GxG Magazine Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede GMG

Mi capita spesso, pensando all'estate, di fantasticare sulle giornate di Madrid, di sognare persone, situazioni, luoghi ed emozioni. Un articolo di giornale, però non può essere solo fantasia... Come raccontare qualcosa che per ora esiste solo nell'immaginazione?

GxG Magazine Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede GMG

da GxG Magazine

del 31 agosto 2011 Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede.           Gesù […] apparendo nuovamente dopo otto giorni ai discepoli, dice a Tommaso: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo ma credente!” (Gv 20, 27). Anche a noi è possibile avere un contatto sensibile con Gesù, mettere, per così dire, la mano sui segni della Sua Passione, i segni del Suo Amore: Sacramenti Egli si fa particolarmente vicino a noi, si dona a noi. Cari giovani, imparate a “vedere”, a “incontrare” Gesù nell’Eucaristia, dove è presente e vicino fino a farsi cibo per il nostro cammino; nel Sacramento della Penitenza, in cui il Signore manifesta la sua misericordia nell’offrirci sempre il suo perdono. Riconoscete e servite Gesù anche nei poveri, nei malati, nei fratelli che sono in difficoltà e hanno bisogno di aiuto. Aprite e coltivate un dialogo personale con Gesù Cristo, nella fede. Conoscetelo mediante la lettura dei Vangeli e del Catechismo della Chiesa Cattolica; entrate in colloquio con Lui nella preghiera, dategli la vostra fiducia: non la tradirà mai! […] Così potrete acquisire una fede matura, solida, che non sarà fondata unicamente su un sentimento religioso o su un vago ricordo del catechismo della vostra infanzia. Potrete conoscere Dio e vivere autenticamente di Lui, come l’apostolo Tommaso, quando manifesta con forza la sua fede in Gesù: “Mio Signore e mio Dio!”           In quel momento Gesù esclama: “Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!” (Gv 20, 29). Egli pensa al cammino della Chiesa, fondata sulla fede dei testimoni oculari: gli Apostoli. Comprendiamo allora che la nostra fede personale in Cristo, nata dal dialogo con Lui, è legata alla fede della Chiesa. […] “Ogni credente è come un anello nella grande catena dei credenti. Io non posso credere senza essere sorretto dalla fede degli altri, e, con la mia fede, contribuisco a sostenere la fede degli altri” (Catechismo della Chiesa cattolica 166). Ringraziamo sempre il Signore per il dono della Chiesa; essa ci fa progredire con sicurezza nella fede, che ci dà la vera vita. […] Cristo non è un bene solo per noi stessi, è il bene più prezioso che abbiamo da condividere con gli altri. Nell’era della globalizzazione, siate testimoni della speranza cristiana nel mondo intero: sono molti coloro che desiderano ricevere questa speranza! […] Se crederete, se saprete vivere e testimoniare la vostra fede ogni giorno, diventerete strumento per far ritrovare ad altri giovani come voi il senso e la gioia della vita, che nasce dall’incontro con Cristo!(Dal Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù 2011) Un po’ di immaginazione…           Mi capita spesso, pensando all’estate, di fantasticare sulle giornate di Madrid, di sognare persone, situazioni, luoghi ed emozioni. Un articolo di giornale, però non può essere solo fantasia… Come raccontare qualcosa che per ora esiste solo nell’immaginazione?Forse una soluzione c’è… È qualcosa che si costruisce lentamente, a partire dall’esperienza di chi ad una GMG è già stato, di chi l’ ha vissuta e là hapregato. Una scena che si crea da sé mentre ascolto le testimonianze; prende pian piano forma, condita da un po’ di immaginazione… La mano sui segni del suo amore.            È agosto, la settimana della Gioventù sta volgendo a termine. Fin dal mattino e per il resto della giornata le migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo cominciano a confluire nel luogo prestabilito per il momento conclusivo di queste giornate: la Veglia e la Messa presiedute dal Papa. Gli ultimi arrivati si stipano dove possibile prendendo posto nel poco spazio rimasto. Ovunque gente che gioca, canta, ride e cerca riparo dal sole cocente sotto getti d’acqua fresca. Nel pomeriggio ci sono testimonianze, ma la confusione è tanta, la dispersione totale…           Mi ricordo che ho pensato “cosa è venuta a fare qui tutta questa gente, se ognuno poi fa ciò che gli pare?”. Ma mi sbagliavo, e presto ne ho avuto la prova. All’arrivo del Papa, quello che prima era caos è diventato quasi istantaneamente attenzione assoluta. L’atteggiamento generale è cambiato: chi prima giocava, rideva, scherzava, improvvisamente ascoltava rapito, e si raccoglieva in preghiera. (Roma 2000)           Era per me un periodo pieno di incertezze, interrogativi e paure. Sentivo che il Signore mi stava chiamando a qualcosa di diverso, e la veglia con il Papa e con tutti i giovani mi ha spinto a decidere di provare a mettermi un po’ di più in discussione. Il tema di quell’anno era: “Maestro dove abiti? Venite e vedrete”, per me fu un invito forte a mettermi in cammino. (Parigi 1997)           Di quella giornata mi è rimasto impresso particolarmente il momento di Adorazione. Nonostante fossimo migliaia di giovani, il silenzio di quel momento era indescrivibile. Eravamo tutti inginocchiati, in direzione di Gesù, che ci aveva riuniti. (Sidney 2008)           La veglia è il momento in cui ti rendi conto che sei lì per un motivo comune. Certo, le occasioni per vedere molta altra gente sono state molte nei giorni precedenti, ma quella è l’ultima grande prova che ti rende conscio di quanta gente stia camminando assieme a te… (Colonia 2005) Non isolati, ma anelli di una grande catena.           È ormai notte, i momenti di preghiera insieme sono finiti e la gente comincia a infilarsi nei sacchi a pelo. Un freddo pungente ha sostituito il caldo torrido del giorno. Al buio qualcuno vaga ancora tra la folla coricata…           Il senso di familiarità fu una costante di quei giorni a Roma. Quella sera qualcuno si era perso, non sapevamo chi fosse, ma lo accogliemmo con noi, in uno dei nostri sacchi a pelo, fino al giorno dopo. Si avvertiva lo stesso senso di famiglia che si puòtrovare ad un enorme corso animatori,  in cui tutti, anche le persone incontrate per strada, facevano parte. (Roma 2000) Testimoni della speranza cristiana nel mondo.           La GMG è ormai giunta a termine, dopo la messa con il Papa i pellegrini di tutte le nazionalità si apprestano a tornare a casa. Nonostante la nostalgia, che già si fa sentire, è la gioia che domina nel fervore generale dei preparativi. Una gioia che è pienezza di vita e di speranza, che è fiducia nella gioventù cristiana e nella sua capacità di cambiare il domani.  

Anna Baratto

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