Che cos'è e come usare TikTok, l'app più usata dai ragazzi

Conta circa 500 milioni di utenti in tutto il mondo, due solo in Italia. È l’applicazione più usata dai giovanissimi. Di cosa stiamo parlando? Di TikTok, che fino all’anno scorso si chiamava Musically...

Che cos'è e come usare TikTok, l'app più usata dai ragazzi

del 02 maggio 2019

Conta circa 500 milioni di utenti in tutto il mondo, due solo in Italia. È l’applicazione più usata dai giovanissimi. Di cosa stiamo parlando? Di TikTok, che fino all’anno scorso si chiamava Musically...

 

Se avete più di diciott’anni probabilmente non ne avrete mai sentito parlare, ma se siete in contatto con figli, nipoti o alunni di età compresa fra i 9 e i 12 anni è praticamente impossibile che non la conosciate. Parliamo di TikTok, che fino all’anno scorso si chiamava Musically, ed è un’app nata per consentire la creazione di brevi video, una sorta di karaoke, in cui su una traccia musicale è possibile registrare filmati (di 15 secondi al massimo) dove si muovono le labbra e s’improvvisano balletti. Contrariamente ai servizi di social media più diffusi (tutti americani) TikTok viene dalla Cina ed è attualmente di proprietà di un colosso dell’online, Bytedance. Se si cercano informazioni sul servizio e sulla società che lo gestisce non se ne trovano molte, ma è sicuramente l’app di maggior successo tra i giovanissimi. In tutto il mondo gli utenti sono circa 500 milioni, due solo in Italia. Il servizio sarebbe in realtà riservato ai maggiori di 13 anni, e in Italia, ai 14, visto che è questa nel nostro Paese l’età minima per fornire il consenso al trattamento dei dati personali. Ma è evidente come l’età effettiva degli utenti sia in verità molto inferiore.

E quali sono le tendenze e i personaggi più popolari all’interno di questo servizio? Se Musically era nato – come diceva il nome stesso – con l’obiettivo primario di rendere facile mimare le gesta dei propri beniamini musicali, ormai su TikTok si trova di tutto, da brevi tutorial sul trucco a gag comiche, fino alla possibilità di recitare scene di celebri film fingendo di pronunciare le battute degli attori. Il tutto condito con ogni tipo di effetto grafico coinvolgente e dalla possibilità d’interagire con gli altri utenti. Il social piace perché è estremamente semplice da usare, non serve farsi venire un’idea per aprire un canale dove caricare i propri video, come accade per Youtube, basta scegliere una traccia audio, e si può cominciare a inserire quel che si registra con lo smartphone. Il sistema usa l’intelligenza artificiale in modo particolarmente avanzato e fin dai primi collegamenti cerca d’intercettare gli interessi di chi lo usa per proporre video che possano coinvolgere mantenendo così l’attenzione. I brevi frammenti scorrono in modo verticale ed è facilissimo lasciarsi trasportare dal loro susseguirsi divertente e poco impegnativo.

Anche su TikTok non mancano le vere star: le gemelle tedesche Lisa e Lena sono le più celebri sulla scena internazionale. In Italia i personaggi più famosi sono Elisa Maino, sedicenne che ha cominciato un paio di anni e mezzo fa, incoraggiata dalla sua passione per la danza, Iris Ferrari, che si racconta su Youtube e su TikTok mantiene un contatto con i propri fan attraverso clip musicali o recitate e Luciano Spinelli, classe 2000, che ha quasi 7 milioni di follower su TikTok.  Un mondo di solo divertimento? Non proprio, il servizio ha attirato non poche critiche negli ultimi mesi, in India è stato bloccato per alcuni giorni perché favorirebbe lo scambio di contenuti pornografici e in generale la diffusione di contenuti disturbanti. E con motivazioni analoghe il servizio era stato chiuso per alcune settimane anche in Indonesia. Nelle scorse settimane il social è stato multato negli Stati Uniti per aver raccolto dati personali dei propri utenti sotto i tredici anni, senza aver chiesto l’autorizzazione ai genitori. A seguito dell’episodio, TikTok ha annunciato di aver predisposto una versione del proprio servizio rivolto al pubblico degli under 13, nella quale non sia possibile aprire un proprio account, raccogliere o comunicare dati, ma semplicemente visionare una selezione di contenuti controllati. Una mossa interessante, che potrebbe essere adottata anche da altri social media notoriamente frequentati da giovanissimi. 

Finché questi ambienti protetti online non saranno diffusi, il consiglio che diamo ai genitori che vogliano aprire un profilo TikTok al proprio figlio non ancora tredicenne è di farlo sul proprio smartphone, in modo da assicurare una condivisone di quanto viene caricato e visto. Un altro suggerimento è fare in modo che si usi la app in compagnia: c’è una differenza radicale tra il vedere una ragazzina da sola che si esibisce in balletti in camera sua e un gruppo di amiche che si diverte insieme. I duetti si possono fare anche a distanza, incontrandosi nello spazio virtuale del social media.

TikTok è un mondo colorato e attraente, dov’è possibile anche coltivare le proprie passioni, tra le miriadi di contenuti proposti. A patto però che ci sia una supervisione discreta, ma puntuale, da parte di adulti che non rinuncino alla propria responsabilità educativa. Scoprendo così magari non poche inaspettate occasioni di divertimento.

 

Stefania Garassini

http://www.puntofamiglia.net

  • testo
  • articolo
  • stefania garassini
  • musically
  • tiktok
  • app
  • smartphone
  • educazione
  • genitori
  • adulti
  • giovani
  • preadolescenti
  • adolescenti
  • animatori
  • educatori
  • social media
  • social networks
  • responsabilità

 

Versione app: 3.25.0 (f932362)