Le origini di questa festa si perdono nei secoli e nei popoli, fino a risalire agli antichi greci ed agli antichi romani, che proprio in questo periodo dell'anno celebravano le divinità legate alla fertilità...
del 14 maggio 2006
La seconda domenica di Maggio, in Italia e nel mondo, figli di tutte le età porteranno fiori, dolci, regali e piccole attenzioni alle loro mamme.
Le origini di questa festa si perdono nei secoli e nei popoli, fino a risalire agli antichi greci ed agli antichi romani, che proprio in questo periodo dell'anno celebravano le divinità legate alla fertilità.
E' nel mese di Maggio, infatti, che il risveglio della natura si fa pi√π evidente e gioioso, nell'esplosione dei colori e dei profumi, diffusi dalla prima aria calda.
Il mondo contadino e pastorale, la cui vita era profondamente legata alle stagioni ed al clima, non poteva che salutare con feste e sagre la fine dell'inverno, e la prossima maturazione dei raccolti, accuratamente preparati nei mesi pi√π freddi.
In questo periodo dell'anno i romani salutavano l'arrivo della Primavera con riti religiosi e feste popolari in onore delle divinità della Terra.
Le festività romane nel mese di Maggio erano destinate all'accoglienza della Primavera e, soprattutto ai fiori, in particolare alle rose. I romani amavano molto questo fiore, usato non solo come oggetto di ornamento, ma anche nella vita quotidiana: marmellate di rose, vini aromatizzati alla rosa, petali di rose sparsi nei banchetti e nelle case.
Per questo, dedicavano una settimana intera al risveglio della natura con le 'Floralie', in onore di Flora, la Dea dei fiori.
 
Queste feste si sono tramandate nei secoli, ed ancora oggi, in alcuni Paesi europei si tengono feste legate ai fiori.
La festa della mamma ha origini antichissime, poiché già gli antichi Greci dedicavano alle loro genitrici un giorno dell'anno, festeggiando la dea Rea, madre degli dei.
 
Feste in onore della nascita e della maternità , venivano celebrate anche tra gli antichi Romani, che salutavano l'arrivo di maggio e della primavera con un'intera settimana di festività, dedicate alle rose e alle donne. Come i romani, anche gli antichi Umbri, a maggio, ricordavano la dea dei fiori e regalavano rose alle loro amate.
 
Una 'festa della mamma', veniva celebrata anche nell'Inghilterra del 1600.
Nel XVII secolo infatti, in Gran Bretagna, la quarta domenica della Quaresima, veniva celebrato il 'Mothering Sunday', il giorno in cui chi lavorava lontano da casa poteva tornare dai genitori e onorare la propria madre, offrendole il dolce 'Mothering cake'.
 
Questa festa pagana, con il diffondersi del cristianesimo, venne acquisita dalla Chiesa, divenendo il giorno in cui si celebrava la 'Madre della Chiesa: forza spirituale della vita e protezione dal male', ma anche la propria madre terrena.
 
Ma la 'madre' dell'evento che oggi viene festeggiato in quasi tutto il mondo, fu una donna americana.
 
La festa della mamma, festeggiata la seconda domenica di maggio ha infatti origine negli Stati Uniti. Inizialmente proposta dalla signora Julia Ward Howe, nel 1872, come giorno dedicato alla pace, divenne una festa nazionale nel 1914, grazie alle petizioni di Ana Jarvis di Philadelphia.
 
Ana Jarvis, infatti, nel 1907, desiderosa di ricordare l'anniversario della morte di sua madre, persuase la sua parrocchia a Grafton, nel West Virginia, a celebrare l'evento la seconda domenica di maggio. L'anno successivo tutta Philadelphia festeggiò la festa della mamma.
 
I sostenitori della Jarvis iniziarono quindi a scrivere a ministri e uomini d'affari per proporre la festa come giorno nazionale, e già dal 1911 l'usanza si era diffusa in quasi tutti gli Stati americani.
 
Sul finire del 1914, il Presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson ufficializzò la festa come festività nazionale, da tenersi ogni anno nella seconda domenica di maggio.
 
Oggi le mamme di quasi tutto il mondo ricevono piccoli pensieri e fiori dai loro figli, a testimonianza dell'affetto e della riconoscenza di questi. Anche se non tutti paesi festeggiano la seconda domenica di maggio, l'usanza di regalare rose rosa alle mamme e di portare rose bianche sulle tombe delle mamme morte è quasi mondialmente diffusa.
La festa della mamma è una delle feste 'laiche' più apprezzate in tutto il mondo. Ma, in questo lieto giorno, in cui le mamme sono circondate di amore, affetto e piccole attenzioni si dovrebbe anche riflettere sulla figura ed il ruolo della 'mamma' nella nostra società.
Nonostante il riconoscimento della maternità quale importante funzione sociale, ancora oggi sono soprattutto le donne a sopportare il carico del lavoro di cura che la nascita di un figlio (o più di uno) comporta. In particolare, proprio le donne italiane devono lavorare molto più delle loro colleghe americane ed europee, dal momento che oltre al lavoro esterno, svolgono quasi interamente da sole i lavori domestici.
Ancora oggi, nonostante i numerosi provvedimenti legislativi e l'aumento delle strutture pubbliche e private di servizi e sostegno alle famiglie, sono le madri a dover rinunciare alle proprie aspirazioni per dedicarsi alla crescita dei figli. Naturalmente, oggi le donne hanno molte più opportunità rispetto ad un passato non troppo lontano, eppure la maternità non ha ancora trovato una collocazione 'naturale' nella società, in quanto i tempi ed i ritmi di quest'ultima non consentono di conciliare serenamente il desiderio di maternità con quello professionale e più in generale 'pubblico'. In assenza di una coscienza collettiva in grado di assumersi proporzionalmente le responsabilità in tema di maternità, le mamme devono sostituirsi con abilità da giocoliere ad ogni ruolo, improvvisarsi e soprattutto dividersi, spesso rinunciando a se stesse.
Allora, in questo contesto sociale, la Festa della Mamma quale significato ha?
Ogni celebrazione ha una funzione all'interno di un gruppo sociale....e, purtroppo, al di là di false retoriche anche una Festa della Mamma ne ha una.
La comunità non si raccoglie più come un tempo intorno alla divinità della procreazione, bensì intorno ad un ruolo predefinito che sembra intenzionata a voler mantenere immutato. Una sorta di 'contentino' alle donne, che decidono di dedicarsi alla famiglia, rinunciando ai propri sogni ed alle proprie aspirazioni.
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