Il 'mese salesiano', un mese in cui ammirare i nostri santi... Ma... è ancora possibile imitare? Ovvero come può il nostro MGS e la Famiglia Salesiana tutta rimanere fedele al suo carisma in un mondo multiculturale e secolarizzato? Lasciamo la parola a...
del 01 gennaio 2002
Avvento, Tempo di Natale e tra poco… il mese salesiano. Con il Natale andiamoi alle radici dell’amore di Dio per noi; il mese salesiano, ovvero in mese in cui ricordiamo in particolare San Francesco di Sales (24 gennaio) e don Bosco (31 gennaio), ci permette di scrutare ancora una volta le sorgenti della nostra spiritualità. Un mese in cui ammirare i nostri santi... Ma… è ancora possibile imitare? Ovvero come può il nostro MGS e la Famiglia Salesiana tutta rimanere fedele al suo carisma in un mondo multiculturale e secolarizzato?
Lasciamo la parola a…
Madre Antonia: «Si tratta di rimanere fedeli al carisma con quella fedeltà che voleva Don Bosco. Una delle sue espressioni che mi piace tanto è questa: “Io faccio un abbozzo, voi poi metterete i colori”. È straordinario il fatto che un fondatore non dica “dovete fare così, così e così”. Certamente ci ha tracciato una linea che è molto chiara, ma da quel grande conoscitore di storia quale era lui, ha capito che i colori dovevano essere cambiati col cambiare della storia e della cultura. Noi allora conosciamo l’abbozzo, ma dobbiamo possedere quella creatività e flessibilità che ci permette di arrivare alle persone di oggi e accostarci al loro mondo secolarizzato e multiculturale.
Scoprite la sfida di vivere in un mondo secolarizzato che é anche una grossa opportunità per essere se stessi; create e inventate vie nuove di educazione e di offerta del dono che dà significato alla nostra vita, dopo averlo vivificato e coltivato in noi stessi; offritelo con generosa disponibilità; accogliete le suggestioni che vi vengono dal mondo secolarizzato e riesprimetele con purezza ed essenzialità evangelica».
Don Pascual: «Io suggerisco sempre di rafforzare la nostra identità. In secondo luogo, ci vuole un’educazione alla fede ancora più profonda. Ancora oggi abbiamo tanto da offrire…
Basti pensare ai primi cristiani di Roma. Una manciata di uomini e di donne che avevano vissuto un’esperienza religiosa forte, che aveva trasformato la loro vita, si sono uniti in comunità facendo nascere la Chiesa. Possiamo pensare alle cose più grandi per trasformare il mondo, ma rischieremo sicuramente l’insuccesso se tagliamo il collegamento con le radici che sono l’esperienza della Chiesa primitiva. Tre cose hanno fatto sì che quella esperienza facesse nascere la Chiesa universale, tre cose che sono valide ancora per l’oggi: 1. la forte esperienza di Dio che è capace di capovolgere la propria vita; 2. la comunità dove si radunano coloro che hanno avuto questa esperienza di Dio; 3. un ordine di valori alternativo che funge da lievito che trasforma. Non credo ci siano altre soluzioni. Sono contento del tempo che stiamo vivendo: è il migliore ed è quello che Dio ci offre da vivere. È un’opportunità per la Chiesa, per la Famiglia Salesiana, per il MGS».
Redazione GxG
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