Anna Balbi vive a San Giovanni a Teduccio, quartiere degradato di Napoli, e domani sarà nominata Alfiere della Repubblica Italiana dal presidente Mattarella...
del 18 marzo 2019
Anna Balbi vive a San Giovanni a Teduccio, quartiere degradato di Napoli, e domani sarà nominata Alfiere della Repubblica Italiana dal presidente Mattarella...
Anna Balbi ha 12 anni e vive a San Giovanni a Teduccio nella periferia di Napoli, quartiere problematico e degradato, spesso sotto la luce dei riflettori per episodi di criminalità organizzata. Domani verrà insignita dal presidente Sergio Mattarella del titolo di Alfiere della Repubblica Italiana insieme ad altri 28 ragazzi italiani non ancora maggiorenni, che si sono distinti nel volontariato o in attività culturali, scientifiche, artistiche e sportive. Ragazzi giovanissimi che si danno da fare, che spendono tempo ed energie coltivando una passione o al servizio del prossimo. Proprio come Anna la più piccola di tre fratelli, figlia di una casalinga e di un panettiere, che frequenta la seconda media nell’istituto comprensivo scuola Sarria – Monti.
“Anna come sono tante”, cantava Lucio Dalla e il verso calza a pennello perché Anna Balbi assomiglia a tutte le ragazzine della sua età: appassionata di serie tv fantasy, ascolta il cantante Ultimo e segue il duo Youtuber Valespo, ma c’è un aspetto che la rende speciale…
“Con il mio oratorio facciamo molti progetti per i più poveri” afferma nel video di Sicomunicazione.net e l’oratorio è quello della chiesa di Santa Maria del Soccorso di don Carmine Autorino dove Anna con il suo gruppo si occupa della mensa dei poveri, degli anziani del quartiere, della distribuzione dei vestiti. Con Libera e il WWF si è adoperata nella pulizia delle spiagge di San Giovanni a Teduccio. Ma non solo! Poco tempo fa ha difeso pubblicamente un suo amico disabile.
Spesso vengo criticata dai miei coetanei perché non mi sto mai zitta (…) non posso vedere le ingiustizie. Mi hanno criticato anche quando ho difeso un bambino con difficoltà che veniva preso in giro. I bulli alla fine sono ragazzi più deboli perché non comprendendo il loro dolore e lo trasformano solo in rabbia. Invece il dolore è un’emozione da condividere con gli altri e non da accumulare. (Repubblica)
Vivere in un quartiere difficile ha fatto nascere nel cuore di Anna il desiderio di adoperarsi, di non restare a guardare:
Presidente Mattarella, aiutami a combattere per portare l’istruzione nel mio quartiere a San Giovanni a Teduccio, vedo tanti ragazzini della mia età che non vanno a scuola. Dobbiamo impegnarci tutti per le periferie di Napoli. (Ibidem)
Anna sogna di diventare medico per curare gratis i bambini e le famiglie povere:
Voglio fare il medico per i più piccoli e le famiglie di chi non ce la fa e a chi non potrà pagare, nel mio studio, offrirò cure gratis. La salute non è solo un diritto del cittadino come dice la Costituzione, io lo sento proprio come un dovere della collettività verso gli altri. Non voglio lasciare la città, come fanno tutti. Qui a Napoli siamo sottovalutati, è difficile che medici o ingegneri bravi e giovani scelgano di rimanere qui, si trasferiscono: così il Sud diventa più brutto. Della mia città mi piace la storia, la Napoli angioina, aragonese, i monumenti, ma non mi piace la mancanza di voglia delle persone di migliorare, la sporcizia nelle strade e le persone che scelgono una vita criminale, pericolosa, che poi sono quasi sempre non istruite e quindi non si sono potute scegliere il futuro. Dirò anche questo al Capo dello Stato. (Repubblica)
Il desiderio di donare che Anna sente nel cuore mi ha fatto venire in mente un tweet dello scorso gennaio di Papa Francesco:
“Ciò che resta davanti alla soglia dell’eternità non è quanto abbiamo guadagnato, ma quanto abbiamo donato”.
Domani Anna si recherà al Quirinale insieme a sua mamma, Teresa Baratto, felicissima per la speciale nomina che riceverà la sua bambina coraggiosa:
Mia figlia è sempre stata così, vuole aiutare gli altri, non so perché l’hanno scelta ma siamo onorati. Deve continuare a studiare, io non ho terminato gli studi e suo padre fa il panettiere tutta la notte. (…) Se c’è qualcuno in difficoltà Anna non si tira indietro. A volte mi preoccupa, ma poi penso che ho sempre insegnato ai miei figli che bisogna aiutare il prossimo, anche se dalle nostre parti spesso ci vuole un po’ di coraggio. (Ibidem).
Tanti auguri, piccola donna!
…se chiude gli occhi lei lo sa
stella di periferia.
Silvia Lucchetti
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