D'estate ci si scopre più curiosi, più colti, più aperti al bello. Il tempo scorre, libero, a una velocità diversa dalla fretta sconsiderata del quotidiano e il cuore e la mente si rendono disponibili...
del 07 agosto 2017
D’estate ci si scopre più curiosi, più colti, più aperti al bello. Il tempo scorre, libero, a una velocità diversa dalla fretta sconsiderata del quotidiano e il cuore e la mente si rendono disponibili...
Quanti sono i festival, le proiezioni, i dibattiti che si organizzano durante l’estate? Non c’è piazza o pineta, teatro all’aperto o accogliente lungomare del nostro territorio che non veda disposto un palco, uno schermo e decine, centinaia o migliaia di sedie disposte su file regolari.
L’Italia è un paese meraviglioso, tutto. È tutto uno scenario predisposto alla bellezza. Prendete le piazze, qualcosa di peculiare nel disegno urbano italiano. Nelle piazze le persone si sono sempre trovate per scambiarsi parole, racconti, idee, opinioni, emozioni. Le piazze sono il luogo del carattere italiano, di quella inclusività, di quella circolarità del vivere che è tanta parte del nostro dna storico. Ci sono spazi meravigliosi che si aprono in piccoli comuni, realtà di centinaia di abitanti che si affacciano su insediamenti storici.
Così è ovunque, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. E ovunque gruppi di ragazzi pieni di passione organizzano presentazioni di libri, mostre fotografiche, concerti di ogni tipo di musica. E le persone, di ritorno dal mare o dalla passeggiata in montagna, hanno piacere di fare qualcosa che magari non è di loro abitudine, durante le serate invernali. D’estate ci si scopre più curiosi, più colti, più aperti al bello. Il tempo scorre, libero, a una velocità diversa dalla fretta sconsiderata del quotidiano e il cuore e la mente si rendono disponibili al meraviglioso ozio delle parole, dei suoni, delle immagini.
L’Italia d’estate è più colta, più curiosa. È attraversata da un filo di bellezza che lega luoghi e persone. Si danno idealmente la mano il ragazzo del piccolo centro di provincia che socializza la sua passione culturale e l’urbanista del Quattrocento che ha immaginato quella piazza nel cuore del comune. Siamo italiani, siamo figli e padri della bellezza. Non dimentichiamolo mai.
Walter Veltroni
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