In nome dell'amore

Il titolo è ad effetto, ma ingannatore, sarebbe stato più esatto dire 'in nome del desiderio' perché è un inno, oramai ritrito al 'desidero quindi mi spetta, voglio quindi devo'... Melissa P. inizia così...

In nome dell’amore

da Quaderni Cannibali

del 01 maggio 2006

Melissa Pennarello inizia cosi:

'Questo libro nasce dalla rabbia. Una rabbia nata circa un anno fa, quando la morte di Giovanni Paolo II e l'elezione di Benedetto XVI hanno accentuato un fondamentalismo religioso che credevo esistesse solo nei libri di storia. (…) Questa è una lettera aperta, che porto all'attenzione del Cardinale Ruini, presidente della CEI e fra i maggiori esponenti della Chiesa e del pensiero cattolico, a livello mondiale. Non è un'accusa, non pretendo di avere una qualche verità in mano da mostrare a qualcuno, chiunque si degnerà di leggere questo libricino. Ho un solo bisogno: dire la mia in merito ai temi che la Chiesa ha rispolverato e riproposto in termini che reputo almeno discutibili. Ho cercato di scrivere un libro che sia un inno all'amore terreno, l'unica cosa che conta davvero'

 

Dopo questa premessa mi verrebbe di scrivere la parola fine sull'argomento, pare chiaro che il giudizio è già stato tranciato, quindi non vi è spazio per il confronto.

Ma poiché la mia amica Marina si è persino premurata di acquistare il libro e regalarmelo (forse aveva intuito che non avrei speso € 9,50 per questo best seller?) non ho potuto esimermi dal leggerlo per poter esprimere la mia opinione.

 

Melissa P. è una ragazza giovane e furba.

Dopo aver capito in che modo diventare famosa, ora deve avere capito che la difficoltà non sta nel diventare famosi ma nel rimanerlo.

Quindi dopo il primo libro dove ci ha raccontato l'iniziazione sessuale di una giovane e disinibita adolescente con la faccia acqua e sapone, dopo il secondo libro che godeva dei benefici della curiosità di chi voleva vedere se la giovane autrice avrebbe saputo ripetere il suo successo, ha pensato bene che valeva la pena di scrivere una centinaio di paginette per mettere al corrente il mondo sul 'melissa-pensiero' a dire il vero non sono nemmeno cento pagine, perché molta parte del libretto è occupata da citazioni di lettere o discorsi fatti dal Cardinale Ruini.

Il libro, edito da Fazi, (il padre del compagno di Melissa, quando dici il caso), tocca argomenti di attualità: rapporti prematrimoniali – matrimonio e divorzio – omosessualità – pornografia – celibato sacerdotale – si spinge in una difesa della legge 194 degna degli attivisti della Rosa nel Pugno, che non a caso l'hanno presa con loro, questa ventenne non ha dubbi, mai una volta le sorge il sospetto che il frutto di quel concepimento avrebbe diritto almeno ad una chance di vita.

 

Sia chiaro, sono le domande che qualsiasi adolescente sveglio che ha la possibilità di avere un interlocutore attento e disponibile pone, la differenza sta nel fatto che queste domande suonano come retoriche, Melissa Panarello sembra non volere risposte, lei le ha già e il suo non è un dialogo, ma un sentenziare.

Durante l'intervista concessa alla trasmissione 'Le invasioni barbariche' le hanno chiesto: 'non crede sia leggermente presuntuoso scrivere al capo dei vescovi?' la risposta è stata eloquente: 'È lui il presuntuoso che si rivolge a tutti io cerco solo di aprire un dialogo'. 'La mia speranza è che risponda, ma sono scettica, perché nel farlo dovrebbe mettere in discussione secoli e secoli di convinzioni'.

 

Furba e presuntuosa, come quei lettori che scrivono al direttore del giornale che leggono tutte le mattine iniziando con la solita frase 'So già che non mi pubblicherà', nella speranza che giusto per dargli torto la loro lettera appaia nella rubrica.

 

Il metodo Melissa è quello classico, si parte dal caso singolo:

Due adolescenti di provincia che 'non vedono l'ora di tranquillizzare i loro ormoni' impossibilitati ad usare il preservativo perché nelle farmacie di provincia non esiste il distributore automatico, l'epilogo è scontato, lei resta incinta e la madre decide di 'relegare la propria figlia, all'interno di una scelta non voluta nata dal caso e dall'amore' nascono due gemelli. La nostra Melissa chiede al Cardinale, come mai quella madre abbia scelto per la figlia adolescente, chi le abbia dato questo diritto, di privarla della possibilità di soddisfare il suo desiderio di evadere dalla provincia.

Nemmeno il dubbio che una madre abbia il dovere di educare i figli, e che a volte il dovere impone di affermare che la vita non è fatta solo di 'mi piace e voglio' ma anche di assunzione di responsabilità, nemmeno il minimo dubbio che due figli possano essere un'occasione per diventare adulti, per assumersi delle responsabilità e non necessariamente e solo la causa dei sogni perduti.

Sia chiaro, potremmo portare a testimonianza casi di ragazze le cui madri per salvare l'onore hanno fatto in modo che ricorressero all'aborto e che sono depresse al pari della conoscente di Melissa, donne che invece hanno scelto di dare una chance di vita al loro figlio e sono felici di averlo fatto.

Scontato anche l'accostamento, - aborto guerra – c'è sempre un male maggiore con cui fare un paragone.

Il libro si dipana tutto con questa modalità, Melissa ha due amici bravi, belli, e omosessuali, come nelle migliori fiction televisive, ce ne fosse uno brutto e complessato, con qualche difetto come gli eterosessuali. Al Cardinale si chiede se Dio ama solo chi può far figli, chi usa 'il lato A' dell'amore ecc…

 

Melissa si dice indignata anche con lo Stato Italiano per aver permesso che la Chiesa dicesse la sua in tema di procreazione artificiale, sembra di capire che va bene la libertà ma deve essere concessa solo a chi la pensa come lei.

 

Poi spende un paragrafo per suggerire al Cardinale di battersi in difesa dei bambini che esistono già e di lasciar perdere quelli che ancora non hanno vagito, tale atteggiamento a detta della nostra scrittrice è 'più cristiano e più misericordioso'.

 

Poi naturalmente Melissa ha un sacco di cugini divorziati, ha partecipato ai loro sontuosi matrimoni e nonostante lo spreco di soldi ed energie non hanno retto, la colpa? Della Chiesa che permette ciò, non il minimo dubbio che nell'accostarsi al sacramento del matrimonio la colpa sia dei celebranti (gli sposi) che fanno questo passo con superficialità e contando esclusivamente sulle loro forze.

Del resto lei non si è sposata e non lo farà, vorrebbe però i diritti di chi questa scelta l'ha fatta, ma i doveri, quelli no.

 

Melissa, ha frequentato l'asilo dalle suore francescane, ed un giorno ha chiesto a una di loro, se non sentisse la mancanza di un uomo al suo fianco (precoce la bambina) la risposta della suora: 'Sono sposata al Signore', non l'ha trovata d'accordo, e non le interessa capire cosa voglia dire la scelta della castità religiosa, lei sa e conosce ciò che è giusto, mi vien voglia di suggerirle di andare a conoscere la nostra suor Gloria che se ne sta in clausura, ma conosce il mondo e il cuore degli uomini meglio di molti che percorrono le strade del mondo.

Inoltre, l'autrice dopo averci eruditi sul fatto che l'uomo è un animale parlante, gli altri sono animali e basta, del resto lei ha due gatte, libere e lesbiche, non poteva che essere così, dice la sua su 'l'innocuo materiale pornografico' e sulla libertà del consumatore di acquistare ciò che vuole a patto 'che ciò che acquista, nel processo di produzione non leda i diritti umani'.

Grazie al cielo ad un certo punto all'autrice vengono a mancare gli argomenti, non ha più nulla da dire del resto lo ha già messo al corrente con dettagli anche della sua vita sessuale e della sua masturbazione, quindi informa il Cardinale e i suoi lettori, che trovandosi con la gola secca e gli occhi rossi, 'come chi si trova come spesso accade quando due persone intavolano una discussione accesa' (?), che non ha mai inteso far cambiare idea al Cardinale o agli esponenti della Chiesa, che del resto a suo avviso difendendo una tradizione non possono permettersi di darle ragione, ma lei paladina di milioni di italiani che la pensano come lei ci ha provato a far capire dove sta la verità, del resto il suo amico Pannella l'ha definita; 'una giovane Golia di fronte a un vecchio Davide', mica bruscolini.

 

Insomma, io suggerirei a Melissa di leggere l'enciclica 'Deus Caritas est' di questo Papa che lei considera oscurantista, è tutta un inno all'amore, ma al punto tre, dove si parla di eros e agape, forse troverà una descrizione sorprendente di un amore cui tutti aspirano, possibile a tutti, anche a quelli che s'accontentano di molto meno.

 

Magari, giusto per aiutare il confronto, anche l'articolo di Fabio Cavallari, non perché si tratti di un esperto teologo, ma forse perché essendo un comunista rifondarolo, potrà essere per l'autrice una voce autorevole, la dimostrazione di come l'onestà intellettuale aiuti a cogliere la bellezza delle cose, cosa che il pregiudizio non permette.

Nerella Buggio

http://www.culturacattolica.it

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