“Ho sempre fatto del bene, perché questo castigo?” E’ la domanda sul male che ognuno di noi si porta dentro.
“Ho sempre fatto del bene, perché questo castigo?” E’ la domanda sul male che ognuno di noi si porta dentro. Anche Maria ha subito ingiustamente il male e il dolore, e la ha vissuto non nella ribellione ma aggrappandosi ancor più a Gesù
Gli ammalati, dunque, sotto le sagaci sue cure e per la sua serena attività, in breve uscirono di pericolo e poterono riprendere la loro vita regolare; ma il dubbio manifestato da Maria divenne realtà, sicché la buona figliola dovette scambiar le parti e da infermiera divenne inferma.
Era il giorno solenne dell’Assunta: aveva sperato di passarlo in più lunga preghiera, unita in spirito alle glorie della sua celeste Madre, mentre non vi era più bisogno di lei presso gli zii; invece, tormentata dalla febbre alta, il medico la dichiarava colpita dal tifo, in una delle forme più acute.
Si dice che il male è la pietra di paragone della virtù: Maria, già oro puro, subì il crogiolo senza lasciarvi ombra di scoria. Appena comprese, dall’afflizione dei genitori e dalle mezze parole del medico, trattarsi di cosa lunga e grave, chiese subito di confessarsi e vi si preparò con tale fervoroso pentimento da lasciar bene intendere come non avrebbe potuto fare né più né meglio se fosse stata in partenza per l’eternità. Poi desiderò ricevere la santa comunione e accolse con gioia la promessa di don Pestarino che Gesù sarebbe andato da lei ogni mattina, per tempissimo. E davvero tutte le mattine, prima che l’aurora indorasse i poggi [pp. 88] circostanti, don Pestarino si recava in chiesa e, privatamente, scortato dai fratelli di Maria, preceduto da qualche Figlia dell'Immacolata, portava Gesù al cuore che, pur nel delirio della febbre, anelava soltanto all’unione eucaristica. Ne erano testimoni gli angeli: agitata dalla febbre e delirante nella notte e fino a poco prima, l’ammalata pareva ora guarire nell’attesa del suo Signore.
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