Radio Astori diventa la prima emittente scolastica italiana.
È una storia con radici lontane e una seminagione più recente. Da un anno Radio Astori è ritornata a trasmettere dall'omonimo collegio
salesiano di Mogliano Veneto, diocesi e provincia di Treviso. Una vera e propria cittadella con 140 anni di onorato servizio alle spalle che ogni giorno, durante l'anno scolastico, si anima di più di mille studenti frequentanti dalle scuole primarie ai quattro indirizzi delle superiori. Una radio di giovani e per i giovani, che nasce dalla scuola ma parla alla società e al territorio. Anche questa, come l'istituto, opera secondo il carisma di san Giovanni Bosco, genio dell'educazione dei giovani il cui volto campeggia su una parete della redazione con addosso le cuffie, ad accompagnare col suo sguardo benevolo i ragazzi, una trentina, che si alternano al microfono e alla consolle.
Radio Astori è una storia che ritorna. Fu fondata nel 1976 da un'idea del compianto don Severino Cagnin. Erano gli anni della diffusione delle radio libere e dei grandi cambiamenti: l'Fm soppianta l'Am; gli ascoltatori possono interagire con le redazioni; i territori diventano protagonisti; conduttori, disk jockey, tecnici sono sempre più abili e professionali. Per quindici anni le trasmissioni viaggiano sulla lunghezza 103,350 megahertz in stereofonia: notiziari, rubriche, inserti culturali e varietà. Tutto gestito dai giovani, per i loro coetanei e la città. Poi la chiusura, imposta dal cambiamento dei tempi. Ora la decisione di riprovarci con l'aiuto di Fabio Barry Mason, giornalista e voce storica delle radio venete.
Il progetto si chiama Radio Astori Web. La sede occupa tre locali del primo piano dell'enorme complesso scolastico affacciato sul Terraglio, la strada napoleonica che collega Venezia e Treviso tra due filari d'alberi.
La radio è cristianamente ispirata, ma laica fino in fondo.
«La ripartenza è una scommessa che abbiamo sostenuto senza esitazione», dice don Dino Marcon, direttore del collegio. «Molte cose sono cambiate rispetto agli anni Settanta e Ottanta», aggiunge Nicola Bello, responsabile esecutivo: «Abbiamo lasciato l'Fm per trasmettere tramite internet; usiamo podcast, post sui social, video per informare gli ascoltatori sulla programmazione; partiamo da Mogliano Veneto per andare dovunque ci portino la curiosità e l'interesse. In mezzo a tanti cambiamenti, due cose restano intatte: la passione e il gusto delle cose ben fatte».
Sette i programmi realizzati:
"Crescere"
"Calendario civile"
"A tutto sport"
"Nero su bianco"
"Astory of music"
"Il te delle cinque"
"Playlist di classe".
Nel primo anno della sua seconda vita, Radio Astori ha raggiunto il primato di essere la prima radio scolastica italiana a trasmettere 24 ore su 24.
Quasi 15.000 gli ascoltatori. Crescono gli sponsor, ma il dato più importante è la partecipazione dei giovani che hanno accettato la sfida di usare le parole in un'epoca dominata dalle immagini, di allenare l'ascolto e di raccontare storie e fatti usando i tempi distesi del mezzo radiofonico. «Nel nostro piccolo - riprende Bello - tentiamo qualcosa di rivoluzionario: insegnare la responsabilità di ciò che comunichiamo e riscoprire il gusto del legame che si crea quando una persona comunica qualcosa di importante a chi la circonda». I ragazzi sono entusiasti: «Un'esperienza impegnativa ma unica», raccontano Francesco Zecchin ed Edoardo Michieletto, tra i referenti dello staff, giunti all'esame di Stato. Radio Astori Web, aggiungono altri, «è un progetto che ci aiuta a investire talenti e passioni, a scoprirci amici sull' esempio di don Bosco». Un pezzo di scuola "altra", per imparare a diventare cristiani adulti e cittadini consapevoli.
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di Alvise Sperandio
Tratto da: Osservatore Romano (26 giugno 2023)
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