L'idea di Oratorio che ho... da Giovani per i Giovani

Alcuni appunti e domande molto concrete per verificare la tua capacità di animare l'oratorio e vivere il rapporto educativo con i ragazzi a confronto con le intuizioni di Don Bosco.

L'idea di Oratorio che ho… da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 07 gennaio 2006

La presenza di un animatore ricco di umanità e spiritualità

 

Nell’oratorio di Don Bosco c’era….

▪         La presenza fisica, attiva, costante dell'animatore (persona che impedisce il male, ma specialmente organizza l'allegria e moltiplica le iniziative).

▪         L'amicizia dell'animatore verso i ragazzi: passa il tempo tra loro, parla e scherza con tutti, prende l’iniziativa nel rapporto...

▪         L'interessamento dell'animatore che si informa, aiuta, consiglia, che cerca i ragazzi se mancano, va a trovarli fuori dell'Oratorio, che per loro pensa, riflette, prega.

 

Suggerimenti di riflessione per gli animatori:

▪         Siamo presenti fisicamente, attivamente, costantemente? O salutiamo da lontano i ragazzi preferendo la panchina, le ragazze, gli amici?

▪         I ragazzi ci sentono amici, persone che stanno volentieri con loro? Con loro parliamo, con loro scherziamo, stiamo?

▪         Ci interessiamo di loro? Conosciamo (oltre alla squadra per cui fanno tifo e il segno zodiacale) le condizioni di famiglia, di scuola, di religione?

▪         Ci siamo segnati il giorno dell’onomastico e del compleanno per fare loro gli auguri?

▪         Riflettiamo su ciò che dicono? Pensiamo a cosa possiamo fare per loro? Preghiamo per loro? Abbiamo una lista dei loro nomi che teniamo nel nostro diario, nel portafoglio, nel nostro Vangelo…?

 

 

Un ambiente ricco di gioia e di allegria

 

Nell’oratorio di Don Bosco c’era….

▪         La presenza non di un gioco, ma di molti giochi svariati, rinnovati da strumenti nuovi e gare nuove, inventati dalla fantasia degli animatori.

▪         La partecipazione dell'animatore ai giochi.

▪         La presenza attiva dell'animatore (con “occhio lungo”, sguardo ampio… che cioè non si fa monopolizzare dalla persona con cui parla, ma continua a guardare serenamente intorno mentre parla) che preveniva o calmava i bisticci, difendeva i più deboli, faceva giocare tutti quelli che lo desideravano, andava a cercare quelli che si nascondevano...

▪         Le letture divertenti, i canti e la musica, le passeggiate, il teatro…

 

Suggerimenti di riflessione per gli animatori:

▪         Partecipiamo ai giochi dei ragazzi?

▪         Sappiamo offrire alternative al monogioco del calcio d'estate e al ping-pong, calcetto d'inverno?

▪         Teniamo a freno i prepotenti, abbiamo l'occhio per vedere anche lontano? Difendiamo i più deboli? Facciamo sì che tutti possano giocare?

▪         Proponiamo letture interessanti e/o divertenti nel nostro gruppo?

▪         Musica e canti sono utilizzabili per la vitalità del gruppo? E il teatro?

▪         Organizziamo uscite, passeggiate, biciclettate… un po’ per tutti?

▪         E se i ragazzi non vengono andiamo a cercarli lì dove sono?

 

 

Un ambiente cristiano

 

Nell’oratorio di Don Bosco c’era….

▪         La convinzione-base di don Bosco era che per educare bene occorre mettere Dio al primo posto e che, se non si educa cristianamente, un oratorio non ha motivo di esistere.

▪         La presenza di una cappella-chiesa che era il centro della vita oratoriana: vi si andava a Messa, si frequentava la Comunione e la Confessione, c’era il catechismo, i gruppi, l’insegnamento dei canti cristiani.

▪         La presenza di animatori che erano cristiani sul serio, che aiutavano i ragazzi a trovare nell'amicizia del Signore la radice della loro dignità e della vera gioia.

▪         Parlavano dell'amicizia del Signore e del peccato. Raccontavano i fatti del Vangelo e della vita dei Santi.

▪         Erano convinti che la Comunione e la Confessione sono 'elementi essenziali' per fare dei ragazzi 'onesti cittadini e buoni cristiani'.

▪         Organizzavano gruppi formativi, ritiri ed Esercizi Spirituali, davano un pensiero cristiano quotidiano (la “buona notte”).

▪         Avevano compilato un regolamento semplice e chiaro sul comportamento cristiano di un ragazzo all'Oratorio e fuori Oratorio.

 

Suggerimenti di riflessione per gli animatori:

▪         Siamo convinti, come don Bosco che per educare dobbiamo mettere Dio al primo posto?

▪         Siamo convinti che lo scopo dell'Oratorio non è soltanto il divertimento dei ragazzi, la vincita dei tornei, ma aiutare i giovani a diventare onesti cittadini e buoni cristiani?

▪         Aiutiamo i ragazzi ad essere più cristiani cercando seriamente di esserlo noi? Vedono in noi un 'modello cristiano'?

▪         La cappella-chiesa che funzione ha nel nostro Oratorio?

▪         Parliamo dell'amicizia del Signore? Spieghiamo che nell'amicizia con il Signore è la radice della vera gioia e della nostra dignità? Che nel peccato e nell'egoismo c'è il nostro fallimento perché con il peccato ci facciamo del male?

▪         Pensiamo ad organizzare gruppi formativi impegnati nella lettura del Vangelo, nella carità, nel servizio? O esistono solo gruppi sportivi, di gioco…?

▪         Il fatto che nell'Oratorio ci sono costantemente ragazzi che dicono che non credono né in Dio né in niente che dichiarano di non andare a Messa da anni, di non avere mai pregato… che effetto ci fa?

▪         L'allontanamento gentile ma fermo di chi ha la 'triste abitudine di bestemmiare e fare discorsi osceni' (cf. Don Bosco) è una faccenda superata?

 

(Liberamente tratto da: Teresio Bosco,

L'oratorio di Don Bosco, modello e

icona dell'Oratorio salesiano attuale, LDC)

don Teresio Bosco

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