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Animatori: "strabici dell'esistenza"

L'estate ragazzi, i Grest, i campi scuola sono ottime occasioni per prendersi cura dei giovani animatori oltre che dei più piccoli. Spesso adolescenti e giovani animatori vengono spinti in un cortile per prendersi cura dei più piccoli e basta, come se loro non avessero più bisogno di chi li accompagni. Ma è davvero così?


Animatori: 'strabici dell'esistenza'

da Quaderni Cannibali

del 11 maggio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

 

 

 In questo mese nelle parrocchie e negli oratori ci si sta preparando al Grest (Proposta Estate, l'Estate Ragazzi o il Punto Verde...).. Si avvicinano sempre di più i Corsi Animatori e le attività estive che coinvolgeranno tanti ragazzi e giovani! Ma non possiamo far finta di non sapere che molti di loro scelgono altre strade, fanno diverse esperienze, vivono l'estate in modo eccessivo cambiando spesso la notte con il giorno e viceversa.  

 

 Con questo non si vuol dire che siano persone cattive o che facciano male, anche perché a volte sono gli stessi animatori degli oratori che, finita l'attività, svestono i panni del volontario e si immergono in un mondo altro da quello, forse troppo edulcorato e protetto, dei cortili e delle sale di parrocchie e oratori. Il rischio è che tutto quello che hanno vissuto un momento prima non valga più niente o, se vale, non ha a che fare con la quotidianità e con la vita 'fuori'.

 

Nessuno si scandalizzerà se diciamo che alcuni dei nostri ottimi animatori estivi sono gli stessi che si ubriacano nei pub, che fumano spinelli, che corrono con le moto all'impazzata, che fanno quasi ogni giorno le ore piccole, che usano un linguaggio volgare, che vivono la sessualità come un gioco.

 

Che fare allora? Condannarli? No, per niente!

 

Accompagnarli e prendersi cura è la strada migliore. Don Bosco diceva: «Amate ciò che amano i giovani così i giovani ameranno ciò che amate voi». Così sarà possibile mostrare che l'incontro con Gesù non è 'palloso', ma avvincente ed entusiasmante, a patto che gli adulti responsabili, consacrati o laici che siano, testimonino con la vita questo Gesù e non un burocrate, un giudice, un musone!

 

E' un processo lungo, complesso, potremmo dire di inculturazione in certi casi, ma necessario per non apparire lontani, giudicanti, di quelli che puntano il dito e non sembrano mai essere stati giovani. Non si tratta, però, di fare gli 'amiconi' o di lasciar passare tutto perché - come si dice - 'sono ragazzi', ma di costruire percorsi educativi che creino occasioni utili di confronto e di crescita integrale. Non solo, ma bisogna anche fare proposte che puntino in alto, dando - se necessario -  anche del 'pane duro', mostrando che la vita è bella e felice anche godendo delle piccole cose.

 

Un altro modo per prendersi cura di questi giovani un po' spiazzati, quasi 'strabici dell'esistenza' è quello di fare dell'ambiente ecclesiale un luogo piacevole da vivere anche al di fuori degli impegni di volontario. Se essere animatore è come lavorare, finito il turno, sarò fuori a fare altro, meglio se magari mi fa sballare un po'; se essere animatore mi fa stare sereno, se mi sento accolto e voluto bene, se con il gruppo animatori abbiamo momenti di relax dopo l'attività, non ci sarà motivo di uscire e scappare, perché sarà bello passare la serata, fosse anche il sabato, con gli amici dell'oratorio o del gruppo.

 

Non ho bisogno di sballare quando c'è qualcosa che mi riempie il cuore!

Marco Pappalardo

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