Selfie: l'opinine di Giacomo Poretti

Selfie è una parola morbida e delicata che potrebbe anche evocare una torta alla ricotta e gelsomino... Invece è una pratica sadomasochistica di dimensioni planetarie!

Selfie: l'opinine di Giacomo Poretti

 

Selfie è una parola morbida e delicata che potrebbe anche evocare una torta alla ricotta e gelsomino, oppure una ragazza allegra, spensierata, tutta acqua e sapone. Invece è una pratica sadomasochistica di dimensioni planetarie.

Per effettuare un selfie bisogna essere in due, o meglio si potrebbe anche essere in tre, ma pur di eseguire un selfie si è disposti anche a eliminare il terzo. Mi spiego: se per caso vi trovaste in cima a una delle Tre cime di Lavaredo e vi venisse voglia di fare una foto con la vostra fidanzata, che cosa fate? Vi girate verso il precipizio, vi abbracciate con il vostro partner, vi mettete guancia contro guancia, uno dei due allunga la mano impugnando il telefonino, il partner vi urla di togliere il dito dall’obiettivo, poi, allungando la mano fino al telefonino, vi corregge la posizione fino a quando nello schermo compare almeno una delle Tre cime di Lavaredo. Quando finalmente un turista giapponese, vedendovi in palese pericolo di vita, si offre di scattare una foto, ecco, lì, il cultore del selfie può provare un istinto omicida: perché una foto nel 2014 ha senso solo se la si fa da soli, un selfie appunto.

 

Con il selfie è cambiato il modo di concepire la fotografia, e viene abolita una professione, quella del fotografo. Una volta con gli sposalizi e i battesimi il fotografo sbarcava il lunario, ora anche per le foto di gruppo si predilige il selfie, quindi il fotografo agli sposalizi può fare al massimo il cameriere.

 

Le foto fatte con il selfie sono decisamente più brutte di quelle scattate dal fotografo, ma hanno un valore incomparabilmente più elevato soprattutto se, oltre a riuscire a inquadrare una delle Tre cime di Lavaredo, si riesce anche a immortalarsi con una persona famosa.

 

La persona famosa teme due cose: cadere nell’oblio e il selfie; le due cose sembrano in apparente contraddizione, ma provate voi a partecipare a un matrimonio in Meridione con 600 invitati, i quali alla fine, ebbri di Primitivo di Manduria e sudati per aver ballato la pizzica, vogliono fare un selfie con te. Ognuno con il proprio telefonino.

 

So a cosa state pensando: «Sì, ma come se la tira questo! Perfino il Papa si sottopone ai selfie». È vero, ma il Papa - che non è stupido - non si fa invitare ai matrimoni.

 

 

Giacomo Poretti

http://www.popoli.info

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