Tanti amici ci aiutano sempre, nella realizzazione di un pozzo, nel sostenere gli asili, nella costruzione e riparazione delle capanne della gente, nel cibo mensile per chi ha più bisogno, nelle cure mediche per chi è ammalato, per degli studenti che vivono a Gambella, per chi torna in Sud Sudan, e ancora per tante altre persone, grazie di cuore a tutti questi amici. Facciamo sempre quello che possiamo, in fondo siamo qui per condividere sia le gioie sia le difficoltà di questa gente, cercando di aiutarsi insieme.
Carissimi amici, come state?
Spero bene, qui domenica scorsa abbiamo celebrato la santa Pasqua, quest’anno il calendario della chiesa ortodossa, che anche noi cattolici in Etiopia seguiamo, aveva ben 5 settimane di differenza, loro calcolano la Pasqua nella prima domenica dopo la prima luna piena dopo il 3 aprile, noi dopo il 21 marzo, per via di un altro calendario che seguono, quello giuliano. Speriamo un giorno che tutti i cristiani possano celebrare nello stesso giorno la Pasqua.
È arrivata anche qui in Etiopia una seconda ondata di corona virus, sono riaumentati i casi e i defunti, in totale siamo a 270 mila casi e 3.700 morti, dall’inizio, in queste settimane ci sono stati mille casi al giorno e circa 30 morti, soprattutto nelle grandi città dell’altopiano. A Gambella ci sono dei casi ma non diffusi.
Comunque cerchiamo tutti di stare attenti con le distanze e le mascherine. Il 6 giugno ci saranno le elezioni generali in Etiopia e queste settimane che le preparano sono piene di incertezze per via di possibili proteste, attacchi, vendette... speriamo che tutto possa svolgersi in pace.
Nella regione del nord in Tigray, continua la guerra silenziosa tra le truppe della regione e i soldati eritrei entrati in Etiopia un po’ di mesi fa’. Tutta la regione è ancora ferma, vie di comunicazione,
scuole, uffici, lavori vari per i continui attacchi da una parte e dall’altra, nessuna strada e’ sicura. Anche le nostre 4 comunità salesiane che sono presenti nella regione, mantengono la presenza ma non possono aprire le scuole o l’oratorio per questa “guerriglia” che continua.
Il governo centrale Etiopie non dice niente, aspetta le elezioni, speriamo che dopo queste ci sia una svolta nel trattare per la pace tra le varie fazioni.
Qui a Lare sono arrivate le piogge che hanno portato un bel fresco, siamo scesi a 30° durante il giorno, solo le zanzare adesso danno un po’ fastidio, il fango per le strade e qualche insettone non ben identificato. E’ tornato a farsi vedere il nostro varano, insieme alla sua famiglia, un lucertolone lungo quasi un metro che gira nel nostro terreno.
Abbiamo celebrato bene la Pasqua, nelle Messe del giovedì, del venerdì e della notte del sabato santo. Tutto poi è culminato domenica di Pasqua: tanti ragazzi e giovani e tante mamme, con tanti battesimi e prime comunioni. Abbiamo iniziato verso le 9.00 del mattino per concludere verso le 12.00, tra canti, di gioia, danze al
Signore, poi fuori della Chiesa un bel programma di altri canti, discorsi e tanto entusiasmo per festeggiare Gesù risorto. Infine un bel pranzo tutti insieme, con la nostra bella mucca e tanta polenta. Alla fine regali per tutti: per ogni gruppo un kg di caffè e di zucchero da bersi in compagnia nel pomeriggio.
Sabato santo abbiamo festeggiato Pasqua in anticipo nella cappella di Tiajak, vicino al fiume. Dopo tanti mesi di incontri, catechesi e preparazione, abbiamo celebrato 20 battesimi con 12 comunioni, con una bella presenza di comunità. Abbiamo ancora altre due Pasque da celebrare a Kubri e a Wincew, ma lo faremo nelle prossime domeniche, anche li’ ci aspettano vari battesimi e comunioni.
Ecco il messaggio di Pasqua: gli apostoli sono scappati al vedere la croce, ma poi ritornano e predicano il Vangelo e danno la vita per Gesù, cosa è successo tra la croce e questo entusiasmo che è venuto dopo? Hanno visto Gesù vivo, risorto, presente tra loro. Ecco l’augurio di Pasqua, vedere Gesù vivo nella propria vita, nella famiglia, nella Chiesa e allora tutto cambia, tutto si rinnova.
La gente in questo periodo sta pulendo dalle erbacce i piccoli terreni che possiedono e tra poco pianteranno il granoturco, zappando prima il terreno. E’ un momento di lavoro comunitario, tutta la famiglia partecipa e ci si aiuta anche tra le varie famiglie. Le mucche, gli animali preferiti dai Nuer, tornato dal fiume e stanno vicino alle loro capanne qui a Lare. Gli alberi si risvegliano e tutto diventa verde per la pioggia.
I nostri tre asili continuano, i bambini sono sempre contenti di venire a scuola per imparare, giocare, incontrarsi, pregare, fare una sostanziosa merenda. Ogni settimana facciamo tre visite, tra Simon, un catechista di Lare e io, per incontrare i bambini, gli insegnanti, vedere che tutto sia a posto.
A Lare, oltre all’asilo, abbiamo l’oratorio nel pomeriggio e la libreria alla sera che funzionano sempre bene.
Tanti amici ci aiutano sempre, nella realizzazione di un pozzo, nel sostenere gli asili, nella costruzione e riparazione delle capanne della gente, nel cibo mensile per chi ha più bisogno, nelle cure mediche per chi è ammalato, per degli studenti che vivono a Gambella, per chi torna in Sud Sudan, e ancora per tante altre persone, grazie di cuore a tutti questi amici. Facciamo sempre quello che possiamo, in fondo siamo qui per condividere sia le gioie sia le difficoltà di questa gente, cercando di aiutarsi insieme.
Una preghiera speciale per il nuovo Vescovo di Rumbek, padre Cristian Carlassare, la scorsa settimana e' stato vittima di un attentato, due persone gli hanno sparato alle gambe per intimorirlo. Nella foto lo vediamo già in buona salute, forza.
Vi mando un saluto e un GRAZIE DI CUORE per tutto il vostro sostegno,
vi ricordo con affetto e con una preghiera da Lare, Etiopia.
Abba Filippo
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