Don Filippo ci scrive.... n°30

In questi mesi le attività sono continuate: la crescita del coro e dei giovani che vengono in Chiesa, soprattutto dei più piccoli è costante, anche perché esiste un solo luogo dove poter trovare un pallone, uno spazio di gioco, delle magliette per fare due squadre e un torneo. Ultimamente stiamo attrezzando l'oratorio di Nyinenyang con due calcetti, due ping-pong...

Don Filippo ci scrive.... n°30

da MGS News

del 06 giugno 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

          Carissimi amici, un saluto da Gambella, ora verdeggiante dopo tutta la pioggia che è venuta. Spero che stiate bene, anche se le difficoltà non mancano anche lì tra crisi, terremoto, freddo e caldo.

          La situazione qui a Gambella è parecchio migliorata con l’arrivo di molti soldati, soprattutto nella zona di confine a sud, nella zona di etnia anuak, il presidente della regione in televisione ha detto che hanno preso 12 ribelli che volevano fuggire in Sudan e altri uomini governativi sono indagati per i fatti di marzo e inizio maggio. Molti agricoltori hanno ripreso a lavorare la terra anche fuori Gambella, piantando granoturco, cotone, piante da olio e questo è un buon segno di una certa sicurezza che è tornata.          Il problema più grande resta quello della terra, data dal governo in grandi appezzamenti a grandi investitori stranieri che stanno distruggendo la foresta per coltivarla, si parla di 100 km di foresta lungo la strada ad un investitore, di 350.000 ettari ad un altro, di 50 km di foresta lungo la strada ad un altro e così via, enormi pezzi di terra.          Non sono ancora arrivati nei miei villaggi, di Nyinenyang e Matar per via della distanza da Gambella, perché lì non c’è foresta ma savana e per via dei nuer, un po’ più difficili degli anuak e non so se arriveranno.          L’altra situazione molto difficile sono i profughi che continuamente arrivano dal sud Sudan, stanno qualche giorno a Gambella e poi vengono trasferiti a Pugnido, dove c’è un campo allestito dalle Nazioni Unite per loro. Sono soprattutto donne e bambini, gli uomini sono rimasti in Sudan a combattere e sono soprattutto nuer. Il governo del Sud Sudan non vuole che i profughi vengano in Etiopia, le Nazioni Unite hanno allestito parecchi campi profughi in Sudan e dice al governo dell’Etiopia di rimandarli in Sudan, poi molti nuer dei nostri villaggi si aggiungono al gruppo dei profughi per ottenere cibo e vestiti gratis. Non ci è permesso intervenire, se non sotto la direzione del governo, abbiamo intanto prestato un camion dell’acqua per portargli da bere per il periodo in cui stanno a Gambella. Insomma una situazione difficile umanamente e anche “politicamente”. In Sudan oltre alla guerra di confine e di petrolio tra Nord e Sud Sudan si è aggiunta in questo periodo la lotta tra le varie tribù nel Sud per la divisione del potere: Dinka, Nuer, Shillok… chi comanda?

          In questi mesi le attività sono continuate: la crescita del coro e dei giovani che vengono in Chiesa, soprattutto dei più piccoli è costante, anche perché esiste un solo luogo dove poter trovare un pallone, uno spazio di gioco, delle magliette per fare due squadre e un torneo. Ultimamente stiamo attrezzando l’oratorio di Nyinenyang con due calcetti, due ping pong, una sala per incontri con una televisione per dar la possibilità alla sera di vedere alcune notizie dal mondo e anche in questo periodo i… campionati europei, speriamo.          Abbiamo ufficialmente aperto una aula studio a Nyi, dalle 17 del pomeriggio alle 21 della sera chi vuole studiare trova una bella stanza, una tavolo e una sedia, dei libri scolastici da consultare, qui nessuno ha i libri di scuola perché costano troppo, alle volte neppure il professore e infine quando c’è buio l’energia elettrica: beh, un sucessone, ottanta posti ogni sera riempiti. Il servizio di registrazione è fatto dai giovani del nostro coro, a turno ogni sera due sono presenti, in modo da avviarli ad un piccolo servizio gratuito per i loro fratelli.           Non sempre è facile far uscire queste persone dal loro guscio, abituati a pensare solo a loro stessi, dovuto alla estrema povertà in cui vivono, alla mancanza di educazione dalla scuola alla famiglia, il padre quasi mai è presente, dare qualche cosa gratis, anche solo del tempo, per qualcuno che non è della mia famiglia o del mio clan è molto difficile. E’ una bella sfida soprattutto a livello cristiano in cui cerchiamo di creare gruppo, unità all’interno della Chiesa, unità, solidarietà, aiuto reciproco nel gruppo delle donne, nel gruppo del coro e dei ragazzi, nel gruppo degli uomini.          Due belle notizie: due giovani, uno appartenente alla nostra chiesa, Samuel, e uno a quella protestante, Thibisa, hanno deciso di sposarsi, non solo con il rito tradizionale nuer, praticamente una questione di mucche da passare dalla famiglia dello sposo a quella della sposa, ma anche in chiesa da noi. E’ stata una occasione per parlare del matrimonio, di cosa vuol dire sposarsi e stare insieme, non solo questione di mucche e figli, ma di amore tra le due persone che si sposano. E questo non è scontato.          L’altra bella notizia è che il capo del coro di Nyinenyang, ormai 20 anni, Paul, ha deciso di entrare nel seminario minore a Gambella perché vuole farsi prete. Avrà ancora due anni per pensare e discernere, così anche da parte nostra per vedere se è idoneo, ma già che qualcuno pensi al proprio futuro da prete, a servizio di una comunità per annunciare il Regno di Dio, è una gran cosa, cosa dite?          Un saluto di cuore a tutti e una ricordo per tutte le vostre necessità, anche voi fate lo stesso per i missionari qui e per questa gente.Con affetto abba filippo

Don Filippo Perin

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