La scommessa nasce dalla convinzione circa l'importanza vitale del dialogo tra le sacre Scritture ebraico-cristiane e l'uomo contemporaneo. Creare occasioni di scoperta della Bibbia, rivitalizzare alcune preziose radici della nostra identità e cultura, far incontrare uomini e donne alla ricerca di senso per la propria esistenza. Questi sono gli obiettivi del Festival Biblico.
del 07 maggio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 
CHE COSA PROPONE?          Perche' proponiamo un Festival Biblico? Perche' intendiamo aprire la Bibbia tra corti, vie e piazze di Vicenza e del suo territorio, laddove pulsano la vita e le relazioni della gente? La scommessa nasce dalla convinzione circa l'importanza vitale del dialogo tra le sacre Scritture ebraico-cristiane e l'uomo contemporaneo. Ai nostri giorni sperimentiamo come i processi generatori dell'identita' dindividuale e sociale siano sempre piu' difficili. Seminare creativamente la Parola biblica nell'humus del vivere contemporaneo diventa percio' particolarmente interessante. Perche' non riguarda soltanto la missione cristiana, ma anche l'esigenza occidentale di un umanesimo etico-spirituale socialmente condiviso in un'epoca ricca di inedite potenzialita', eppure segnata da dalla frammentazione e dalla perdita del volto umano dell'uomo. Per questo la Chiesa italiana - come emerse anche nel Convegno di Verona (2006) - avverte come una frontiera decisiva della sua missione il dialogo con il mondo attuale e le sue culture.IN CHE MODO?
          Aprire le Scritture ebraico-cristiane, tutt'oggi Parola capace di interagire con la vita di credenti e non credenti. Creare occasioni di scoperta del Testo sacro attraverso un ascolto intelligente della Tradizione, capace di declinarsi attraverso modi e linguaggi nuovi. Rivitalizzare alcune preziose radici della nostra identita' e cultura. Far incontrare uomini e donne alla ricerca di senso per la propria esistenza. Questi sono gli obiettivi del Festival Biblico, evento allo stesso tempo culturale e spirituale, che invita a un incontro globale con la Bibbia, interpellando i cinque sensi e il cuore, la ragione, le emozioni e le relazioni. Mostre e concerti, conferenze, meditazioni, momenti di preghiera, spettacoli e degustazioni... tutto questo non e' estraneo alla Bibbia, Libro scritto non per gli studiosi, ma per la vita di donne e uomini di ogni tempo. Un Libro scritto per allargare gli orizzonti e abbracciare senza timore la bellezza che ci circonda.
A CHI SI RIVOLGE?          Il Festival Biblico si rivolge a tutti. Adulti e bambini. Studiosi e inesperti. Credenti e non credenti. Che la scoperta della Bibbia avvenga per la loro fede oppure per curiosità, magari per il gusto del bello espresso nell'arte sacra o attratti dal gioco, l'importante è che anche l'uomo di oggi incontri il Libro che, pur affondando le sue radici lontano dal nostro tempo, rimane tuttavia Parola viva e interpellante per l'uomo contemporaneo.A quanti si lasciano incuriosire e coinvolgere, il Festival offre la possibilità di confrontarsi con una sinfonia di libri nei quali le microstorie personali e collettive si intrecciano con la storia della salvezza fra Dio e l'umanità. Se è vero che ogni libro assomiglia a uno specchio dell'anima nel quale l'uomo viene rivelato a se stesso, tanto più la lettura della Bibbia puo' aiutare a ri-trovarsi fin nella profondità della propria interiorità. Arricchisce culturalmente, certo, ma può trasformarsi in una occasione di cambiamento personale. Improvviso e sorprendente.L'IMMAGINE DEL FESTIVAL BIBLICO 2012I discepoli di Emmaus, bassorilievo di Santo Domingo (Burgos, Spagna)Un’immagine che ci parla di timori aggrappati a una Speranza          «Perché avete paura?»: è l’interrogativo provocatorio che Gesù pone ai suoi discepoli, in più di una occasione. Motivi per avere paura non mancano, nella vita dei discepoli come nella nostra; ma è pur vero che, se il Signore cammina con noi, la speranza dovrebbe risultare più forte.           L’immagine scelta per il Festival Biblico di quest’anno risale alla seconda metà del XI secolo e si trova nel chiostro del monastero di Santo Domingo di Silos, a Burgos, in Spagna, lungo il cammino che porta a Santiago de Compostela. Gesù infatti è rappresentato nei panni del pellegrino, con la bisaccia cui è appesa la conchiglia di San Giacomo. L’aureola che gli circonda la testa ha inscritta dentro la croce, infatti Egli è il Crocifisso risorto: condivide ogni croce, quindi ogni timore che c’inchioda, ma la vittoria sulla morte trasfigura le nostre paure in speranza.           Accanto sono rappresentati i due discepoli di Emmaus, proprio nel momento in cui riconoscono la sensazione di fallimento che li blocca: «Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele» (Lc 24, 21). Ci rappresentano tutti e la loro amara constatazione ciascuno può declinarla a livello personale, familiare, sociale. Non ci fidiamo più, siamo donne e uomini di poca fede, vengono meno di conseguenza i motivi di speranza.          Uno dei due si rivolge al Cristo, lo guarda e tende la mano verso di Lui, vorrebbe tornare a credere e quindi a sperare; non cerca tuttavia un’idea che lo salvi, quanto piuttosto una Presenza che lo sostenga. L’altro non guarda verso il Signore Gesù, sta piuttosto riflettendo, rientrando in se stesso. Si rassicura tenendo stretto il Libro, che custodisce in grembo, come a dire che la medesima speranza cercata nel Cristo si trova racchiusa in quello scrigno.           E’ l’esperienza che vorremmo fare nel Festival biblico, che in differenti modi apre quello scrigno a grandi e piccoli, a credenti e non credenti, in ogni caso a donne e uomini alle prese con le proprie paure; per scommettere che sia possibile attingere speranza dalla Scritture.
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