Molte rimangono incinta prematuramente, si dedicano alla crescita dei figli, si sposano o vivono con il loro compagno. La maggior parte proviene da zone rurali e povere, molte di loro sono vittime di violenza sessuale. Per alcune la gravidanza, il matrimonio o comunque l'unione di coppia, sono l'unica maniera per sopravvivere.
del 23 novembre 2012
Dei 600 milioni di bambine adolescenti che vivono nei paesi in via di sviluppo, molte continuano ad essere invisibili per le strutture e i programmi nazionali. Milioni di loro vivono in condizioni di povertà, vittime di discriminazione di genere e disuguaglianza, subiscono diverse forme di violenza, abuso e sfruttamento, tra queste lavoro minorile e matrimonio precoce. Quella dell’America Latina e Caraibi è l’unica regione dove in alcuni paesi si registrano tassi di fertilità adolescenziale che, invece di diminuire, sono stabili o in aumento. Attualmente il tasso medio nella fascia di età tra 15 e 19 anni ogni 1000 nate è di 70,5.
Molte rimangono incinta prematuramente, si dedicano alla crescita dei figli, si sposano o vivono con il loro compagno. La maggior parte proviene da zone rurali e povere, molte di loro sono vittime di violenza sessuale. Per alcune la gravidanza, il matrimonio o comunque l’unione di coppia, sono l’unica maniera per sopravvivere. Tutte queste bambine e adolescenti sono molto vulnerabili e la maggior parte lascia la scuola, limitando così la possibilità di trovare un lavoro, oltre che la loro autonomia, e diventando sempre più dipendenti dagli altri, spesso i loro stessi aguzzini.
Il matrimonio infantile è un altro grave fenomeno che riguarda seriamente tante bambine. Secondo le ultime statistiche dell’UNICEF, 70 milioni di giovani donne tra 20 e 24 anni, una su 3, si è sposata prima di aver compiuto 18 anni, e 23 milioni prima dei 15 anni. A livello mondiale 400 milioni di donne tra 20 e 49 anni si sono sposate da piccole. In Bolivia oltre 800 mila bambini e bambine da 5 a 17 anni lavorano al di sotto dei parametri della legislazione nazionale e internazionale, tra questi 364 mila sono bambine, la maggior parte coinvolte in lavori pericolosi.
Oltre un milione di bambine fanno lavori domestici, esposte a rischi come fuoco, gas, sostanze chimiche, strumenti pericolosi. Le famiglie ancora preferiscono mandare i figli maschi a scuola e tenere a casa le femmine. Tra i motivi principali dell’abbandono scolastico ci sono anche le grandi distanze da casa a scuola, il bisogno di lavorare per problemi economici, la ritardata iscrizione, il lavoro domestico, e l’impegno con i bambini e le gravidanze.
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