Chiara “Luce” Badano nasce a Sassello il 29 ottobre 1971. Impara presto ad amare ogni cosa. All'età di 9 anni, assieme ai genitori Ruggero e Maria Teresa, aderisce al movimento dei Focolari. La fondatrice, Chiara Lubich, stringerà con lei un'amicizia profonda e la soprannominerà “Chiara Luce”.
del 31 agosto 2011
 
La Luce di Chiara.
La sua storia.           Chiara “Luce” Badano nasce a Sassello (Sa) il 29 ottobre 1971. Impara presto ad amare ogni cosa. All’età di 9 anni, assieme ai genitori Ruggero e Maria Teresa, aderisce al movimento dei Focolari (Gen). La fondatrice, Chiara Lubich, stringerà con lei un’amicizia profonda e la soprannominerà “Chiara Luce”.  All’età di 17 anni le viene diagnosticata una grave malattia ossea. Nonostante la sofferenza ogni giorno sorride e pronuncia il suo “sì” al Signore. Vuole che il suo funerale venga vissuto da tutti come una grande festa.“Mamma, sii felice perché io lo sono”, queste le sue ultime parole. Chiara muore il 7 ottobre 1990. Il 25 settembre 2010 viene dichiarata Beata nel Santuario della Madonna del Divino Amore.  Testimonianze dai genitoriL’attesa e la speranza.          I genitori di Chiara hanno aspettato la sua nascita per ben 11 anni. Il suo arrivo è stata per loro una Grazia della Madonna delle Rocche, alla quale il padre era ricorso con preghiera umile e fiduciosa. Fin da piccola la madre le insegna a “parlare con Gesù” attraverso le letture del Vangelo che, già al tempo della prima comunione, viene definito da lei stessa “un magnifico libro”, ricco di “splendidi messaggi”. “Come per me è facile imparare l’alfabeto, così deve esserlo anche vivere il Vangelo!” afferma all’età di otto anni. Da dove nasce il suo sorriso?          Durante la malattia non ha mai smesso di esprimere gioia e di donarsi agli altri. Diceva nel letto di ospedale: “ Non ho più niente di sano, ma ho ancora il cuore, e con quello posso sempre amare, l’Amore ha la forza di cambiare la vita”. Il sorriso era perennemente impresso sul volto di Chiara, nonostante le prove dolorose che si ritrovava ad affrontare ogni giorno, tanto che al padre venne il sospetto che si mostrasse felice alle persone che amava per non farle soffrire. Così la “spiò dal buco della serratura” ma la vide sempre uguale, che sorrideva alla vita.          Il segreto della Luce di Chiara è l’affidarsi completamente nelle mani di Dio. La preghiera, il servizio ai più “piccoli”, il sacrificio, la forza di dire “così sia” alla volontà del Signore, l’accettare la malattia e qualsiasi tipo di sofferenza sono gli ingredienti fondamentali del suo sorriso. Per rassicurare la madre, che si chiedeva come avrebbe potuto vivere senza di lei, le risponde: “Fidati di Dio, segui la Sua strada e troverai la forza per andare avanti.” Qualche giorno prima di morire dirà: “ E’ lo Sposo che viene a trovarmi! Nessuno dovrà piangere!” Essere testimoni di Luce.          “Chiara Luce è il nome che ho pensato per te. E’ la luce di Dio che vince il mondo” le scrive Chiara Lubich in una lettera. “Se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch’io” ripeteva Chiara “Luce” nei momenti di maggiore difficoltà. E pur costretta a letto dalla malattia, si impegna a vivere ogni giorno la Santa Messa, ricevendo durante la Comunione quel Gesù che tanto ama.            Chiara è stata una grande testimone di Luce, per tutti quelli che l’hanno conosciuta, anche se non direttamente. La società di oggi necessita di Amore, quello che porta alla scoperta del significato vero della vita, che accetta in sé la sofferenza, che ha speranza in un “dopo”, certezza della “vittoria” sulla morte. Sono tanti i giovani, e non solo, che ogni giorno affidano le loro difficoltà all’ “angelo della Luce”, e le scrivono e che guardando all’esempio di Chiara Badano si impegnano a diventare cristiani migliori. Giulia Puntel
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