Un assist per la vita. La fedeltà e il successo fuori del campo: Damiano Tommasi, nato a Negrar (VR) 37 anni fa, marito e padre di cinque figli, impegnato nel sociale e nella solidarietà, sportivo e ”anima candida” del pallone, attuale presidente dell'Associazione Italiana Calciatori.
del 31 agosto 2011
 
Un assist per la vita.
La fedeltà e il successo fuori del campo Segni particolari: Damiano Tommasi, nato a Negrar (VR) 37 anni fa, marito e padre di cinque figli, impegnato nel sociale e nella solidarietà, sportivo e ”anima candida” del pallone, attuale presidente dell’Associazione Italiana Calciatori. Qual è il valore che hanno avuto la famiglia e gli affetti per te, nel tuo sviluppo professionale e personale? Un valore fondamentale. Penso che ognuno di noi sia il prodotto delle relazioni umane che riesce ad instaurare. Nel mio caso il fatto di avere un forte legame con i miei genitori, con i miei fratelli e con la comunità in cui sono cresciuto e attualmente con mia moglie e i miei bambini è una forza, una convinzione a cercare e a ricercare sempre più di portare avanti determinati valori e di essere me stesso,di costruire quello che posso nella vita. Sì per tutta la vita…vale ancora? Il rapporto coniugale ha due aspetti particolari che nessun altro rapporto interpersonale così intimo ha: è una scelta che si fa liberamente, e soprattutto che si fa una volta sola e per tutta la vita.Il matrimonio è l’espressione più alta di una scelta libera, importante, coinvolgente e piena di speranze che dura tutta la vita. Il sì che si dice quel giorno non si dice a nessun altro, è per questo un passo tanto importante da non fare alla leggera e soprattutto da fare in due. Lei è la donna giusta per me… lui è l’uomo giusto per me. Giusto per cosa? Perché mi accontenta in tutto? Perché mi fa fare ciò che voglio? Perché mi dice sempre sì? Perché è giovane e bello? Perché sta bene economicamente? Perché mi coccola?Prima di tutto penso che sia giusto perché la/lo amo e lei/lui mi ama e quando si ama si è pronti a tutto. Cosa mantiene vivo un rapporto di coppia nel tempo? Proprio perché il matrimonio è una scelta penso che vada alimentato, le spine vanno tolte subito altrimenti quando sono troppe è doloroso toglierle tutte insieme. Un sorriso negato per un giorno è tremendo ma superabile, per una settimana è devastante, quando diventa abitudine è già tardi. Guardarsi negli occhi, sapersi accettare con i difetti che tutti abbiamo, avere sempre il cuore in mano e se si sbaglia avere l’umiltà di tornare e sapere che solo lì si trova la vera comprensione. Uscire insieme dalle situazioni intricate, insieme. Penso che la vita matrimoniale senza un lavoro quotidiano dietro sia destinata a ‘fallire’.Non un giorno, non una notte dobbiamo lasciar passare senza pensare che abbiamo scelto per tutta la vita, in due,  con un obiettivo chiaro; non arrivare alla meta da soli. Cosa ti ha dato il calcio? Mi ha dato molto, era ed è il mio lavoro e sarà sempre la mia passione.E' la passione che muove tutto, lavorare in campo per me non è mai stato un sacrificio, ma un divertimento. Il calcio come tutti gli sport di squadra è una palestra di vita, un’occasione di crescita e di confronto. Ti devi confrontare con pari età e gente più adulta, proprio come nella vita reale.Non divido la mia vita, il mio modo di comportarmi, il mio modo di pensare a seconda che sia nel mio ambiente di lavoro o fuori. Dentro e fuori dal calcio per me non esiste. Esiste la mia esperienza che nelle diverse circostanze si confronta con gli altri. Ovunque ci sono le stesse difficoltà e le stesse soddisfazioni nel far passare uno stile di vita, una scala di valori importanti. Qual è stato il tuo percorso formativo? Che parte ha avuto il sacrificio? Chi fa una cosa con passione, il sacrificio non lo vede come tale. Mi sono diplomato e negli ultimi 3 anni studiavo sempre sul pullman, abitavo lontano dalla scuola e al mio ritorno andavo direttamente in campo, tornavo a casa alla sera tardi e non avevo molto tempo per studiare. Non ho mai vissuto niente come un sacrificio perché stavo facendo una cosa che volevo portare a termine, cercavo di ricavare il tempo per studiare pur seguendo la mia grande passione. Devo dire grazie a mio padre, che mi ha insegnato il valore del lavoro e del sacrificio e mi ha fatto scoprire che i risultati arrivano solo attraverso di essi. Hai subito un gravissimo infortunio e tutti ti davano per finito, dove hai trovato le forze per andare avanti? Ho subito un infortunio a 30 anni in un’ amichevole nel precampionato. Ho avuto paura di non tornare più a giocare dopo le prime diagnosi, il medico lo aveva diagnosticato come infortunio di tipo”Pierluigi Casiraghi”, che in seguito ad un infortunio e 18 interventi chirurgici non è riuscito a tornare in campo. Non è stata un bel momento! Il dolore è insito in ogni sport, credo che la prontezza a dimenticarlo, lavorando sull’errore che hai commesso, e guardare avanti, sia una dote per ogni sportivo a qualsiasi livello. L’infortunio nello sport è come il brutto voto a scuola, c’e sempre un’altra interrogazione che può farci rimediare, c’è sempre del lavoro da fare, bisogna metabolizzare gli errori. Bisogna armarsi di pazienza e coraggio per affrontare il turno successivo che ci può dare soddisfazione. Anche i momenti difficili hanno un senso. Fanno parte della vita, ti aiutano a crescere. Senza non sarei la persona che sono. Una frase che ti ha accompagnato: Forte non è quello che non cade mai ma quello che quando cade ha la forza di rialzarsi. Quanto è importante nella tua vita la fede? Credo che la fede in ognuno di noi sia una dimensione personale, il fatto di credere e di avere determinati valori mi ha aiutato a rimanere aggrappato alle cose più importanti della mia vita, alla mia famiglia, alla mia realtà piuttosto che farmi trasportare da un ambiente che può sembrare affascinante per i ragazzi ma che rischia spesso di portarti lontano da quella che è la verità della tua persona. Dio è la mia vita, fa parte di me, è il mio punto di riferimento, la mia certezza più grande.   Intervista realizzata dal sito www.damianotommasi.it Caio Villela
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