Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo Gesù disse: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra. Da' a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.
Dalla vita di Domenico Savio
Un giorno due compagni di scuola di Domenico si scambiarono titoli pesanti, si pestarono. Poi uno gridò: «Ti sfido a duello!». In quel tempo, il duello era una triste abitudine tra i militari. Una grave offesa veniva «lavata» con la sciabola, o con la pistola a venti passi. I ragazzi, affascinati come sempre dalla violenza, li imitavano con il «duello delle pierre». Anche quella volta fu cosi. In un prato vicino alla scuola, i due amici misurarono venti passi, tracciarono due cerchi, collocarono 5 pietre in ognuno dei cerchi. I duellanti si prepararono al lancio. Domenico passava di lì per tornare all'Oratorio, vide una
piccola folla di spettatori e capì che si trattava di una faccenda pericolosa: una pietra ben mirata poteva spaccare una testa.
L'Oratorio era lontano. Non sapeva cosa fare. Quei due erano suoi amici, ma come farli smettere quella sfida stupida e pericolosa? Entrò nello spazio lasciato libero per i duellanti,
si tolse dal collo il piccolo Crocifisso che portava sempre, si avvicinò ai due sfidanti. «Guardate it Crocifisso! — ordinò con fermezza – E adesso ripetete queste parole: "Gesù è morto perdonando i suoi crocifissori. Io invece non voglio perdonare, ma voglio fare una tremenda vendetta!"».
Erano due bravi ragazzi e rimasero senza fiato davanti a quel gesto e a quelle parole. Allora Domenico con voce triste continuò: «Perchè volere farvi del male? Perchè volete dare un dispiacere al Signore e alle vostre famiglie? Gesù ha perdonato chi lo uccideva, e voi non siete capaci di perdonarvi un insulto, uno schiaffo dato in un momento di rabbia».
Il duello non si fece.
Uno di quei due, diventato adulto, ricordava e diceva: «Mi sentii pieno di vergogna. Domenico era un caro amico, e la nostra era una triste avventura».
Commento
Domenico Savio è diventato immagine dell’amore di Dio per i suoi compagni. Non c’era spazio nel suo cuore per la vendetta, il rancore, il risentimento, perché il suo cuore era tutto di Dio e così l’amore di Dio traspariva nei suoi gesti e nelle sue parole. Era un vero amico, non perché di carattere simpatico o divertente, non perché generoso o intelligente, era vero amico dei suoi compagni perché li amava davvero, cioè li amava con l’amore vero che viene da Dio. Era amico dei suoi compagni perché non aveva nemici, perché amava anche i nemici e pregava per coloro che gli stavano antipatici, secondo la parola di Gesù. L’unica cosa che non sopportava era avere nemici, pronto ad amare tutti per amore di Dio.
Silenzio personale di preghiera
Preghiera
O San Domenico Savio che conoscendo il valore del sacrificio cristiano, hai fatto crescere nel bene la tua volontà, aiuta anche noi a dominare le nostre passioni e a sostenere le prove e contrarietà della vita per amore di Dio.
Gloria al Padre
Impegno
Oggi ci impegniamo ad essere testimoni di Cristo e dunque portatori di pace a tutti
San Domenico Savio, prega per noi
tratto da bearzi.it
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