Avvento con Madre Mazzarello: Ascolto

A te le affido

Madre Mazzarello 

Il 15 agosto, festa dell’Assunzione di Maria, Maìn (Maria Domenica Mazzarello) si ammalò di tifo. Guarì dopo ben 52 giorni di letto. Tentò, come un tempo, di riprendere la sua vita nei campi, ma invano: non ce la faceva proprio. La lunga malattia le aveva lasciato un senso di spossatezza, ma qualcosa in lei non s’era per niente affievolito: la passione per  Dio e il desiderio di far del bene alle bambine e alle ragazze di Mornese, il suo paese. Un giorno, con questo desiderio nel cuore, mentre stava passando per la collinetta di Borgo Alto, le parve di vedersi di fronte un grande caseggiato con tutta l’apparenza esteriore di un collegio, con numerose ragazze. Si fermò a guardare piena di stupore e disse fra sé: “Cosa è mai questo che vedo! Qui non c’è mai stato un palazzo. Che succede?” e sentì come una voce: “A te le affido”. Questo fatto le rimase impresso nel cuore, al punto che non riusciva a smettere di pensarci. Lei ancora non poteva saperlo, ma effettivamente, attraverso strane e impensabili trame della provvidenza, sorgerà proprio in quel luogo la prima casa dell’istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. 

Noi

Come Maìn anche noi: immaginiamo Maìn, una ragazza piena di energie che lavora nelle vigne del padre. A un certo punto, si ammala di tifo ed è costretta a restare a letto per 52 giorni. Nel suo “tran tran” quotidiano è costretta a rimanere ferma. Le rimane il desiderio, dopo aver passato l’inverno, di ritornare nelle sue amate vigne, ma non andrà così: le energie non tornano ed è costretta a cambiare prospettiva. Non si perde d'animo, si mette in ascolto e scopre che quello che le appare in sogno è solo l’inizio. Maìn non ha paura di ascoltare Colui che più di tutti le vuole bene.  

Impegno:

mi prendo del tempo per ripensare alle persone che ho incontrato oggi. A scuola, in oratorio, nei luoghi che ho frequentato, ci sono dei bambini, ragazzi, delle persone che mi vengono affidate? 
Provo a pensarci, ad incontrarle, ad ascoltarle, a prendermene cura. L’avvento può essere il tempo ideale per mandar loro un messaggio, invitarli in oratorio o per una passeggiata, chiedendogli come stanno. 
Dio incontra quelle persone attraverso di me. 
 

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