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Agesci, gli Scout “testimoni di speranza” nelle tendopoli

L'Agesci, ha concluso mons. Seccia, “dimostra ancora una volta con questa iniziativa il suo impegno educativo che non mira solo al rispetto della natura ma alla formazione integrale del bambino, dell'adolescente e del giovane”.


Agesci, gli Scout “testimoni di speranza” nelle tendopoli

da Attualità

del 03 luglio 2009

(Teramo) – “Formare i giovani scout ad essere testimoni di speranza nelle tendopoli d’Abruzzo”. Alessandra Bizzarri, responsabile abruzzese dell’Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani) ha riassunto così, questa mattina, il senso del progetto “Ju Ziré” che a partire dal 10 luglio, per tutta l’estate, vedrà transitare dal convento di Mosciano Sant’Angelo, in provincia di Teramo, migliaia di giovani provenienti da tutta Italia, appartenenti alle branche “Rover” e “Scolte” (dai 16 ai 21 anni). “Al convento – spiega la responsabile – i giovani vivranno una giornata di formazione prima di iniziare il loro servizio nell’aquilano che durerà una settimana”. Il progetto, che prende il nome da un gioco tradizionale aquilano, è stata presentato questa mattina nella sala dell’episcopio di Teramo alla presenza del vescovo, mons. Michele Seccia, e del presidente del Comitato nazionale Agesci, Alberto Fantuzzo, il quale ha ricordato che “sono oltre 3 mila gli scout dell’Agesci che hanno già espresso la loro disponibilità a partecipare a questa esperienza mentre oltre 1.400 scout della comunità capi sono già intervenuti a partire dal 7 aprile al fianco della popolazione abruzzese”.

“Quello che i giovani scout vivranno nelle tendopoli non sarà un campo scuola, un campeggio o un’esperienza estiva come le altre, ma un modo per educare i giovani a vivere un’esperienza di riflessione personale di fronte a una popolazione segnata dalla sofferenza”. È questa la convinzione che ha spinto mons. Michele Seccia, vescovo di Teramo, a sostenere il progetto “Ju Ziré” non solo mettendo a disposizione il convento di Mosciano ma garantendo la propria presenza “ogni venerdì sera per guidare il momento di formazione dei gruppi”. Spunti di riflessione verranno tratti anche dal sussidio “Il Dio Vicino – Vivere con fede il tempo del terremoto” della Conferenza episcopale abruzzese-molisana, che mons. Seccia ha distribuito in questi giorni a tutti i sacerdoti della diocesi. “Questo sussidio – ha spiegato il vescovo – è a disposizione non solo per chi vive nel territorio ma anche per chi, come questi giovani, viene a vivere esperienze di servizio”. L’Agesci, ha concluso mons. Seccia, “dimostra ancora una volta con questa iniziativa il suo impegno educativo che non mira solo al rispetto della natura ma alla formazione integrale del bambino, dell’adolescente e del giovane”.

“La partecipazione di così tanti giovani a questo progetto di servizio – ha commentato Alberto Fantuzzo – rappresenta un grande segno di speranza in una società in cui troppo spesso sul mondo giovanile veleggia un’aurea di sfiducia”. I ragazzi arriveranno a Mosciano ogni venerdì, a gruppi di 300 a settimana, e rimarranno nel convento fino al sabato quando partiranno per le tendopoli dove incontreranno per un piccolo confronto chi sta finendo l’esperienza. “L’obiettivo fondamentale della nostra presenza – ha spiegato don Francesco Marconato, assistente ecclesiastico generale dell’Agesci – sarà essere di supporto alla popolazione dell’Abruzzo e, in particolar modo, a chi si trova più solo e abbandonato a se stesso: bambini e anziani. I ragazzi potranno vivere questa settimana di servizio con l’atteggiamento del fare insieme, per spronare e riattivare la voglia degli abitanti delle tendopoli alla speranza. Portando anche un altro messaggio, quello della comunità, soprattutto ora che il vivere in tenda non lascia spazi alla vita familiare e dove le divergenze tra abitanti del posto si accentuano”.

 

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