«Quanto questi padri e madri sanno essere adulti significativi per i propri figli?», si interroga don Giovanni, presidente di Salesiani per il Sociale ...
del 01 dicembre 2017
«Quanto questi padri e madri sanno essere adulti significativi per i propri figli?», si interroga don Giovanni, presidente di Salesiani per il Sociale ...
Ammontano a poco meno di 10mila euro i danni quantificati a Scientopolis, la mostra edutainment dedicata agli esperimenti sulla scienza allestita al Guido Reni District, in via Guido Reni, nell’ambito della quale domenica 26 novembre sono state vandalizzate 7 postazioni interattive da una dozzina di minori dell’Infernetto. Pare che gli adolescenti, di età compresa tra i 10 e i 13 anni, incoraggiati dall’indifferenza dei loro genitori che sostavano nell’area ristorazione, abbiano utilizzato in modo non consono gli apparecchi, arrivando perfino a causare il ribaltamento della postazione del simulatore del terremoto che ha provocato un temporaneo black out, facendo scattare il salvavita. All’intervento della security, i genitori avrebbero liquidato la questione definendo i propri figli semplicemente vivaci e le macchine fragili e soggette a facile rottura. È il secondo danneggiamento dopo quello alla riproduzione del Titanic della mostra Brikmania, avvenuto il 16 ottobre, sempre a opera di due ragazzini di 10 e 12 anni. «Questa volta – dichiarano gli organizzatori – ci siamo scontrati con un senso di impunità dei genitori manifestato dai loro figli con lo spregio della proprietà altrui».
«Quanto questi padri e madri sanno essere adulti significativi per i propri figli?», si interroga don Giovanni D’Andrea, presidente di Salesiani per il Sociale e referente nazionale delle attività per l’emarginazione e il disagio giovanile. «Essere genitori non è solo generare alla vita – continua il salesiano, proprio a margine di un convegno su pastorale giovanile e famiglia in corso a Madrid – ma è compiere un accompagnamento educativo prendendosi cura e correggendo gli errori dei figli». Correzione che passa attraverso «un dialogo realmente educativo che sappia dare spiegazione della colpa e faccia comprendere il valore di una eventuale punizione». Un richiamo non velato a quei “no che aiutano a crescere” illustrati nella nota opera della psicoterapeuta britannica Asha Phillips: «Il rimprovero e la punizione – ha detto ancora D’Andrea – non hanno niente a che vedere con l’umiliazione o la criminalizzazione dei più giovani ma mirano a farne persone responsabili».
Certo dell’importanza di un atteggiamento responsabile, nel senso etimologico del termine, è anche Matteo Bussola, autore del saggio “Sono puri i loro sogni”, edito da Einaudi. «Noi genitori tendiamo talvolta a chiamare amore l’accettazione incondizionata di tutti i comportamenti dei nostri figli – spiega – mentre in tal modo creiamo un rapporto di dipendenza che non è mai sano e neghiamo loro la possibilità di rispondere per loro stessi, pagando, laddove necessario, per quei comportamenti non leciti che impediscono una corretta vita sociale».
Il danno provocato dai giovani dell’Infernetto rischia infatti di diventare anche un danno d’immagine alla città di Roma dato che per scongiurare ulteriori danneggiamenti il produttore londinese World Touring Exhibitions ha chiesto il ritiro immediato dell’evento espositivo dalla Capitale. Le società promoter locali, Venice Exhibition srl e Time4Fun srl, hanno aperto una trattativa chiedendo invece di protrarre la permanenza, prevista fino a fine febbraio, almeno fino all’Epifania. «Abbiamo prenotazioni con scolaresche per oltre 10mila biglietti già venduti – spiega Claudio Panadisi, proprietario di Time4Fun -: sospendere la mostra sarebbe un danno notevole. Purtroppo gli avvisi e le segnalazioni non sono bastate: l’esposizione è luogo di cultura, non un luna park».
Michela Altoviti
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