Maria si scopre povera e ringrazia Dio perché ha compiuto cose grandi nella sua vita.
"Il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore... Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente"
(Lc 1, 47.49)
Con una “fretta buona” Maria va da sua cugina Elisabetta, per aiutarla. Quando le due donne si incontrano, il figlio che ha in grembo Elisabetta esulta di gioia. Non solo lui, però, anche le due donne sentono questa gioia, al punto che Maria si esprime con il canto del Magnificat, il canto del ringraziamento e della lode che di solito veniva recitato dai POVERI, coloro che avevano scoperto i grandi regali che il Signore aveva fatto alla loro vita. Così fa Maria: piena di gioia, ringrazia Dio per i prodigi che ha compiuto in lei e attorno a lei.
Se leggiamo il testo del Magnificat (Luca 1, 45-55) possiamo distinguere facilmente tre strofe. Prima c’è la gioiosa gratitudine per i favori ricevuti da Dio, dovuti alla sua azione e al suo sguardo misericordiosi; è lui che fa grandi cose, anche e soprattutto attraverso umili strumenti. Poi vi è la descrizione del modo in cui Dio agisce nella storia, di generazione in generazione: la sua è un’opera imprevedibile di rovesciamenti, umiliazioni di superbi e innalzamenti di umili; in tal modo emerge la giustizia di Dio, che vede i pensieri e i cuori, dando ad ognuno la giusta ricompensa. Infine, Dio si fa vicino al suo piccolo popolo d’Israele, inondandolo delle sue benedizioni e ricordandosi della sua misericordia: è evidente che questi poveri del popolo di quel tempo si ritrovavano perfettamente nei sentimenti di Maria, perché stavano vivendo la stessa benedizione, resa possibile dal sì della Madonna (cfr Quaderno di lavoro MGS).
Arcabas, “Visitazione”
Quando ci sentiamo poveri (anche nel cuore, non solo esternamente), è una benedizione: possiamo renderci conto di più dei miracoli e dei piccoli doni che Dio compie nella nostra vita. E questo Lui lo fa sempre!
Ecco, allora, che la nostra esperienza è anche l’esperienza di Maria.
Il quadro ci mostra la gioia dell’incontro tra Maria ed Elisabetta attraverso l’abbraccio affettuoso. Due donne che si scoprono povere, ma per questo sperimentano la gioia di chi intravede che Dio ha compiuto miracoli in lui e attorno a lui.
Il Magnificat è l’inno di gioia e gratitudine di chi si scopre povero. Scrivo sul mio quaderno personale quali povertà mi appartengono e, a partire da quelle, provo a scrivere il mio Magnificat: ringrazio il Signore per tutto questo perché lì Lui è passato, lì l’ho incontrato.
Traccia per il magnificat personale:
L’anima mia magnifica il signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore perché…
Affidiamoci a Maria e chiediamole di renderci grati e riconoscenti per il Bene della nostra vita:
Maria, donna della gioia, apri i nostri occhi al bello che ci circonda; fa che le nostre scelte siano motivo di gioia e insegnaci ad esserne testimoni autentici e contagiosi. Amen
Ave Maria…
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