Volontarie di don Bosco: un modo speciale per vivere da consacrate nel mondo, seguendo il carisma salesiano.
Don Rinaldi e le Volontarie di Don Bosco
“Osservate la candela: essa brucia e la fiamma s’innalza in alto, la consuma, la distrugge, senza riscaldarla; la sua luce la spande attorno, rischiara gli altri e niente se stessa. La luce tira in alto, rischiara attorno, consuma sotto. Così è chi veramente ama il Signore: mira in alto. Benefica attorno, consuma se stesso”. Questa è una delle immagini a cui noi Volontarie di don Bosco siamo più legate e di cui don Rinaldi si è servito per raccomandarci di far del bene.
Oggi 5 dicembre la Famiglia Salesiana ricorda proprio la figura del Beato Filippo Rinaldi e noi, Volontarie di Don Bosco, vorremmo raccontarvi qualcosa in più di lui, che è il padre fondatore del nostro Istituto, e di noi che siamo parte di questa grande famiglia.
Don Rinaldi, terzo successore di Don Bosco, si è distinto per la sua umiltà e semplicità, oltre che per aver dedicato tutta la sua vita a far vivere e crescere lo spirito di Don Bosco. Aveva una personalità riservata e raccolta, ma è stato anche un coraggioso e innovativo uomo di Dio che ha saputo adattare lo spirito salesiano ai cambiamenti dei tempi. Non temeva di certo la novità, fermamente convinto che il carisma salesiano dovesse fiorire in tutte le sue espressioni, dando forza e vigore anche alla testimonianza dei laici. Per questo negli anni in cui guidò la Congregazione ebbe un’attenzione privilegiata ad ex allievi e cooperatori e inaugurò nella Famiglia Salesiana una nuova forma di consacrazione secolare, quella che è poi fiorita nel nostro Istituto VdB.
Secondo le parole dello stesso don Rinaldi, si trattava di un’intenzione che era già nella mente e nel cuore dello stesso Don Bosco: “Forse, il Ven. Don Bosco avrebbe effettuato questo progetto, se la mole dell’opera sua diffondendosi rapidamente in modo straordinario, non l’avesse completamente assorbito” (Don Rinaldi alle prime VdB).
Don Rinaldi, accogliendo tre ragazze che frequentavano l’oratorio di Valdocco, colse il loro desiderio di consacrarsi interamente a Dio, continuando a vivere immerse nel mondo e distinguendosi nelle relazioni e nel modo di essere in famiglia, nella società e nel lavoro per lo stile tipicamente salesiano.
Volontarie di Don Bosco: chi siamo e cosa facciamo
Apparteniamo totalmente al Signore, professando i consigli evangelici di castità. povertà e obbedienza, come i religiosi e le religiose, e il nostro cammino di vita è illuminato dalle Costituzioni dell’Istituto.
Attualmente siamo oltre 1200 Volontarie sparse nei vari continenti.
Ci impegniamo a vivere la spiritualità salesiana nelle sue diverse espressioni: carità pastorale, amorevolezza, predilezione per i giovani e gli ultimi, sobrietà, semplicità, gioia, comunione, creatività apostolica, Eucaristia, Maria. Tutti questi elementi ben si ritrovano nello specifico della nostra vocazione. In particolare la carità pastorale, il “da mihi animas” di Don Bosco è continuamente richiamato anche nelle nostre Costituzioni.
Consacrate nel mondo
Il luogo in cui cerchiamo di vivere la spiritualità salesiana è il nostro quotidiano, in particolare l’ambiente di lavoro: “Le opere di Don Bosco sono tali che potete farle in qualunque posto vi trovate. Don Bosco diceva che si fa il bene sempre e dappertutto…e voi, dovunque vi trovate, siate vere figlie di Don Bosco” (Don Rinaldi alle prime VdB).
Così, vorremmo mescolarci con amore e discrezione nella storia delle persone che incontriamo per condividere con loro gioie e fatiche. Come Maria scegliamo la via dell’ascolto silenzioso e dell’umile custodia e la modalità del “lievito” che, con le condizioni opportune di vita, “fa fermentare tutta la pasta” (Mt 13,33). Immerse nel mondo e fra la gente, desideriamo che la nostra vita, per come la conduciamo, parli e dica di Colui a cui l’abbiamo donata.
A tutti voi, che oggi ricordate e festeggiate con noi un uomo che è riuscito a donare pienamente la sua vita a Dio e ai fratelli, auguriamo buona festa.
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