dei pellegrini che 3000 anni fa salivano al tempio di Gerusalemme. Tanti anni sono passati ma la situazione non è cambiata e il grido sale più forte che mai anche dalle nostre labbra spesso ormai senza speranza. Paradossalmente ancora oggi gli ebrei si salutano con questa parola: shalom, pace, un saluto bellissimo, che ci pare un insulto di fronte a quello che accade nella loro terra. Shalom significa dire: 'io ti auguro tutto ciò che Dio ha sognato per te' perché la pace è tutto ciò che di stabile e definitivo Dio ha sognato per me, per noi, per il mondo intero. Come cristiani sappiamo cosa Dio desidera per noi: farci nascere a Sua immagine, vivere in un rapporto intimo, stretto, intenso e profondissimo con Lui, come Gesù, il Figlio suo è vissuto col Padre! E' questo il progetto di Dio su di noi, è questa la Sua pace, è questa la pace per il mondo intero. La tentazione dell'uomo di ogni tempo è invece quella di costruire la pace prescindendo dal felice legame con Lui. Pensiamo solo all'episodio narrato nel libro della Genesi riguardo al peccato originale in cui l'uomo alla vita ordinata dall'amicizia con Dio che cammina affianco a lui nel giardino, preferisce diventare lui stesso arbitro dell'ordine della sua vita, preferisce decidere Lui cosa è bene e cosa è male senza consiglio del suo creatore. E' così, con la stessa logica, che si è consumato nella storia il più assurdo e peggior crimine dell'umanità, l'uccisione del Figlio di Dio, ennesimo tentativo dell'uomo di seguire le sue logiche nel costruire il 'suo' mondo. E' in questo assurdo che Dio stesso prende su di sé tutto il male del mondo per rivelarci l'infinità del suo amore, per donarci, una volta risorto la sua pace: 'Pace a voi!'(Gv20,19). Sì, solo ora è possibile la pace, solo ora che il disegno di Dio è completo, il legame è ristabilito, solo ora che Lui è presente per sempre tra noi, nel suo corpo dato e sangue versato come memoriale perenne che non c'è pace per chi pensa di costruire una vita senza di Lui, basandosi su criteri troppo poco umani. Questo perché la sola umanità a cui ha pensato il Padre è l'umanità che vive con, in e per Gesù. Non esiste altro progetto, altra soluzione, altra pace. Non posso pensare di dire 'io costruirò la pace' o 'noi costruiremo la pace' senza prima dire 'mio Signore, mio Dio' (Gv20,28) con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze! Non possiamo dire al mondo (a meno di non voler tradire lo stesso mondo), come cristiani un generico 'pace' senza dire al mondo intero che Cristo è la nostra, la mia pace. Fuggiamo da chi vuole ridurre il nostro costruire pace ad essere degli urlatori di piazza o promotori di vuote tavole rotonde che non sono precedute dalla tavola quadrata dell'eucarestia… per quale pace poi? Una pace che non ha un corpo, un progetto ma è solo un flatus vocis perché il corpo della pace, il progetto di Dio sul mondo, è solo quello di Gesù Cristo che ha una storia, una carne a cui posso accedere tra le braccia della Chiesa, sua Sposa. Finiamola di gridare come farisei 'pace' senza compromettere noi stessi di fronte all'unico progetto che Dio ha su di noi, quello di condividere con noi la Sua stessa vita, e pregando e urlando pace rendiamoci invece disponibili al Suo agire nella storia diventando veri discepoli che dicono: 'sia fatta la tua volontà su di me'. Lasciamoci cambiare il cuore dal solo che può farlo, mettiamo da parte la presunzione di poter prescindere dal felice legame con Lui, perché altra strada stabile e definitiva non esiste: questo è il Suo progetto su di noi! Lasciarci cambiare il cuore, aderire al suo disegno non è come prendere lo sciroppo, per costruire la pace prepariamoci a soffrire, perché svuotarci di noi stessi per far posto al progetto di Dio costa, costa la morte a noi stessi. Il mondo ci vuole protagonisti nel costruire la pace: noi facciamolo ridando il posto all'unico che può costruirla, l'unico che può costruirci nel Suo progetto che è la pace. Come cristiani possiamo testimoniare al mondo la pace, l'unica pace che è Gesù, il progetto definitivo di Dio sul mondo e, o porteremo Cristo al mondo, o il mondo porterà noi contro Cristo e non ci sarà mai shalom. 'Chi non si è mai sentito ribollire il sangue non conosce la pace cristiana. Chi non ha mai desiderio di battersi per ciò che ama, ama solo a metà. Chi non ha mai provato un brusco desiderio di uccidere, può avere solo delle vedute astratte sul perdono cristiano. Chi vuol divenire una guida per gli uomini deve a lungo passare per il loro più temibile nemico.' E.Mounier
Gabriele Vrech, Marco Brollo, Carlo Beorchia
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