“Petra, sono io. Senti, io credo di doverti chiedere scusa, non sono…”. Ci sembra di non saper perdonare.
Giorno 34
30 marzo 2020
Stella Maris… Petra! …regali di natale… pescatori di… Petra! …pescatori di uomini… stella alpina… agave… Petra! …cos’è l’agave? … agave… Petra, Petra!
Mi risveglio dal torpore che mi ha avvolto in questo caldo pomeriggio d’estate. No, non è estate, ormai è già settembre, come mi conferma il fresco vento che si è alzato. Ma prima, giuro, faceva così caldo da sembrare agosto. Cerco di guardarmi attorno, ma i riflessi accecanti del sole sul mare mi fanno abbassare lo sguardo. E la vedo, sotto a me. Mi sorride. Io le sorrido e quasi piango di gioia.
Stella…
Petra, sono io. Senti, io credo di doverti chiedere scusa, non sono…
Stella! Come stai? Dove sei stata? Non sai quante cose sono successe! Alberto era… Carlo…
Petra, Petra, aspetta! So già tutto di loro…
Sai già…?
Sì, Kyma mi ha raccontato il resto. Di don Mario, di Orietta, Cinzia…
Cinzia? Orietta? Chi sono, Stella?
Non adesso, ti racconteremo dopo. Prima…
Mi racconterete? Tu e chi? Stella…
Petra, aspetta…
No. Adesso voglio che tu mi spieghi tutto. Dove sei stata, e perché, e chi sono queste persone, e cosa c’entra… cosa vuol dire che Kyma ti ha detto tutto… è sparita da giorni anche lei!
Petra, devi ascoltarmi…
Ho capito. Certo, chiaro. Non potevate girare per i mari insieme a una grossa stupida pietra grigia, eh! Vi siete fatte una vacanza, tu e Kyma, vi siete raccontate tutto. Ma non avete forse pensato che… Esisto anch’io, Stella! Mi avete lasciata sola senza dirmi niente… e poi, non capisco, non…
Scusa, Petra. Hai ragione, dovevamo dirti che saremo andate via per un po’…
Quindi…Quindi ammetti… di essere stata via con Kyma…
Sì, è vero. Siamo state via insieme.
Allora puoi tornare da dove sei venuta. Credevo che perdonare fosse più facile, ma mi sbagliavo. Non sono in grado di farlo, evidentemente. Quindi, Stella…
Capisco come ti senti, e hai il diritto di essere arrabbiata con noi. Me ne vado, se è questo che vuoi. Ammetto di non essermi comportata da amica, e per questo ti chiedo di nuovo scusa…
Non basta.
Lo so. Prima che vada, però, devo dirti dove siamo andate Kyma ed io. Non cercare di interrompermi. Cerca di fidarti se ti dico che è importante che tu lo sappia. Ti chiedo di aspettare che venga l’alba.
Lo farò. Se tu fossi stata qui, sapresti che ho imparato ad aspettare.
testi: Anita Marton
grafiche: sr. Giulia Collodel
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