Occorre da un lato un rilancio generale delle politiche familiari e di supporto alla genitorialità...
del 20 marzo 2017
Occorre da un lato un rilancio generale delle politiche familiari e di supporto alla genitorialità...
Il governo indugia sulle decisioni da assumere per rivitalizzare la Cai (Commissione adozioni internazionali) ormai paralizzata da parecchi anni. Nel frangente la crisi delle adozioni si fa sempre più allarmante.
Il tasso di adozioni in Italia ha registrato per il 2015 un crollo vertiginoso: 16% in meno rispetto agli anni precedenti. Lo testimoniano i dati del ministero della Giustizia relativi al 2015. Secondo l’ultima statistica disponibile, visto che la paralisi della Cai ha avuto, tra le altre conseguenze, quella di interrompere il flusso delle comunicazioni sull’attività degli enti, le adozioni internazionali portate a termine nel 2015 sono state 1.741, cioè il 16,4% in meno rispetto al 2014, quando furono 2.082. Se poi si prende come riferimento il 2009, quando le adozioni internazionali furono 3.397, è evidente come in meno di sei anni il numero di minori arrivati nel nostro Paese si sia quasi dimezzato.
Crolla anche l’indice delle famiglie disposte ad adottare un bambino, dalle 16.538 coppie che avevano presentato domanda nel 2006 si è passati alle 9.007 del 2015, per contro risultano essere circa 75mila le donne che si sono sottoposte a pratiche di fecondazione assistita.
Calo significativo anche per quanto riguarda i decreti di idoneità rilasciati dai Tribunali per i minorenni: sono stati 2.929, in meno rispetto ai 3.254 dell’anno precedente. Confronto ancora più impietoso se si prende in considerazione il 2005, quando i decreti furono 6.243. In dieci anni i ‘nulla osta’ rilasciati dai Tribunali sono calati del 53,1%. La ragione di questo stato di cose non è l’inefficienza degli uffici giudiziari ma il fatto che nel 2015 solo 3.668 coppie hanno presentato domanda, con una diminuzione dell’11,2% rispetto al 2014 quando furono 4.130 le coppie disponibili all’adozione internazionale.
Sulla questione si è espresso anche Marco Giordano, presidente della Federazione Progetto Famiglia: “Se si riduce il tasso di adozione nel nostro Paese è per varie cause concomitanti tra le quali: la riduzione del numero dei matrimoni, il fatto che molti bambini adottabili hanno problematiche complesse, la diffusione di pratiche come la fecondazione artificiale e la maternità surrogata, una generale riduzione del desiderio di genitorialità e in ultimo una sempre più diffusa difficoltà economica che costringe molte coppie a scegliere di non diventare genitori”.
Per migliorare questa situazione secondo il Presidente di Progetto Famiglia: “Occorre da un lato un rilancio generale delle politiche familiari e di supporto alla genitorialità. Dall’altro bisogna rafforzare i percorsi di preparazione e di sostegno alle adozioni”.
Redazione Puntofamiglia
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