Un gran numero di partecipanti occupò il capannone della comunità e le case adiacenti alla chiesetta. I padri, con il vescovo ed alcuni laici venuti da Barreirinha, furono ospitati in casa del responsabile della comunità, Agostino. Era una tipica abitazione di paglia bianca, ma nuova e confortevole.
del 01 gennaio 2002
Nella comunità di Matupirí, situata ai margini delle sponde del fiume Andirá, a circa un' ora e mezza di barca a motore da Barreirinha, negli anni Settanta ci furono delle giornate di ritiro spirituale organizzate dai padri della parrocchia di Barreirinha per uomini e giovani delle comunità del fiume Andirá. Il responsabile della comunità di allora, un certo Agostino, dell'associazione mariana, unitamente agli altri della direzione della comunità e alla gente, preparava tutto per il buon esito del ritiro.
Quella volta fui anch'io invitato con p. Mario Pasqualotto e il vescovo mons. Arcangelo. Erano presenti circa duecento uomini e giovani provenienti dall'Andirá ed anche dall'area indigena. C'era parecchio movimento perché tutti collaboravano per provvedere il cibo necessario; ogni comunità portava farina di manioca e prodotti vari, la parrocchia portò un manzo. Agostino, come gli altri pescatori di Matupirí, si dava da fare con le reti per garantire il pesce.
Subito un gran numero di partecipanti occupò il capannone della comunità e le case adiacenti alla chiesetta. I padri, con il vescovo ed alcuni laici venuti da Barreirinha, furono ospitati in casa del responsabile della comunità, Agostino. Era una tipica abitazione di paglia bianca, ma nuova e confortevole. Eravamo un poco pigiati, ma si riusciva ugualmente a stendere le amache per il tranquillo sonno della notte; anche Agostino aveva steso la sua amaca presso le nostre. La seconda notte vennero vento e pioggia così forti da costringerci a chiudere le porte di paglia e assicurare le finestre per poterci proteggere dal maltempo. lo mi trovavo accanto alla porta a fianco di Agostino; dopo la mezzanotte cessò la pioggia e tutti riprendemmo il sonno.
Al mattino prestissimo, la moglie di Agostino, che aveva già preparato il caffé per il marito e per i pescatori che dovevano uscire per gettare le reti, non vedendoli arrivare venne a chiamarlo. Non volendo disturbare il vescovo e i padri, si affacciò alla porta con !'intenzione di svegliare soltanto il marito; ancora non era giorno e tutti eravamo ancora avvolti nelle nostre amache. Pensando di rivolgersi al marito, prese il mio piede e lo scosse, dicendo sottovoce:
- Svegliati Agostino, svegliati, è ora di andare a pesca.
Io, che dormivo beatamente, feci un balzo sull'amaca ed esclamai:
- Che cosa c'è, che succede?
La donna, accortasi dell' errore, si spaventò più di me e se ne fuggì sussurrando:
- Oh Dio mio, ho svegliato il padre, ho svegliato il padre!
Il più divertito era Agostino, perché sua moglie aveva svegliato me al posto suo.
'C'era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le apri il cuore per aderire alle parole di Paolo. Dopo esser stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò: Se avete giudicato ch'io sia fedele al Signore, venite ad abitare nella mia casa. E ci costrinse ad accettare' (Atti 16,14-15).
don Enrico Uggè
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