15/02/2017 • Sezione principale
Quanta solitudine c’è nel mondo di oggi? Tantissima. Più di quanto possiamo immaginare. È un problema che tocca soprattutto i giovani...
04/02/2017 • Sezione principale
Forse anche voi, come me, di fronte ai più recenti casi di cronaca siete rimasti esterrefatti, turbati, e vi siete interrogati a lungo sul perché dei ragazzi giovani o giovanissimi arrivino a compiere certe azioni...
31/01/2017 • Sezione principale
L'avventura di don Giovanni Bosco ci può tornare di ispirazione: i cuori nascono caldi, sarà l'indifferenza e la mancanza di fiducia in se stessi che li raffredderanno. Riaccenderli sarà la sfida di ogni educatore...
20/01/2017 • Sezione principale
L'educazione è la vera e grande emergenza nazionale. Non essere gravemente allarmati e non fare nulla per risolverla vuol dire condannare il nostro Paese ad una sempre maggior involuzione economica e sociale
08/12/2016 • Sezione principale
Nel Regno Unito almeno 450mila ragazzini tra gli 11 e i 15 anni giocano per vincere soldi...
31/12/2016 • Sezione principale
Si tratta di una realtà grave: colpito un adolescente su tre
Dobbiamo decidere se vogliamo che le nuove generazioni in Italia diventino le risorse principali...
È l'interrogativo che si pongono molti educatori che sperimentano una crescente difficoltà nel vivere e nel dare efficacia alla loro azione educativa.
Ecco la storia del santo che, partendo dalle periferie di Torino, ha salvato la vita di migliaia di ragazzi. Educandoli con «ragione, religione e amore».
I pareri di Roberto Mineo (presidente del "Ceis Don Picchi"), don Antonio Mazzi ("Exodus"), don Armando Zappolini (Cnca - comunità di accoglienza). Il giudizio negativo del cardinale Elio Sgreccia.
Parla a tempi.it il pm che ha fatto chiudere i canapai ticinesi. La liberalizzazione della canapa? Un danno per la salute dei cittadini e non servirebbe a contrastare la criminalità organizzata.
Il fronte dell'emergenza educativa è ormai diventato un altro, al punto che bisogna ormai parlare di nuova emergenza educativa o, meglio, di allarme educativo.
Non si tratta di bambine di famiglie disperate, ma di ragazze istruite e benestanti che frequentano scuole private e vivono in quartieri di lusso. Perché?
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