Ieri catechesi del Papa dedicata al fidanzamento visto come tempo di preparazione, di scoperta, di conoscenza...
Trentamila fedeli in piazza San Pietro, in una giornata assolata, per la catechesi del Papa, dedicata al fidanzamento visto come tempo di preparazione, di scoperta, di conoscenza.
Il fidanzamento, dunque, "è un percorso di vita che deve maturare, come la frutta, è una strada di maturazione nell'amore, fino al momento in cui diventa matrimonio".
"Certamente è una cosa bella che oggi i giovani possano scegliere di sposarsi sulla base di un amore reciproco", ha detto il Papa. "Ma proprio la libertà del legame richiede una consapevole armonia della decisione, non solo una semplice intesa dell'attrazione o del sentimento, di un momento, di un tempo breve; richiede un cammino. Non si fa da un giorno all'altro, non c'è il matrimonio espresso, bisogna lavorare sull'amore. Il fidanzamento, in altri termini, è il tempo nel quale i due sono chiamati a fare un bel lavoro sull'amore, un lavoro partecipe e condiviso, che va in profondità. Ci si scopre man mano a vicenda: l'uomo 'impara' la donna imparando questa donna, la sua fidanzata; e la donna 'impara' l'uomo imparando questo uomo, suo fidanzato. Non sottovalutiamo l'importanza di questo apprendimento: è un impegno bello, e l'amore stesso lo richiede, perché non è soltanto una felicità spensierata, un'emozione incantata".
L'alleanza d'amore tra l'uomo e la donna, "alleanza per la vita", "non si improvvisa": "Si impara e si affina. Mi permetto dire: è un'alleanza artigianale. Fare di due vite una vita sola, è anche un miracolo, miracolo della libertà e del cuore, affidato alla fede. Dovremo forse impegnarci di più su questo punto, perché le nostre 'coordinate sentimentali' sono andate un po' in confusione. Chi pretende di volere tutto e subito, poi cede anche su tutto - e subito - alla prima difficoltà (o alla prima occasione). Non c'è speranza per la fiducia e la fedeltà del dono di sé, se prevale l'abitudine a consumare l'amore come una specie di 'integratore' del benessere psico-fisico. L'amore non è questo! Il fidanzamento mette a fuoco la volontà di custodire insieme qualcosa che mai dovrà essere comprato o venduto, tradito o abbandonato, per quanto allettante possa essere l'offerta".
"La Chiesa, nella sua saggezza, custodisce la distinzione tra l'essere fidanzati e l'essere sposi, non è lo stesso, proprio in vista della delicatezza e della profondità di questa verifica. Stiamo attenti a non disprezzare a cuor leggero questo saggio insegnamento, che si nutre anche dell'esperienza dell'amore coniugale felicemente vissuto. I simboli forti del corpo detengono le chiavi dell'anima: non possiamo trattare i legami della carne con leggerezza, senza aprire qualche durevole ferita nello spirito. Certo - ha proseguito Bergoglio - la cultura e la società odierna sono diventate piuttosto indifferenti alla delicatezza e alla serietà di questo passaggio. E d'altra parte, non si può dire che siano generose con i giovani che sono seriamente intenzionati a metter su casa e mettere al mondo figli! Anzi, spesso pongono mille ostacoli, mentali e pratici".
In questo senso, "non devono essere bruciate le tappe del cammino, la maturazione si fa così, passo a passo".
A riflettere sul fidanzamento in vista delle nozze contribuiscono i corsi prematrimoniali. “Noi vediamo tante coppie – ha osservato con schiettezza il Papa – che magari arrivano al corso un po’ controvoglia” e che tuttavia “dopo sono contente e ringraziano, perché in effetti hanno trovato lì l’occasione – spesso l’unica! – per riflettere sulla loro esperienza in termini non banali. Sì, molte coppie stanno insieme tanto tempo, magari anche nell’intimità, a volte convivendo, ma non si conoscono veramente. Sembra strano, ma l’esperienza dimostra che è così. Per questo va rivalutato il fidanzamento come tempo di conoscenza reciproca e di condivisione di un progetto. Il cammino di preparazione al matrimonio va impostato in questa prospettiva, avvalendosi anche della testimonianza semplice ma intensa di coniugi cristiani”.
Papa Francesco ha esortato i fidanzati a puntare sulla Bibbia, “da riscoprire insieme, in maniera consapevole”, sulla preghiera liturgica e “domestica”, e sulla “fraternità con i poveri, con i bisognosi, che ci provocano alla sobrietà e alla condivisione”.
E prima di concludere invitando la folla in piazza a pregare con una “Ave Maria” per i fidanzati, Francesco ha concluso invitando ogni coppia fra loro a dirsi l’un l’altro: “Ti farò mia sposa, ti farò mio sposo”, vivendo tutto il percorso di preparazione senza che tappe del cammino siano “bruciate”.
"In Italia avete un capolavoro sul fidanzamento, non lasciatelo da parte, i giovani debbono leggerlo". Papa Francesco ha parlato in questi termini dei "Promessi Sposi". "È un capolavoro dove si racconta la storia dei fidanzati che hanno subito tanto dolore. Non lasciate da parte questo capolavoro sul fidanzamento, andate avanti - ha insisitito Francesco - a leggerlo e vedrete la sofferenza e anche la fedeltà di questi fidanzati".
Redazione Avvenire.it
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