Ho conosciuto manager e molti politici rozzi, arroganti, di scarse vedute e mi domando che tipo di educazione abbiano ricevuto e in che cosa siano stati inadeguati i loro maestri, la scuola, l'università.
del 15 settembre 2008
Non penso alle materie tecniche, all'economia, al diritto, all'aggiornamento continuo, ma a qualcosa di più importante e trascurato: la formazione della personalità. Noi tutti sappiamo che ci sono persone forti, profondamente oneste, che sanno affrontare i problemi più difficili, che trattano gli altri rispettandone la dignità e ne fanno emergere il meglio. E quando un Paese o un’istituzione è in crisi sono loro che vorremmo al comando. Quando è stata sull'orlo di una terribile guerra civile, la Francia si è rivolta a De Gaulle e, di fronte alla più spaventosa crisi economica della storia, è a Roosevelt che si è affidata l'America. Molti pensano che queste persone siano nate così, siano così per natura, e in parte è vero, ma è anche vero che esse sono state educate e poi si sono preparate al loro compito, si sono autoformate. È a questi modelli che dobbiamo guardare. Tutti noi abbiamo delle capacità, delle virtù che possono essere risvegliate e dei difetti che possiamo correggere.
 
Durante l'intero corso di studi che va dalle elementari all’università si dovrebbe insegnare — soprattutto a coloro che avranno compiti di comando — come costruirsi una personalità forte, completa, armonica e coltivarla nel tempo. Come affinare la propria sensibilità, esercitare la propria intelligenza, aprire la propria mente al nuovo, ascoltare, essere sinceri con se stessi e chiedere che lo siano gli altri, conservare una pulizia interiore che ci consente di valutare uomini e situazioni in modo oggettivo. Cercando sempre le esperienze, i libri, i film, gli spettacoli, gli incontri umani che ci arricchiscono, che ci danno forza, vita, gioia, evitando quelle che ci inaridiscono e ci incattiviscono.
 
Chi pensa di essere perfetto e non sente il dovere di correggersi diventerà arrogante e inquinerà tutto ciò che tocca. Non bisogna credere a chi dice che non ci si può migliorare. Stando con un grande cuoco possiamo imparare a fare piatti stupendi anche con ingredienti semplicissimi, ma se non vogliamo apprendere continueremo a fare cose immangiabili. Sì, ciascuno di noi può diventare un bravo cuoco, ciascuno di noi può perfezionare se stesso e rendere la vita più gradevole agli altri.
Francesco Alberoni
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