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L'amore, legame fra l'azione e la preghiera

Vi è troppo spesso una reale frattura fra la preghiera e la vita. Non basta, per soddisfare la nostra vocazione, consacrare all'orazione dei momenti determinati delle nostre giornate; bisogna tendere costantemente a osservare il precetto del Cristo sulla preghiera continua. Tutta la nostra vita deve essere preghiera.


L'amore, legame fra l'azione e la preghiera

da L'autore

del 01 gennaio 2002

Vi è troppo spesso una reale frattura fra la preghiera e la vita. Non basta, per soddisfare la nostra vocazione, consacrare all'orazione dei momenti determinati delle nostre giornate; bisogna tendere costantemente a osservare il precetto del Cristo sulla preghiera continua. Tutta la nostra vita deve essere preghiera. Per prepararsi a ciò, mi pare necessario un triplice sforzo: acclimatare la nostra preghiera alla vita concreta nella quale deve inserirsi, impegnarci affinché essa sia veramente un atto vivo di amore e di dono di sé, e sforzarci di fare, delle nostre azioni, una preghiera autentica. Per pregare, abbiamo bisogno di un certo numero di disposizioni psicologiche e di mezzi per esercitare la nostra fede, e questo in misura tanto maggiore, quanto meno la nostra preghiera è sotto l'azione dello Spirito Santo. È in questo campo, che deve farsi ciò che ho chiamato l'acclimatarsi all'ambiente reale. Ora, assai spesso, la nostra vita spirituale, è adattata a un quadro troppo intellettuale e, benché passi sovente del tutto inavvertita, è questa una delle principali cause di molti squilibri, soprattutto nei preti e nei religiosi, e di molti abbandoni della preghiera. Non bisogna perdere di vista che l'amore è il legame - il solo legame - che può fare unità in noi e nelle nostre giornate, e più particolarmente tra la preghiera e l'azione. Lo si dimentica troppo spesso; la preghiera è l'opera dell'amore e così pure il servizio del prossimo. Ciò che Gesù ci comanda, è di amare Dio e gli uomini, nostri fratelli, fino alla morte di noi stessi: questa è la perfezione. È dunque essenziale, per colui che ha ricevuto da Dio la chiamata a una vita contemplativa, e più ancora per gli altri, vegliare affinché la sua preghiera sia opera d'amore, sia autentica e vivente. Non bisogna credere che questo succeda da solo. Anche nell'atto dell'orazione è utile ricordarci delle forti parole di san Paolo: «Se io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli e non avessi l'amore, non sarei che un bronzo risonante o un cembalo squillante; e se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e se avessi tutta la fede così da trasportare le montagne, e poi mancassi di amore, non sarei nulla» (1 Co. 13, 1-2). Troppo spesso, le nostre preghiere non sono che esercizi senza vita! Come stupirsi, poi, che vi sia una frattura tra la vita e una tale forma di preghiera? Una preghiera è vivente quando è un atto vitale di ciò che è vivo in noi: la fede è l'amore. Bisogna anche che la preghiera sia vera perché sia un incontro tra noi - così come siamo, con le nostre fatiche, le nostre misèrie, i nostri peccati, le nostre tentazioni - e il Cristo che è là tra Dio e noi. Si noterà che sottolineo soprattutto lo sforzo, quasi sempre oscuro e arido, di una fede alla ricerca di Dio, senza menzionare l'azione più o meno permanente dei doni dello Spirito Santo. In effetti, solo la fede esige da noi questo sforzo attivo, 'mentre non possiamo che subire l'azione dello Spirito Santo che viene, da se stesso, a concludere il nostro sforzo, spesso, così miserabile nei suoi risultati. Con la stessa purezza di intenzione e nello stesso movimento di amore andremo dunque alla preghiera, al lavoro e al servizio degli uomini. Allora ci sarà unità in tutta la nostra vita. Resterà in noi, nell'intimo dell'anima nostra, un perpetuo desiderio di amare e di testimoniare questo amore, e sarà ora pregando in silenzio, ora lavorando, ora conversando. Ciò suppone, come acquisita, una certa padronanza di sé in una spogliazione reale di ogni nostro desiderio. Solo a questa condizione potremo dominare l'insieme delle nostre attività di preghiera o di lavoro per farne l'espressione multipla di un unico moto d'amore.

Renè Voillaume

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