L'idea che abbiamo sviluppato è stata quella di scrivere un musical che parlasse di Gesù senza però farlo vedere fisicamente sul palco: ci siamo chiesti, allora, che cosa potrebbe essere successo a Gerusalemme nel periodo intercorso tra la morte di Gesù e la sua risurrezione.
del 18 novembre 2008
 
 
“Ogni cosa ha il suo momento,
ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo:
 
tempo di nascere e tempo di morire,
tempo di uccidere e tempo di curare,
tempo di demolire e tempo di costruire,
tempo di lutto e tempo di allegria,
tempo di gettare le pietre
e tempo di raccoglierle,
tempo di abbracciare e tempo di allontanarsi,
tempo di amare e tempo di odiare.
 
Ciò che già è stato, è;
ciò che sarà, già da tempo è accaduto.
Dio riporta sempre ciò che è scomparso.”
 
Il punto di partenza
Più di 150 anni fa, don Bosco era convinto che l’espressività teatrale potesse essere uno strumento educativo, in grado di far crescere i suoi giovani come “bravi cristiani e onesti cittadini”, in quanto li coinvolgeva in un’attività stimolante e divertente (dove potevano sentirsi protagonisti e dar sfogo alla propria creatività), ma allo stesso tempo educativa e formativa, grazie alle diverse tematiche (anche religiose) che potevano essere affrontate. 
 
Rifacendoci a questa intuizione pastorale del “Santo dei giovani”, già da alcuni anni cerchiamo di coinvolgere gli adolescenti e i giovani della parrocchia mediante la realizzazione di un musical, con cadenza più o meno annuale: insieme impariamo a socializzare, a faticare, a divertirci, a portare avanti un progetto comune. L’iniziativa era rivolta inizialmente soprattutto ai ragazzi di terza media, che non sapevano come occupare molto del loro tempo libero; negli anni successivi, però, ha avuto una costante crescita, sia come interesse sia come numero dei partecipanti, e si è passati da semplici produzioni che ripercorrevano storie dei cartoni animati Disney, alla realizzazione due anni fa di un musical che parlava di loro, ragazzi comuni, che da una piazza di Padova diventavano animatori dell’oratorio. Il titolo era “Punto e a capo” proprio per indicare come anche il ragazzo più superficiale può essere aiutato a trovare nella sua vita una chiave di svolta per impegnarsi concretamente al servizio degli altri e incontrare Dio Padre. Il testo dello spettacolo era stato scritto interamente da un’equipe di giovani ed erano state utilizzate canzoni di cantautori italiani.
 
Nel momento in cui, a settembre dell’anno scorso, abbiamo iniziato a lavorare sul nuovo musical, abbiamo scelto di proporre ai ragazzi una tematica religiosa, seguendo anche la chiara indicazione del Rettor Maggiore dei Salesiani di partire dall’evangelizzazione.
 
L’idea del musical
 
L’idea che abbiamo sviluppato è stata quella di scrivere un musical che parlasse di Gesù senza però farlo vedere fisicamente sul palco: ci siamo chiesti, allora, che cosa potrebbe essere successo a Gerusalemme nel periodo intercorso tra la morte di Gesù e la sua risurrezione. Con alcuni dei giovani più grandi abbiamo riflettuto sul fatto che forse il dolore, i dubbi, le domande, le speranze, dei protagonisti di quei giorni potrebbero essere le stesse dei giovani e degli uomini d’oggi; abbiamo provato a immaginare quali potevano essere state le reazioni di Maria, degli apostoli, dei soldati romani che avevano crocifisso Gesù, di Pilato e dei membri del sinedrio. Sulla base di quanto emerso, poi, ho iniziato a scrivere i testi teatrali dello spettacolo, facendo narrare dai vari protagonisti l’evento della salvezza, senza dimenticare le paure, i tradimenti, le sofferenze umane di ognuno. Il titolo che abbiamo scelto è Kairòs, proprio per sottolineare il “nuovo tempo” di Grazia instaurato da Cristo con la sua morte e risurrezione. I testi delle canzoni sono stati scritti da noi, utilizzando musiche originali tratte dal repertorio della musica pop/rock cristiana australiana: tra l’altro stiamo terminando la realizzazione di un CD contenente gli 11 brani del musical.
 
I ragazzi e i giovani sono stati inizialmente sorpresi dalla proposta forte che abbiamo presentato, ma poi, nonostante le perplessità iniziali, hanno accettato di mettersi in gioco anche su una tematica così profonda e complessa, che riguarda di fatto il loro rapporto con la fede e li fa riflettere su questo. Il musical vede complessivamente il coinvolgimento di una quarantina di adolescenti e giovani con un’età compresa tra i 14 e i 26 anni: alcuni sono di altre parrocchie del vicariato, ma frequentano anche le attività proposte dall’Oratorio Don Bosco. Per ciascuno di loro e per tutta la comunità dell’Oratorio questo è stato veramente un tempo di Grazia donato dal Signore e continua ad essere un tempo di amicizia, di condivisione, di famiglia, di protagonismo, di evangelizzazione, di Vita da costruire insieme agli altri.
 
Musica per evangelizzare
 
Per riflettere maggiormente sui temi proposti abbiamo proposto ai giovani di partecipare ad un’ora settimanale di lectio divina (“costruita” a loro misura), per approfondire un brano del Vangelo che viene richiamato nel musical, in modo che la nostra recitazione non sia solo fine a se stessa, ma porti dentro di sé la capacità di evangelizzare. Finora c’è stata una buona risposta dei giovani che finora hanno partecipato e che si sono interrogati su cosa il Vangelo ha da dirci per la nostra vita di tutti i giorni, condividendo assieme (durante i momenti di risonanza) le loro riflessioni, i dubbi, le paure e le speranze. 
 
Le date e i biglietti
 
Le date in programma sono:
-   6-7-8 dicembre 2008, ore 20,30
-   31 gennaio e 1 febbraio 2009, ore 20.30
Presso Piccolo Teatro Don Bosco
Via Asolo, 2 – Padova
 
Per informazioni: segreteria Piccolo Teatro  049/8827320 .
Costo biglietti: intero 6,00; ridotti (fino a 14 anni e over 65) 4,00
 
Prevendite presso:
Cartoleria C’era una volta, Via Asolo, 9 - Cartoleria Edicola Ruggero, Via Armistizio, 289 - Edicola Paltana, Via Vittorio Veneto - Bar da Giuly, Via Siracusa, 26 - Ticket Office Coin 3° piano, Via Altinate, 16/8.
don Francesco Da Re
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